simposio lettori copertina

simposio lettori copertina

martedì 23 maggio 2023

MOLTO PERSONALE: HO DECISO DI CHIUDERE IL BLOG

Cari lettori, ho deciso di chiudere il blog. Lo scrivo così, di petto, come vanno affrontate le questioni difficili. E questa, ve l'assicuro, è proprio una questione difficile perché dolorosa.

Quando ho aperto questo blog, nel lontano maggio 2016, avevo un sogno: creare una piccola comunità di lettori con cui condividere recensioni e pensieri sui libri e scambiare consigli di lettura. Non posso dire che questo non sia successo, ma portare avanti questo sogno, facendo attenzione a pubblicare costantemente, attivando collaborazioni con le case editrici, accettando anche di recensire libri di autori emergenti, seppur entusiasmante, alla lunga è diventato stancante, soprattutto perché all'impegno non corrispondeva una crescita in termini di seguito, c'era poco dibattito, in generale poco interesse per i miei contenuti. Ultimamente, in parte per ragioni personali ed in parte anche per questa stanchezza mista ad apatia, sono diventata molto discontinua nel pubblicare, il che dà il via ad un circolo vizioso fatto di ansia, senso di costrizione e di nuovo stanchezza nei confronti di quella che era partita come una bella avventura. Per questi motivi, con grande amarezza e dispiacere, ho deciso di chiudere questo spazio che comunque, negli anni mi ha dato molte soddisfazioni, mi ha fatto conoscere tante persone, dagli editori agli scrittori, fino all'ultimo dei lettori che sia passato di qui per caso. Ho sbagliato delle cose? Potevo fare di più? Non lo so, forse, ma dal primo momento ho scritto qui per passione, quella per i libri e la comunicazione, e per chi la condivide con me… perciò se anche uno solo dei libri che vi ho consigliato è andato a buon fine, io sono contenta.

D'ora in poi le mie recensioni le potrete ascoltare su Slash radio (per i libri di narrativa internazionale) e leggere su altri blog con cui collaboro, su www.forumlibri.com e sul mio profilo Facebook personale.

Grazie a chi c'è stato e a chi c'è ancora fino alla fine. Grazie per ogni singolo like, commento, feedback, grazie per ogni libro che abbiamo condiviso. E mi raccomando, non smettete di leggere, leggete qualsiasi cosa, sempre e comunque.

La vostra Rossella

      

giovedì 18 maggio 2023

RECENSIONE: BEATRICE SALVIONI - LA MALNATA

Sinossi:

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. È Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lí. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l’aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell’adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l’abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

 

Commento:

Sullo sfondo della Monza del 1936, con la guerra in Abissinia alle porte e il regime fascista ben saldo al potere, il romanzo di esordio di Beatrice Salvioni ci regala un personaggio di rara forza narrativa: la "malnata" porta su di sé il peso dell'essere diversa, donna e ribelle in una società che sguazza nell'ipocrisia e non tollera chi non scende a compromessi, alza la testa e non si sottomette. Maddalena ha paura, anche se dice di no, ma non si lascia vincere dai suoi demoni; Maddalena è se stessa contro tutto e tutti, non finge di vivere altre vite, corre il rischio e va a prendersi ciò che vuole. È un'amica fidata, Maddalena, una roccia, un pilastro saldo per gli altri, ma non si aspetta niente da nessuno, è pronta a restare delusa dalla codardia altrui e a lasciare indietro chi non vuole essere come lei. Ne ha passate tante, questa ragazzina, eppure non si piega ed ha molto da insegnare non solo alle sue coetanee come Francesca, ma anche a tante giovani donne di oggi che si apprestano ad attraversare il guado dell'adolescenza per ritrovarsi – troppo spesso disorientate – nel mondo degli adulti. Maddalena ci mostra che non ci si fa andar bene l'ingiustizia e il sopruso: li si combatte con tutte le forze, fino ad ucciderli.

 

Opera recensita: "La Malnata" di Beatrice Salvioni

Editore: Einaudi, 2023

Genere: romanzo storico

Ambientazione: Monza, 1936

Pagine: 248

Prezzo: 17,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5.

  

mercoledì 3 maggio 2023

RECENSIONE: ROBERTO COTRONEO - OTRANTO

Sinossi:

Otranto, città inquietante magica e simbolica, centro culturale di grande importanza per tutto il Medioevo. Il 12 agosto 1480, ottocento cittadini che avevano rifiutato di convertirsi all'Islam, furono giustiziati dai saraceni: i martiri di Otranto. La leggenda vuole che i loro corpi, benché lasciati inseppelliti, non si decomponessero. Da allora Otranto è considerata città di fantasmi, di apparizioni. Alle prese con il restauro del mosaico che ricopre il pavimento della celebre cattedrale, la giovane olandese protagonista del romanzo, vivrà una storia d'amore sospesa tra la realtà e il sogno.

 

Commento:

Da tempo ho una teoria: c'è una luce speciale, accecante e totalizzante, che si percepisce solo a certe condizioni, in certi orari, a determinate latitudini. È una luce in grado di confondere, destabilizzare, far perdere la bussola e la lucidità. Io l'ho percepita solo in certi pomeriggi assolati qui al Sud, ed in certi libri ambientati in India, in Sud America, al Sud Italia… e tutti hanno in comune una certa dose di magia, di malia, di follia. Ebbene, questo libro di Roberto Cotroneo ne è letteralmente ammantato. Ma vi è di più: in un certo qual modo l'autore, soprattutto nelle pagine iniziali, sembra proprio confermare questa mia teoria. Anche la protagonista, infatti, arrivando ad Otranto cerca, percepisce, è avvolta, stordita, stregata da quella luce… una luce in grado di far impazzire. E sono molte le sollecitazioni cui è sottoposta la restauratrice olandese giunta in città per occuparsi del celebre mosaico della Cattedrale, molte delle quali trovano appiglio nella sua mente a causa del suo vissuto, di fatti accaduti nella sua vita che costituiscono nodi ancora irrisolti. Suggestioni che, inevitabilmente, trovano terreno fertile in un contesto come quello di Otranto, col suo portato di sangue, segreti, storie misteriose, presenze ed assenze, tanto che pare proprio essere la città e la sua gente a scatenarle, quasi ad aprire porte mai realmente chiuse, a favorire comunicazioni e passaggi tra passato e presente, tra questo mondo ed un altro. Il libro di Cotroneo è fortemente evocativo ed ha una connotazione visionaria, allucinatoria, trascendentale molto potente: la scrittura è in grado, con la sola forza delle parole e delle immagini evocate, di trasportarci dentro la mente della protagonista, di suggestionarci, di disorientarci e farci vedere tutto con i suoi occhi. Tuttavia, soprattutto verso la fine, il rischio è che la storia perda aderenza con la realtà diventando troppo metafisica, finendo per frustrare il lettore che la percepisce come fuori dalla sua portata, dalla sua capacità di comprensione. Questo, almeno, è quanto è accaduto a me: se per buona parte del libro la storia mi ha affascinata, avvinta ed ammaliata, nella seconda metà ho cominciato a perdere interesse perché tutto diventava per me troppo confuso, surreale, onirico, quasi incomprensibile. Ne consiglio, in ogni caso la lettura e non escludo di rileggerlo io stessa in futuro, giacché rende vivide, con grandissima perizia, sensazioni vissute raramente nella vita reale, nonché lo spaesamento e le conseguenti emozioni vissute dalla protagonista. Un libro importante, da non sottovalutare e da non perdere se amate gli autori del realismo magico sudamericano, le indagini etnografiche di De Martino e le atmosfere di Passaggio in India di Forster.

 

Opera recensita: "Otranto" di Roberto Cotroneo

Editore: La nave di Teseo, 2022 (prima ed. 1997)

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Otranto

Pagine: 224

Prezzo: 17,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 7,5.

  

martedì 2 maggio 2023

RECENSIONE: AMANDA LEAR - LA MIA VITA CON DALI'

Sinossi:

La mia vita con Dalí racconta una storia: l’incontro tra due destini che hanno saputo sconcertare il mondo, che lo hanno reso più visionario, che hanno cambiato il modo di pensare la parola «amore».

«Da questo momento non ci lasceremo mai, lo sa?»

Con queste parole Salvador Dalí saluta Amanda Lear dopo il loro primo pranzo insieme a Parigi. Si erano conosciuti soltanto la sera prima, un giorno d’ottobre del 1965, in un ristorante di rue Princesse: lei giovane studentessa di Belle Arti che aveva da poco cominciato a posare come modella per pagarsi l’affitto e le lezioni di disegno; lui genio indiscusso del surrealismo all’apice del successo internazionale. Le prime impressioni che l’artista sortisce su Amanda Lear non sono affatto lusinghiere, lo considera presuntuoso nei suoi modi cerimoniosi e ridicolo con quei suoi baffi impomatati, ma il fascino che emana la sua figura, la sua estrema vitalità, il suo modo di osservare la realtà finiscono per conquistarla. «Lei ha proprio un bel cranio» sarà il primo, bizzarro complimento che le rivolgerà: nessuno le aveva mai detto che aveva un bel cranio. Comincia così una relazione che durerà più di quindici anni: Amanda Lear diventerà per Salvador Dalí una «musa», un «angelo», un «papavero orientale» da proteggere, amare e trasfigurare nei suoi dipinti.

 

Commento:

"La mia vita con Dalí": un titolo chiaro, cristallino, che annuncia esattamente quello che sarà raccontato nel romanzo. La modella, cantante, showgirl Amanda Lear racconta, in queste pagine intime, personali, eppure in qualche modo pubbliche, quindici anni di vita con accanto Salvador Dalí, uno degli artisti – degli uomini – più geniali e controversi del suo tempo. Istrionico, affascinante, visionario, presuntuoso, megalomane e pure un po' folle, ma a suo modo premuroso ed affettuoso, Dalí fu uno dei massimi esponenti del surrealismo, nonché un ricco, chiacchierato, osannato e denigrato viveur del mondo negli anni '60 e '70; un uomo che amava possedere oggetti particolari, anche mastodontici, che però lui considerava "belli; un uomo che amava circondarsi di persone singolari, che lo divertissero o lo sorprendessero, in una corte personale che somigliava più ad un circo. E per un lungo, lunghissimo periodo, una delle persone che Dalí volle al suo fianco fu proprio Amanda Lear. Oltre ad una miriade di curiosità sull'artista, in questo libro scopriamo un lato inedito e molto personale di un'artista poliedrica che fece molto parlare di sé: una donna volubile eppure indipendente, assennata eppure capace di grossi colpi di testa, dalle passioni travolgenti eppure restia ad abbandonarsi alla felicità. In questo libro ritroviamo uno spaccato di un ventennio di grandi cambiamenti, visto dalla posizione privilegiata di chi ha potuto viverlo dall'interno, a tutto tondo e può oggi fornirci, col distacco dato dal tempo e la dolce malinconia dei ricordi, un quadro dettagliato di un mondo variopinto ed insidioso del quale la maggior parte di noi ha potuto cogliere solo scorci fugaci. Una biografia/autobiografia intensa, questa tracciata dalla Lear, fatta di alti e bassi, pagine di grande intensità e persino tenerezza alternate ad altre di scarso interesse quando non addirittura ridondanti. Non saprei, a dirla tutta, se consigliare la lettura di questo libro… non sono riuscita a farmene un'opinione definita poiché l'ho apprezzato solo a tratti. Perciò leggetelo, sì, ma solo se vi interessa o vi cattura: non lo definirei una lettura amena o un passatempo che tenga compagnia, non è così scorrevole. Per quanto mi riguarda è stata, in ogni caso, una lettura discreta.

 

Opera recensita: "La mia vita con Dalì" di Amanda Lear

Editore: Il saggiatore, 2023

Genere: autobiografia

Pagine: 360

Prezzo: 19,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 7.

  

lunedì 1 maggio 2023

RECENSIONE: CAROLINE LAURENT - LE RIVE DELLA COLLERA

Sinossi:

Ambientato nel cuore dell’Oceano Indiano, il romanzo pluripremiato di Caroline Laurent porta alla luce un dramma storico poco conosciuto – la deportazione degli abitanti di Diego Garcia, isola dell’arcipelago delle Chagos, che viene data in affitto dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti per farne una grande base militare – e ci offre il quadro di un amore impossibile.

Marzo 1967. Marie-Pierre Ladouceur vive a Diego Garcia, nelle isole Chagos, un arcipelago annesso alle Mauritius, fino a quel momento colonia britannica. Va a piedi nudi, libera e senza freni. Incontra Gabriel, un mauriziano che è venuto ad assistere l’amministratore coloniale. Un uomo di città. Un’eleganza incredibile. Nell’arco di pochi mesi, Mauritius diventa indipendente dopo centocinquantotto anni di dominazione britannica, ma le isole Chagos restano alla Gran Bretagna. A poco a poco, la vita quotidiana cambia e il buio avanza, fino al giorno in cui i soldati convocano gli abitanti dell’isola sulla spiaggia. Hanno solo un’ora per abbandonare la loro terra, i loro animali, le loro case, i loro legami. E per quale motivo? Per andare dove? Dopo lo strazio arriva la rabbia, e con essa la rivolta. Presto, arriverà anche il tempo della giustizia. Libro vincitore di diversi premi letterari tra cui, il Prix Maison de la Presse 2020, il Prix du Roman Métis des Lecteurs 2020, il Prix Cardinal Perraud 2021 e il Prix Y’a qu’à lire 2021.

 

Commento:

Ciò che più mi ha sconvolto in questo bellissimo romanzo – e che anche a distanza di giorni dalla lettura mi lascia amareggiata ed intimamente turbata – è non aver mai, mai sentito parlare, in trentacinque anni di vita, di quest'ingiustizia immane. E non è la prima volta che mi capita di scoprire da un romanzo una tragedia della quale non conoscevo nemmeno l'esistenza. E quindi mi chiedo: quante altre volte mi succederà? Quante altre volte mi accadrà di provare questo senso di disagio misto a frustrazione, colpa, sconforto dato dal non sapere? Di quante tragedie noi occidentali, pseudo-paladini della democrazia, non siamo neppure informati nonostante siano state causate da nostri cugini? È vero, certi romanzi servono proprio a questo, ma la (solo mia?) totale ignoranza su questioni così importanti non finirà mai di sconvolgermi. Venendo al libro, beh, cosa dirvi se non che ha in sé una grandissima forza narrativa, che Marie è un personaggio di un'ingenuità e di una forza disarmanti, che Gabriel è sì stereotipato, ma in fondo ben riuscito, che questa è una storia da conoscere assolutamente? Leggetelo, solo questo posso dirvi… anche solo per cultura personale, per conoscere, per non restare indifferenti, per emozionarsi.  

 

Opera recensita: "Le rive della collera" di Caroline Laurent

Editore: E/O, 2023

Traduzione: Giuseppe Giovanni Allegri

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Mauritius

Pagine: 343

Prezzo: 20,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8,5

  

mercoledì 26 aprile 2023

RECENSIONE: LUISA FERRERO - CICATRICI

Sinossi:

Il commissario Leo Farri e l’ispettore Denis Ghinazzi si stanno occupando della scomparsa della ventenne Ambra Ricci, quando si troveranno a dover indagare

anche sull’omicidio di una ricca commerciante. Si tratta di Valeria Costa, trovata strangolata all’interno del suo negozio "Tesori d’Arte" di Imperia.

Le indagini dei due poliziotti, così diversi tra loro ma che a poco a poco impareranno ad apprezzarsi a vicenda, faranno emergere ferite profonde e cicatrici

indelebili. Ma i casi si riveleranno più complicati del previsto e la squadra investigativa dovrà correre contro il tempo per far luce sulle vicende che

affondano le proprie radici nell’abisso dell’animo umano.

 

Commento:

Ho avuto modo di conoscere Luisa Ferrero proprio grazie ai suoi interventi sulla pagina Facebook legata a questo blog. Ho sempre trovato che la sua scrittura fosse puntuale, precisa, dettagliata, attenta ai dettagli. Sono lieta, oggi, di ritrovare acuite queste caratteristiche anche nel suo primo giallo, "Cicatrici", uscito da poco meno di un mese e già in lizza per un premio letterario. Il romanzo è ambientato nel ponente ligure, in provincia di Imperia, in luoghi che – come lei stessa ha dichiarato in più occasioni – Luisa conosce bene. E questa familiarità si sente, si nota nelle descrizioni dettagliate delle strade, dei paesaggi, delle abitudini dei frequentatori assidui ed ha due effetti positivi: aggiunge concretezza alle vicende narrate e permette all'autrice (e di riflesso anche a noi) di concentrarsi su altro, di andare più a fondo della trama, a cercare indizi, riferimenti, messaggi. Tutti elementi che, ben nascosti come si conviene ad un giallo che si rispetti, ci sono tutti: ci sono gli indizi sul colpevole del delitto Costa, sulle sue motivazioni ed incongruenze; ci sono i riferimenti ad un'attualità – quella che coinvolge Ambra – scottante e dolorosa, ma c'è, soprattutto, in fondo in fondo a questa storia, un messaggio positivo. Quale? Lo dirò citando il Maestro Camilleri: "una lama di luce". Quando si pensa di essere giunti al fondo, quando si crede che salire sia impossibile, quando le cicatrici fanno troppo male, è proprio quella lama di luce che bisogna cercare. Venendo a questioni più tecniche, al di là di una comprensibilissima titubanza sui dialoghi che mi sono parsi un po' troppo artefatti per risultare realistici, ho trovato il romanzo davvero ben scritto, con una trama che si snoda veloce e senza intoppi o debolezze sui tornanti delle indagini; ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi, ben approfonditi i principali e più sfuggenti quelli destinati a restare sullo sfondo. In particolare mi ha inevitabilmente conquistata l'ispettore Ghinazzi che, se all'inizio può sembrare un burlone un po' smargiasso dall'umorismo talvolta superfluo, rivela inaspettate vette di umanità ed una purezza d'animo a dir poco rara nel mondo reale. Anche Monica Martinelli, che qui è presente ma rimane in secondo piano, è un personaggio interessante che, se seguirà sull'impronta datale dall'autrice, credo riserverà delle sorprese. Già, perché io sono convinta che li ritroveremo presto, questi personaggi: Luisa ha gettato ottime basi per una buona serie di gialli e ci lascia con tante piccole curiosità da soddisfare ed interrogativi cui dare risposta. Dunque, mentre a voi consiglio la lettura di questo romanzo, io resto qui in attesa del prossimo.

 

Opera recensita: "Cicatrici" di Luisa Ferrero

Editore: 0111 edizioni, 2023

Genere: giallo

Ambientazione: Ponente ligure, provincia di Imperia

Pagine: 184

Prezzo: 15,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

martedì 25 aprile 2023

RECENSIONE: LUCY ADLINGTON - IL NASTRO ROSSO

Sinossi:

Ispirato a una storia vera, Il nastro rosso racconta uno degli aspetti meno conosciuti dell'Olocausto e narra un'indimenticabile storia di forza, sopravvivenza e amicizia.

Un romanzo ispirato alla vicenda di alcune giovani sarte di Auschwitz. Una grande storia di coraggio e di resilienza, dove ago e filo possono fare la differenza tra la vita e la morte. Ella ha un unico, grande sogno: diventare una sarta abilissima. Così, giunto finalmente il suo primo giorno di lavoro, mette piede in un mondo fatto di sete, aghi, fili, forbici e nastri colorati. Dovrebbe essere al settimo cielo, ma quello in cui è capitata non è un laboratorio di sartoria qualunque. Ella, infatti, si trova nel campo di concentramento di Auschwitz e, in un luogo in cui a contare è solo la lotta per la sopravvivenza, ogni sua creazione può fare la differenza tra la vita e la morte. Mentre attorno a lei regnano brutalità e orrore, la ragazza si rifugia nel suo lavoro, nel suo amore per la moda e nell'amicizia con Rose, un'altra giovane condannata al suo stesso destino. Il talento permetterà a Ella di salvarsi? Ispirato a una storia vera, "Il nastro rosso" racconta uno degli aspetti meno conosciuti dell'Olocausto e narra un'indimenticabile storia di forza, sopravvivenza e amicizia.

 

Commento:

Tutti noi abbiamo un'idea di come fossero organizzati i campi di sterminio durante la Seconda guerra mondiale; tutti noi sappiamo cosa sia stato Auschwitz-Birkenau, le crudeltà che vi furono perpetrate, la disumanità che prese dolorosamente e tangibilmente forma in quel luogo. Non tutti, però, sanno che nel grigio di quella trappola senza uscita c'era un'oasi di colore, morbidezza, bellezza: un laboratorio di "alta sartoria", ideato dalla moglie del comandante del campo, dove lavoravano ventitré prigioniere. Ventitré donne, sarte e ricamatrici d'esperienza, confezionavano gli abiti delle guardie e delle mogli degli ufficiali che, pur circondate dalla morte, non rinunciavano al lusso e alla bellezza. Abiti bellissimi, ricavati però da altri abiti, tessuti, scampoli provenienti da altre vite: vi siete mai chiesti che fine facevano gli effetti personali che i prigionieri erano costretti a lasciare all'arrivo al campo? Qui troverete risposta. Una risposta che Ella e Rose, le due giovanissime protagoniste di questo libro, scopriranno a loro spese. Sono due ragazzine che non si conoscevano prima di entrare in quel laboratorio, ma che dal primo giorno in cui si trovarono a condividere quella sorte diventarono inseparabili, amiche per la vita. Erano diversissime, eppure accomunate da un obiettivo comune: sopravvivere, uscire da quel campo e ritrovarsi un giorno, in un luogo specifico, a costruire il loro atelier, il loro futuro. A suggellare questo patto di sopravvivenza, un nastro rosso. Quella di Ella e Rose è una storia di fantasia che prende, però, le mosse da una storia vera, quella delle sarte di Auschwitz. Una storia da conoscere, un romanzo da leggere. In mezzo a barbarie, umiliazione, cattiveria e morte, Ella e Rose danno speranza con la loro forza e tenacia. Cosa sarà della loro vita non possono saperlo, però non si arrendono, provano a sopravvivere anche nei giorni più neri. Ci riusciranno? Raggiungeranno il loro obiettivo? Per scoprirlo dovrete seguire anche voi… Il nastro rosso.

 

Opera recensita: "Il nastro rosso" di Lucy Adlington

Editore: Sperling & Kupfer, 2023

Traduzione: Cristina Brambilla

Genere: romanzo storico

Ambientazione: Polonia, 1944-1945

Pagine: 271

Prezzo: 17,90 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.