giovedì 31 agosto 2017

RECENSIONE: SHIRIN EBADI - LA GABBIA D'ORO


Sinossi:

Le pigre estati all’ombra dei ciliegi e le sere d’inverno sotto il korsi; il sapore degli halva sfrigolanti di burro e le discussioni sulla moda europea:

sono le consuetudini che scandiscono un’amicizia preziosa, quella tra le famiglie di Shirin e Parì. Ma la rivoluzione islamica cambia tutto, disperde su

strade diverse i tre fratelli di Parì ormai uomini, rendendoli nemici e mettendo a repentaglio la vita delle due amiche. La storia vera della Gabbia d’oro

è quella di molte famiglie iraniane, vittime nel giro di pochi decenni di sconvolgimenti storici e politici che hanno significato la guerra dei padri contro

i figli, dei fratelli contro i fratelli, e che hanno provocato l’emigrazione di milioni di cittadini. In controluce scorre la Storia, dagli ultimi giorni

della monarchia all’ascesa di Ahmadinejad. E la vicenda, densa come un romanzo, è anche un grido di denuncia e di scandalo: la tragedia della famiglia

di Parì, intrecciata alla vicissitudine personale e professionale di Shirin Ebadi, è quella di un intero popolo. Vessato da una monarchia corrotta, rovinato

dalle ingerenze straniere e dalla spregiudicata politica americana, e ancora in balia di un regime teocratico.

 

Commento:

Shirin Ebadi è una donna forte, è un magistrato che non può esercitare il suo mestiere in favore di funzionari vicini al regime, è un avvocato tenace e combattivo, è una donna che si batte per i diritti dei più deboli in un paese, l’Iran, dove anche i diritti più elementari vengono violati in nome di un’ideologia. Ed è proprio l’ideologia, sia essa di carattere militare, politico, religioso, che imprigiona gli uomini in una gabbia d’oro, che impedisce loro di considerare le idee altrui e di riconoscere anche gli affetti più cari. E’ proprio questo che succede alla famiglia di Pari, la migliore amica di Shirin: i tre fratelli di Pari intraprendono strade diversissime che spaccano la famiglia e incrinano irrimediabilmente i rapporti umani. E in un paese in ginocchio per la corruzione, i tradimenti e l’abuso di potere, neanche la famiglia sembra resistere. Ma infondo c’è ancora una speranza. C’è sempre una speranza.

La storia raccontataci dall’autrice, che per il suo operato ha ricevuto anche un premio Nobel per la pace, è davvero straziante e profonda. Tuttavia la Ebadi la racconta con un distacco, una freddezza sottile ma avvertibile, forse dovuta proprio alla tenacia ed al sangue freddo che le ha permesso di sopportare tutte le ingiustizie e di continuare a combattere per sé e per gli altri mettendo anche a rischio la vita. Se mi è permessa una considerazione personale a margine, dirò che probabilmente proprio questo distacco non mi ha permesso di entrare completamente in sintonia con l’autrice e non mi ha portato il coinvolgimento che speravo e che la storia stessa meriterebbe.

Ma al di là della mia impressione personale, si tratta di un ottimo libro, nato dalla volontà di denunciare la barbarie di una rivoluzione fatta in nome del popolo o della religione, ma in realtà basata solo sull’interesse personale e sull’asservimento a poteri forti. Una lettura, nonostante tutto, consigliata.

 

Opera recensita: “La gabbia d’oro” di Shirin Ebadi

Editore: Rizzoli, 2009

Genere: testimonianza, autobiografia

Ambientazione: Iran

Pagine: 272

Prezzo: 10,00 €

Consigliato: sì.

 

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