lunedì 14 gennaio 2019

RECENSIONE: JEFFERY DEAVER - IL VALZER DELL'IMPICCATO


Sinossi:
Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali. Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia. La caccia all’uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile. Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. Il valzer dell’impiccato mostra tutto l’affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme, il criminologo più famoso del thriller internazionale.

Commento:
Chi è l'uomo che, da New York a Napoli, rapisce le sue vittime e poi registra un video in cui sembra impiccarle mentre suona un valzer? Sappiamo che conosce e ama la musica, ma perché agisce? Come sceglie le sue vittime? Scoprirlo sarà il compito di un gruppo assortito di inquirenti italiani e dei nostri ben noti amici Rhyme e Sachs, che dovranno destreggiarsi tra un'ambientazione semi-sconosciuta e comunque inconsueta, sgambetti e musi duri di chi vede usurpato il proprio territorio, rallentamenti e depistaggi in puro stile Deaver. Leggendo questo thriller si ha ancora una volta la percezione, come sempre accade con quest'autore, che nulla è mai come sembra. Ciò che mi piace nei thriller di Deaver è proprio questo: tutto si sa, tutto alla fine si scopre, anche il dettaglio più insignificante, anche dopo molte pagine. E intanto la tensione narrativa è altissima, qui attenuata dall'ambientazione più che suggestiva: Napoli, la sua gente, le sue bellezze e la sua cucina. Un altro ottimo thriller di colui che ormai è diventato il mio autore preferito, che stavolta tocca temi straordinariamente attuali come l'immigrazione, il terrorismo, il fondamentalismo islamico e - perché no? – chi cerca di marciarci su. Ovvio che lo consiglio, non prima, però, di aver letto tutti gli altri della serie.


Opera recensita: "Il valzer dell'impiccato" di Jeffery Deaver
Editore: Rizzoli, 2017
Genere: thriller
Ambientazione: New York-Napoli
Pagine: 512
Prezzo: 22,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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