Sinossi:
Un misterioso hacker penetra i sistemi della Polizia
Postale. Grazie al suo aiuto vengono sventati una serie di crimini sullo sfondo
di Brescia, una città
che nessuno conosce veramente a fondo.
Tre poliziotti atipici, un miscuglio di razze e nuove
tecnologie. Malavita balcanica e nativi digitali. Una trama deliziosamente
contorta dove il confine
tra vero e virtuale è sfumato verso il nero.
Commento:
Cosa vediamo quando guardiamo una sequenza di foto sul Pc o,
per i più nostalgici, quando sfogliamo un album di fotografie cartaceo? Vediamo
una serie di istantanee, di luoghi, di facce, di momenti di vita quotidiana che
ci passano davanti troppo velocemente perché possiamo davvero metterli a fuoco,
ma dei quali resta qualcosa nella mente. E’ quello che ho provato durante la
lettura di questo libro ed è un po’ quello che accade ogni giorno nel mondo
della rete. Un mondo in continuo movimento, nel quale una quantità enorme di
dati viene scambiata continuamente ad una velocità tale che sembra debbano
perdersi. Invece no, nulla si perde nel mare di internet, tutto lascia una
traccia, anche minima. E ci sono persone capaci di seguire quella traccia nei
meandri invisibili della rete, ricostruire le azioni di un singolo cittadino e,
in qualche caso, anche prevenirle. E’ questo che per anni fa l’uomo che la
polizia ha soprannominato “il cavaliere bianco”: osserva i dati (le
conversazioni) scambiati da alcune persone, capisce quando e come commetteranno
un crimine e ne informa la postale intrufolandosi nel sistema informatico e
lasciando un messaggio direttamente sulla scrivania virtuale di chi dovrà
sventarlo. Così la città è più sicura, la visibilità della postale sale da
polizia per finta a polizia vera e tutti sono più contenti. Ma chi è in realtà
il cavaliere bianco? Un benefattore o un demonio? Beh, di sicuro è un hacker –
ed anche dannatamente bravo – che opera in una città normale, prevenendo crimini
grandi e piccoli ma sempre “normali”, commessi da un’umanità variegata e
variopinta, quella stessa umanità che incontriamo ogni giorno andando al bar,
al lavoro, al ristorante. E’ una divinità della rete con occhi instancabilmente
posati ovunque nel mondo reale. Ma a volte anche gli dèi devono fare i conti
con la realtà e i suoi imprevisti…
Proprio questa iniezione di realtà in un mondo che sembra
tanto fantasmagorico è forse il pregio di questo libro: è realistico, ci fa
vedere come sia facile incontrare un hacker nella vita di tutti i giorni - magari
è il nostro vicino che addirittura crediamo un po’ imbranato col computer – e come
sia parimenti facile per un criminale mimetizzarsi tra la folla. Mettiamoci
pure che è scritto da un programmatore di professione e scopriremo che no, queste
non sono fantasie di chi ha visto troppi film di spionaggio!
Linguaggio e trama sono molto scorrevoli, tecnici al punto
giusto, inoltre l’ambientazione rende tutto più realistico: è un po’ come
navigare in un labirinto restando, però, con i piedi ben piantati per terra.
Lettura, ovviamente, consigliata!
Opera recensita: “Il cavaliere bianco” di Flavio Firmo
Editore: Youcanprint, 2013
Genere: thriller
Ambientazione: Brescia
Pagine: 138
Prezzo: 10,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.
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