giovedì 7 gennaio 2021

RECENSIONE: FRANCESCO ABATE - I DELITTI DELLA SALINA

    Sinossi:

Quando una delle sigaraie – le manifatturiere del tabacco – va a chiederle aiuto, Clara Simon non sa che fare. È una bella ragazza, con quegli occhi a mandorla ereditati dalla madre, una cinese del porto che, nonostante le differenze di classe, aveva sposato il capitano di marina Francesco Paolo Simon. Poi però è morta di parto e il marito è finito disperso in guerra. Cosí, Clara vive con il nonno, uno degli uomini piú in vista di Cagliari, e lavora all’«Unione», anche se non può firmare i pezzi: perché è una donna, e soprattutto perché in passato la sua tensione verso la giustizia e il suo bisogno di verità l’hanno messa nei guai. Ma la sigaraia le spiega che i piciocus de crobi, i miserabili bambini del mercato, stanno scomparendo uno dopo l’altro e, di fronte alla notizia di un piccolo cadavere rinvenuto alla salina, Clara non riesce a soffocare il suo istinto investigativo. Grazie all’aiuto del fedele Ugo Fassberger, redattore al giornale e suo amico d’infanzia, e al tenente dei carabinieri Rodolfo Saporito, napoletano trasferito da poco in città e sensibile al suo fascino, questa ragazza determinata e pronta a difendere i piú deboli attraversa una Cagliari lontana da ogni stereotipo, per svelarne il cuore nero e scellerato.

 

Commento:

I delitti della salina è un giallo gradevolissimo ed originale, con un'ambientazione inconsueta e molto interessante: la città di Cagliari nei primi anni del Novecento, una città bellissima in cui l'alta borghesia con i suoi lussi e privilegi cozzava con una moltitudine di lavoratori poveri e sfruttati.

È in questo contesto che si muove Clara Maylin Simon, la nuova, intrepida protagonista che irrompe con il suo brio e il suo grande senso di giustizia nel panorama del giallo italiano. Clara è una ragazza dalle origini e dal cognome ingombranti: sua madre, cinese, è morta dandola alla luce, suo padre, il capitano di marina Simon, è rimasto disperso in guerra da cinque anni. Clara vive dunque con il nonno, il colonnello Ottavio Simon, capostipite di una rispettata famiglia cagliaritana, che le fa da parafulmini, per quanto possibile, quando si mette nei guai, cosa che accade spesso giacché se si vuole dire la verità in una città piena di misteri si corre il rischio di pestare di frequente i piedi a qualche intoccabile. Quando la incontriamo, in questo primo romanzo, Clara è appena venuta a sapere da una sigaraia della morte di un piciocu de crobi, uno dei bambini derelitti che lavorano al mercato: è il secondo bambino restituito dal mare e altri sono scomparsi… chi o cosa si nasconde dietro queste strane sparizioni di cui sembra non importare a nessuno? Clara lo scoprirà rischiando il tutto per tutto, insieme a due galantuomini che ammirano lei e la giustizia in parti quasi uguali: l'amico e collega Ugo Fassberger e il nuovo arrivato tenente dell'Arma dei Carabinieri Rodolfo Saporito.

Un giallo molto ben scritto, accattivante ed a tratti elegante, con due protagoniste – una donna e una città – di cui spero di leggere ancora.

 

Opera recensita: "I delitti della salina" di Francesco Abate

Editore: Einau    di, 2020

Genere: giallo

Ambientazione: Cagliari, primi Novecento

Pagine: 296

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

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