Sinossi:
"Una storia
semplice" è una storia complicatissima, un giallo siciliano, con sfondo di
mafia e droga. Eppure mai - ed è un vero tour de force - l'autore si trova
costretto a nominare sia l'una sia l'altra parola. Tutto comincia con una
telefonata alla polizia, con un messaggio troncato, con un apparente suicidio.
E subito, come se assistessimo alla crescita accelerata di un fiore, la storia
si espande, si dilata, si aggroviglia, senza lasciarci neppure l'opportunità di
riflettere. Davanti alla proliferazione dei fatti, non solo noi lettori ma
anche l'unico personaggio che nel romanzo ricerca la verità, un brigadiere,
siamo chiamati a far agire nel tempo minimo i nostri riflessi - un tempo che
può ridursi, come in una memorabile scena del romanzo, a una frazione di
secondo. È forse questo l'estremo azzardo concesso a chi vuole "ancora una
volta scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla
giustizia".
Commento:
C'è qualcosa, nella prosa
degli autori siciliani – specialmente di gialli – che mi attrae in modo
particolare; è qualcosa che riguarda lo stile, il modo tutto particolare di
giocare, sottointendere, creare virtuosismi con le parole che mi strega e mi
affascina immancabilmente. Ed anche questa volta, la mia prima con Sciascia,
sono rimasta affascinata da questa maestria/malia.
Una storia semplice di
Leonardo Sciascia è un libricino di sessantasei pagine che ritengo
imprescindibile per chi ama il genere poliziesco, ma comunque imperdibile per chiunque.
E', nella sua brevità, un libro sublime e geniale: l'autore riesce a parlare di
tante cose senza mai nominarle; non solo mafia e droga come dice giustamente la
sinossi, ma anche corruzione, collusione, delinquenza, ingiustizia, paradosso.
La storia è semplice, sì, ma le implicazioni sono innumerevoli: un uomo, un diplomatico
in pensione, telefona alla polizia alla vigilia di un giorno festivo per
chiedere che qualcuno vada a casa sua perché ha da far vedere una cosa. Il
brigadiere che risponde alla chiamata gli assicura che appena possibile
qualcuno si recherà da lui. L'indomani lo zelante brigadiere si reca con due
agenti a casa dell'uomo….. e lo trova morto. Nonostante le apparenze, il
brigadiere capisce subito che non si tratta di suicidio, ma mai potrebbe
sospettare le reali dinamiche della vicenda. Non sospetterà, infatti, fino al
momento decisivo in cui la verità gli si rivelerà davanti con tutta la sua
potenza e brutalità, costringendolo ad agire. Ed anche chi non voleva credergli,
crederà.
Sublime, dicevo, questo
libricino, soprattutto per lo stile superbo, per la virtù e l'arguzia dell'autore
che trasforma quello che poteva essere un esercizio di bravura in qualcosa di
impeccabile. Da leggere, assolutamente.
Opera recensita: "Una
storia semplice" di Leonardo Sciascia
Editore: Adelphi, 1989
Genere: giallo, romanzo
breve
Ambientazione: Sicilia
Pagine: 66
Prezzo: 9,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 10.
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