Sinossi:
Giovani e talentuosi, Einar Wegener e sua moglie Greta
vivono nella romantica Copenaghen di inizio Novecento, accomunati dalla
passione per l'arte: paesaggista
lui, ritrattista molto richiesta lei. Finché un giorno
Greta, per completare un ritratto, chiede al marito riluttante di posare in
abiti femminili. A poco
a poco, l'ipnotico pennello di Greta, animata da
un'improvvisa ispirazione, e il morbido contatto della stoffa sulla pelle di
Einar, lo sospingono in un
mondo sconosciuto, mettendo in moto un cambiamento che
nessuno dei due avrebbe mai potuto sospettare. Quel giorno il giovane scopre
che la sua anima è
divisa in due: da una parte Einar, l'artista malinconico e
innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente
bisogno di vivere.
E Einar si trova di fronte a una scelta radicale: decidere
quale delle due sacrificare...
Commento:
Da tanto tempo volevo leggere questo libro, incuriosita dall’omonimo
film e dalla storia di Gerda (o Greta), Einar e Lili. Ed eccomi qua, a lettura
ultimata, con un bel problema. Sì, perché questo è un libro tutt’altro che
facile da recensire: la storia raccontata è così forte, controversa,
stupefacente che trovare le parole giuste per renderla al meglio è una piccola
impresa.
Einar e Greta sono marito e moglie, giovani artisti, lui
dipinge paesaggi, paludi e brughiere, lei fa ritratti di personaggi famosi. Un
bel giorno la modella del ritratto di Greta non può posare e l’artista chiede
al marito di indossare le scarpe e le calze per permetterle di ritrarre le
gambe. E’ questa la scintilla che riporta a galla una parte dell’anima di Einar
che era dentro di lui da sempre, sin da quand’era ragazzino, ma che era
nascosta sotto un temperamento schivo ed un corpo particolarmente aggraziato. E’
l’anima di una donna che da quel momento si chiamerà Lili e che sempre più
spesso farà visita a Greta finendo per spazzar via Einar. Ma Lili non è, come
superficialmente si potrebbe pensare, un capriccio o una finzione: Lili esiste
nel corpo di Einar, prova sentimenti indipendenti da lui e preme per uscire,
come dimostrano le sempre più frequenti emorragie: una chiara ribellione della
parte femminile del corpo di Einar. Ben presto Greta ed Einar-Lili cominciano a
consultare dei medici perché trovino una soluzione che permetta a tutti di
vivere questa situazione al meglio e di ritrovare un equilibrio, ma nessuno
sembra capire quale sia la reale condizione di Einar… nessuno tranne un professore
tedesco che finalmente trova la soluzione, drastica ma definitiva.
Inevitabilmente il cambiamento nella vita di tutti coloro
che sono intorno a Lili sarà radicale, ma alla fine, dopo non poche
tribolazioni, ognuno troverà una dimensione, una soddisfazione, un posto
accettabile nel mondo… tutti, anche Einar.
La storia di Lili, raccontata in questo libro con una buona
dose di fantasia, è in realtà una vicenda realmente accaduta in Danimarca all’inizio
del Novecento ed è stata di esempio ed ispirazione per molte persone
transessuali e non. Il coraggio di Lili e di Gerda ha spinto molte persone ad
essere se stesse e credo che il messaggio che questo libro vuole lanciare sia
proprio questo: un invito ad essere noi stessi, a lasciar uscire la parte più
vera di noi, facendo una scelta ed affrontandone le conseguenze, anche se a
volte ciò è tutt’altro che facile e comporta delle rinunce.
Passando all’aspetto puramente stilistico, direi che
Ebershoff ha scritto questa storia in modo magistrale, dando il giusto spazio
ai personaggi, alle loro riflessioni e sensazioni, facendoci vivere questa
vicenda con loro, passo passo, come se fossimo lì a guardare. Tutto questo è
reso ancora più appassionante da una prosa semplice, ma ad effetto. Una lettura
scorrevole e coinvolgente che, per quanto mi riguarda, ha pienamente
soddisfatto le aspettative. Consigliato, è ovvio!
Opera recensita: “The Danish girl” di David Ebershoff
Editore: Giunti, 2016
Genere: narrativa internazionale
Ambientazione: Danimarca-Francia-California, anni 20
Pagine: 368
Prezzo: 18,00 €
Consigliato: assolutamente sì.
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