mercoledì 30 gennaio 2019

RECENSIONE: JOAN LINDSAY - PICNIC A HANGING ROCK


Sinossi:
Hanging Rock, la roccia vulcanica che sorge isolata e improvvisa nella macchia australiana a nord di Melbourne, fu davvero teatro, nel 1900, dell'evento narrato in questo libro: la scomparsa mai spiegata di due fanciulle e una matura insegnante di college seguita dalla immediata rovina di tante esistenze a quelle vite collegate (o, usando la stessa cifra del racconto: la vendetta della pietra nera su chi credeva di forzarne la potenza e il mistero). Ma darne una lettura simbolica - pur nella molteplicità di simboli, che nelle pagine si offrono e si ritraggono -, dei rapporti segreti e numinosi tra il genere umano e la Madre terra, è fare qualcosa che forse Joan Lindsay non si proponeva. «Se Picnic a Hanging Rock sia realtà o fantasia, i lettori dovranno deciderlo per proprio conto. Poiché quel fatidico picnic ebbe luogo nel 1900 e tutti i personaggi che compaiono nel libro sono morti da molto tempo, la cosa pare non abbia importanza» scrive l'autrice, accennando alla forte intenzione di consegnare alla memoria, non tanto un fatto straordinario, denso di significati, ma un mito. Cioè a dire un evento originario, vivente e da vivere al di là del tempo, presente come modello e ammonizione. E in effetti, ciò che fu di Miranda, bella come un cigno, di Marion, della signorina Greta McCraw e di tutte le persone connesse aIl'Appleyard College possiede del mito l'incanto semplice e autosufficiente. Di uno dei rarissimi miti moderni, venuto inevitabilmente dall'ultima terra che l'uomo ha diviso con le viventi forze primordiali.

Commento:
Se avessi cominciato a leggere questo libro saltando la quarta di copertina probabilmente avrei pensato:"Woow" che bel thriller" e "ma che fantasia fervida ha l'autrice!". Invece l'ho letta – prima e dopo aver finito il libro – e posso dirvi che lo stupore rimane come anche la bravura dell'autrice che, anzi, è accresciuta se si pensa che, checché ne scrivano gli editori, a tutt'oggi non vi sono fonti univoche sul fatto che l'evento narrato sia realmente accaduto. Ed il bello di questo libro, la sua particolarità e il suo valore, è proprio questo: l'autrice voleva raccontarci qui un mito moderno, uno scenario plausibile ed i suoi reali o possibili sviluppi. Ciò che rende memorabile questo libro non è la trama, pure resa interessante e avvincente dall'ambientazione e dalla crescente tensione narrativa, ma l'intravedere collegamenti, trame retrostanti, intrecci e concatenazioni di eventi che costruiscono un disegno inquietante perché, appunto, possibile. Il fatto da cui partire è questo: il 14 febbraio del 1900, il giorno di San Valentino, venti ragazze di un esclusivo collegio australiano e le loro insegnanti fanno una gita ad Hanging rock, una suggestiva conformazione rocciosa della zona. Non si sa come, ma due ragazze e un'insegnante scompaiono, non faranno più ritorno dal picnic. Da qui comincia una serie di eventi – alcuni strettamente collegati ed altri apparentemente staccati da questo evento primario – che in pochi mesi cambieranno la vita di molte persone coinvolte. L'autrice in queste pagine ci racconta cose, mette in relazione eventi, e riesce – fatto per me quasi miracoloso – a non farci soffermare sul fatto che siano reali  o inventati, a farci accettare come insoluto un caso che non sappiamo nemmeno con certezza se sia mai esistito, a farci andar bene il fatto che non tutto sia spiegato, chiarito, delineato. Tutta la razionalità qui è assorbita, fagocitata dalla fascinazione della storia, dalle sue possibili interpretazioni, dalle sfumature occulte che la pervadono. E per assurdo ci si lascia distogliere dal destino delle scomparse e travolgere dagli eventi, sempre più pressanti, sempre più angoscianti. Un libro bellissimo, dall'atmosfera opprimente e rarefatta, dal ritmo non incalzante ma comunque implacabile. Pagine scritte benissimo, con una prosa studiata per non brillare, ma per lasciare la ribalta alla trama. Un libro che, per le suggestioni che mi ha creato, mi ha ricordato "il giardino delle vergini suicide" di Eugenides, "La donna in bianco" di Collins e perfino "Il castello di Otranto" di Walpole. Assolutamente da leggere.

Opera recensita: "Picnic a Hanging rock" di Joan Lindsay
Editore: Sellerio, prima ed. 1967
Genere: mistery
Ambientazione: Australia, 1900
Pagine: 296
Prezzo: 12,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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