lunedì 20 aprile 2020

RECENSIONE: VIRGINIA WOOLF - LA CROCIERA


Sinossi:
Opera che racchiude le grandi prove narrative a venire, La crociera è stata definita la «storia di un rito di passaggio», un romanzo di formazione al femminile in cui la protagonista s’inoltra in un viaggio – la crociera del titolo, appunto – che è al tempo stesso scoperta della propria identità di donna e d’artista e confronto con il mondo. Primo vero romanzo dell’autrice inglese, scritto e riscritto più volte e accompagnato, nella revisione finale, da un drammatico tentativo di suicidio, anticipa già molti dei motivi che si ritroveranno nella narrativa della maturità: il tema dell’artista e del suo rapporto col mondo, lo scarto tipicamente modernista tra il piano dell’esperienza esterna e quello dell’avventura interiore, l’ironia nei confronti delle convenzioni sociali. Sul piano formale, con La crociera ha inizio la ricerca intrapresa dalla Woolf per colmare il vuoto lasciato da convenzioni narrative ormai incapaci di esprimere una nuova visione del mondo, e vengono proposte nuove forme d’espressione più idonee a rappresentare la coscienza inquieta del soggetto moderno.

Commento:
Un'assortita, ma pure esigua, compagnia di personaggi si ritrova a bordo di una nave mercantile in viaggio da Londra al Sud America: si tratta dei coniugi Helen e Ridley Ambrose, di una cameriera, della giovane Rachel – figlia dell'armatore della nave -, dello stesso armatore e di un uomo saccente e scontroso chiamato William Pepper. Gli Ambrose e la famiglia dell'armatore si conoscono già, intercorrono tra loro rapporti di parentela ed amicizia, per questo non deve stupire il fatto che Helen Ambrose decida di prendere con sé la giovane e inesperta Rachel così da educarla e prepararla al mondo mentre il padre proseguirà il viaggio. Una serie di altri personaggi compariranno e, sia fugacemente, sia in modo stabile, si uniranno al viaggio e al soggiorno sull'isola di Santa Marina, in un'atmosfera mista tra giovialità, noia, intraprendenza, nuove conoscenze e nuovi sentimenti che sbocciano. Ma il torpore della vacanza nelle assolate terre d'America è destinato ad essere interrotto da un fulmine a ciel sereno, da un temporale estivo, freddo e violento che, dopo il suo passaggio, lascerà la terra uguale a se stessa eppure profondamente mutata.
La crociera è un'opera che per i suoi tre quarti risulta "normale", comune, ben scritta, piacevole, ma tutto sommato prevedibile; nell'ultimo quarto, invece, Virginia Woolf sorprende e getta una luce completamente diversa a quanto si è raccontato dando nuovo valore all'intero romanzo. Tanti i temi trattati, sebbene in modo fugace e nebuloso; uno, invece, il messaggio soverchiante e centralissimo della storia: che senso ha fare piani, progetti, brigare e arrampicarsi per acquisire una migliore posizione sociale, una vita migliore, se basta un niente per spazzare via tutto, inesorabilmente? Cos'è l'uomo di fronte al dolore e all'ineluttabilità della vita e della morte? Quanto mai potrà, egli, essere preparato ad affrontare il destino che gli viene incontro? Un libro da leggere, foss'anche solo per la struttura e la maestria con cui è condotta la storia.


Opera recensita: "La crociera" di Virginia Woolf
Editore: vari, prima ed. originale 1915
Genere: letteratura inglese
Ambientazione: Inghilterra, Sud America
Pagine: 374 (ed. Bur 1974)
Consigliato: sì
Voto personale: 8
Colonna sonora sperimentata: Chet Baker.

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