lunedì 16 marzo 2020

RECENSIONE: JENNY OFFILL - TEMPO VARIABILE


Sinossi:
Lizzie fa la bibliotecaria. Le persone si confidano con lei, affidandole piccole parti di loro stesse. Generosa e un po’ sperduta, con suo marito Ben condivide
attimi fatti di complicità e spazi vuoti; si occupa con amorevole e caotica energia di suo figlio, di un fratello con un problema di dipendenza, di una
madre dall’ingombrante religiosità. Un giorno la sua amica Sylvia, esperta di cambiamento climatico, le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori
del suo podcast Cascasse il mondo. E Lizzie riceve messaggi allarmati sulla fine dell’umanità, su come sopravvivere a una catastrofe, sul controllo globale,
che amplificano le sue preoccupazioni fino a mettere in dubbio ogni certezza, compreso l’amore per Ben. Eppure Lizzie resiste, opponendosi alla deriva
dei sentimenti, alla paura per il futuro, con un umorismo asciutto e irresistibile solo a tratti venato di sconforto. Dopo Sembrava una felicità e Le cose
che restano, Jenny Offill torna con un romanzo sull’America di oggi, in balìa degli stravolgimenti climatici e dell’arroganza della politica. In frammenti
brevi e illuminanti, Tempo variabile è un distillato di emozioni che ci avvolge come un’onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che cresca
fino a sommergerci.

Commento:
In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, più che cercare soluzioni ad ogni costo, occorre prepararsi, essere pronti ad accogliere il presente, qualunque cosa porterà con sé. È quello che vuole dirci la scrittrice Jenny Offill in questo suo ultimo libro, Tempo variabile, in cui affronta il tema della sopravvivenza ad un'emergenza.
Che sia una catastrofe a livello globale o un piccolo smottamento quotidiano e personale, l'emergenza porta con sé paura, inquietudine, panico. Cosa fare in questi casi? La soluzione, secondo la Offill, è che non ci sono soluzioni pret-à-porter: bisogna conoscere la realtà in cui si vive, prepararsi agli sviluppi negativi e trasformare la paura in attenzione. Questo fa anche Lizzie, la protagonista del libro, una donna, mamma, bibliotecaria, sorella, figlia… una che per lavoro ascolta tutti i piccoli grandi drammi delle persone con cui viene in contatto. Questa sua propensione viene poi acuita quando un'amica esperta di cambiamento climatico le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori del suo podcast che si occupa appunto di catastrofi e stravolgimenti climatici. Le preoccupazioni della gente non possono non infiltrarsi per osmosi anche in Lizzie che, per giunta, ne ha già di sue (il fratello, il figlio, il marito, il quartiere e l'intolleranza crescente…). Lizzie, però, non cede: tentenna, ma ritrova la strada analizzando e osservando gli altri e se stessa, un po' come dovremmo fare tutti noi.
Un libro scritto in modo volutamente frammentato, un testo sincopato che dà al lettore la completa percezione della fugacità ostinata di certi pensieri distruttivi che, all'avvicinarsi di una situazione negativa, divengono sempre più frequenti ed incombenti. Un libro consigliato a chi ama le sfide… anche nella lettura.

Opera recensita: "Tempo variabile" di Jenny Offill
Editore: NN editore, 2020
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Stati Uniti
Pagine: 176
Prezzo: 16,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5
Colonna sonora sperimentata: Eva Cassidy.

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