giovedì 14 dicembre 2017

RECENSIONE: GRAZIA DELEDDA - CANNE AL VENTO


Sinossi:

La narrativa della Deledda, posta ora nella scia del verismo di Verga, ora accostata al decadentismo dannunziano, racconta di forti vicende d'amore, di

dolore e di morte, nelle quali domina il senso religioso del peccato e la tragica coscienza di un inesorabile destino. Nella sua prosa si consuma la fusione

carnale tra luoghi e figure, tra stati d'animo e paesaggio, tra gli uomini e la terra di Sardegna, luogo mitico e punto di partenza per un viaggio dell'anima

alla scoperta di un mondo ancestrale e primitivo.

 

Commento:

Mi sono bastate poche pagine per ritrovarmi tra i banchi del liceo, quando le lezioni di letteratura mi portavano in mondi ed epoche che mai avrei vissuto… non si può non amare questo libro: bastano poche righe per restare incantati dallo splendore e dalla potenza delle parole, in grado di evocare immagini fulgide di paesaggi bucolici colorati e vivaci come di descrivere scene di turbamento, disperazione, passione e completo deliquio. Ebbene sì, si trova tutto questo in un libro di appena duecento pagine: c’è la rigogliosa campagna dell’entroterra nuorese in estate, c’è la fedeltà di un servo, Efix, attaccato alle sue padrone come “Il musco alla pietra”, c’è il senso di colpa di quest’uomo per un unico errore commesso ed il carico del destino di altri sulle sue vecchie spalle; c’è un villaggio con tutti i suoi personaggi – l’usuraia, il prete, il ricco possidente borioso, il bel giovanotto che fa palpitare i cuori delle giovani semplici – e ci sono tre donne, l’una diversa dall’altra, tre sorelle sole e orgogliose che vorrebbero bastare a se stesse alimentandosi del loro antico buon nome e del disprezzo degli altri… ma come al solito, qualcosa va storto e la rovina diventa sempre più grave. Ed è qui che bisognerà decidere se soccombere o accettare l’aiuto che viene offerto.

Un libro che è l’essenza della Letteratura italiana che trae forza ed ispirazione dalla saggezza popolare, dalle vicissitudini di servi e padroni, di ricchi e di semplici che, come canne al vento, incassano i colpi della vita senza cedere e, anzi, traendone insegnamento. Una lettura intensa che consiglio a chi ancora non conosca questo libro e quest’autrice favolosa. Davvero, ne vale la pena.

 

Opera recensita: “Canne al vento” di Grazia Deledda

Editore: Garzanti, prima ed. 1913

Genere: letteratura italiana

Ambientazione: Sardegna

Pagine: 215 (ed. Garzanti 2006)

Prezzo: 9,00 €

Consigliato: sì.

 

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