sabato 7 dicembre 2019

RECENSIONE: LARA PRESCOTT - NON SIAMO MAI STATI QUI


Sinossi:
Mosca, 1949. È notte fonda quando Olga Ivinskaja viene prelevata dall’angusta cella che divide con altre prigioniere. Quello che gli uomini in nero vogliono sapere – e che Olga rifiuta ostinatamente di confessare – è se davvero il grande Pasternak stia lavorando a un’opera sovversiva in grado di gettare cattiva luce sul regime sovietico. Ma invece di mettere nero su bianco le informazioni che l’interrogatore prova a estorcerle, Irina impugna la penna per raccontare la sua storia. La storia di un amore proibito più tenace persino della prigionia. E di un romanzo, Il dottor Živago, più forte di ogni censura. A Washington, intanto, presso la sede centrale della CIA, la giovane Irina viene arruolata come dattilografa e presto promossa al ruolo di spia. In piena Guerra Fredda, tra i suoi obiettivi c’è quello, delicatissimo, di aggirare il bando che vieta la pubblicazione di Živago in Unione Sovietica, e risvegliare la sete di libertà della popolazione sfruttando l’arma più micidiale e sottovalutata che esista: il potere delle parole. Epico, appassionato e più attuale che mai, Non siamo mai stati qui è il racconto a più voci di un’epoca travagliata e di una formidabile avventura umana, sentimentale e letteraria. Un vibrante omaggio a un tempo in cui “credevamo che i libri potessero cambiare la Storia”.

Commento:
«Un’indimenticabile storia di spie, amori proibiti e letteratura.». Questa definizione, data dal Publishers Weekly, è quella che, a parer mio, calza meglio a questo romanzo perché ne sintetizza perfettamente i tratti salienti. Non siamo mai stati qui, l'esordio narrativo di Lara Prescott, però, è molto di più. Innanzitutto è una storia di fantasia basata su fatti ed eventi reali: è reale il divieto di pubblicazione del Dottor Zivago in Russia e in tutto il mondo, è reale il modo in cui lo ottenne e lo pubblicò per primo Giangiacomo Feltrinelli, sono reali le persecuzioni subite da Pasternak e soprattutto da Olga Ivinskaja, la sua amante, la donna che più di chiunque altro in Russia si prodigò, rischiò e pagò per questo libro. Quello tra Olga e Boris Pasternak fu un amore struggente, duraturo e fortissimo, più forte del carcere, più forte del campo di costrizione in cui fu rinchiusa lei, più dell'amore coniugale, pure importante, di Boris con Zinaida. Ma quello tra Olga e Boris non è l'unico amore presente in questo libro. Andiamo con ordine e torniamo, per un momento, al centro del romanzo, ossia al Dottor Zivago: se, infatti, questo libro in Russia era vietato e lo Stato fece di tutto per impedirne pubblicazione e diffusione, in Occidente ed in particolare in America, al di là della Cortina, c'era chi vi vedeva un'opera in grado di risvegliare il sentimento antisovietico, la voglia di libertà, la forza di ribellarsi all'oppressione. Alla Cia e alle sue spie, quindi, il compito delicatissimo e rischiosissimo di recuperarne delle copie, farle tradurre e girare per il mondo. Fu creata – e questo è accaduto davvero – una vera e propria Missione Zivago i cui rapporti sono stati resi pubblici dalla Cia nel 2014 e proprio le lacune su di essi hanno dato all'autrice di questo libro l'idea di creare una storia fantastica in grado di riempire i vuoti. E qui entrano in gioco le dattilografe, ossia le donne che battevano a macchina, ogni giorno, instancabilmente, i rapporti segreti. Fra di loro c'era Irina, una giovane americana che parla fluentemente il russo: lei in Russia non ci è mai stata, ma i suoi genitori – o meglio, sua madre – erano originari della Madrepatria. Inutile dire che, per nascita e vicissitudini familiari, Irina – con la sua vocazione innata per scomparire – era la spia perfetta. E infatti a lei, tra gli altri, fu affidato il compito di procurarsi e diffondere il libro di Pasternak. Al suo fianco… Sally Forrester, spia di lungo corso, appariscente, sveglia, omosessuale in un tempo in cui esserlo era proibito. Sally è, senza dubbio, il mio personaggio preferito in questo libro… perché? Leggete e lo scoprirete! 😊
Scherzi a parte, Non siamo mai stati qui è, fra le mie tante letture del 2019, una di quelle che ricorderò con più piacere. Spy story, romanzo storico, storia d'amore, omaggio ai libri e alla loro funzione socioculturale… cosa volere di più? E sta anche per diventare un film! Piccola postilla: per leggere questo libro non è necessario aver letto Zivago… quindi non ci sono scuse, libro da leggere sicuramente. E magari, per chi – come la sottoscritta – non l'ha ancora fatto, dopo una lettura di Zivago non guasterebbe!

Opera recensita: "Non siamo mai stati qui" di Lara Prescott
Editore: Dea Planeta, 2019
Genere: romanzo storico, spy story
Ambientazione: Russia-Stati Uniti, 1949-1965
Pagine: 448
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 9.


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