domenica 22 agosto 2021

RECENSIONE: KATRINE ENGBERG - ALI DI VETRO

    Sinossi:

    Nella fontana più antica di Copenaghen galleggia il cadavere nudo di una donna: è morta altrove, dissanguata, e le telecamere di sorveglianza della zona hanno registrato una figura incappucciata che all'alba la scaricava nell'acqua da una bici da carico. Le indagini vengono affidate a Jeppe Kørner, al quale spetta il difficile compito di ricostruire come l'assassino sia riuscito a portare a termine un omicidio tanto scenografico in piena area pedonale. Tanto più che questa volta non c'è Anette Werner al suo fianco: la collega sta tentando di imparare a convivere con il suo nuovo e inatteso ruolo di mamma, nonostante l'istinto della poliziotta non la lasci in pace. È proprio lei a spingerlo a esplorare gli angoli più bui della capitale danese e a penetrare il cuore del suo sistema sanitario, fino al confronto con responsabili e collaboratori di un istituto rivolto a giovani con problemi psichici, che porta l'armonioso nome di "Residenza La farfalla". Gente che sembra avere un'idea molto personale di cosa significhi dare assistenza a chi ne ha bisogno. Ma Jeppe avrà anche l'occasione di entrare in contatto con chi sta dall'altra parte: quelli che la società non è in grado di accogliere, i "malati" che nessuno vuole perché rovinano l'immagine di comunità ordinata a cui i "sani" aspirano. Ragazzi non integrati in grado di dimostrargli che la fragilità può nascondere una grande forza, e che anche con le ali spezzate è possibile volare.

 

Commento:

Secondo, atteso episodio della serie con il tormentato Jeppe Korner e la scoppiettante ed irrequieta Anette Werner, ambientata nella bella ed elegante Copenaghen. Stavolta l'assistente di polizia Jeppe Korner dovrà confrontarsi con una serie di omicidi particolarmente truculenti, legati a doppio filo ad un istituto chiuso da anni, la Residenza La farfalla. Dovrà occuparsene da solo, visto che Anette, la sua compagna di squadra, non è in servizio perché ha appena partorito una bimba. Ma gli altri membri della sua squadra non sono Anette e per lei la bimba, per quanto desiderata, è difficile da gestire… le manca troppo il lavoro. Così, mentre Jeppe annaspa in un'indagine che lo condurrà in un vicolo cieco, lei indaga per conto proprio. Entrambi, per vie parallele, incontreranno una realtà tanto avvilente quanto realistica, quella dei ragazzi con problemi psichici, quella dei reparti in cui vengono – o dovrebbero essere – curati, quella degli interessi che ruotano attorno ad un paziente dal futuro compromesso.

Ali di vetro poteva essere un thriller migliore, se ci fosse stato maggior approfondimento sui personaggi e se si fosse andati un po' più a fondo nella trama… ma è un libro che fa riflettere, fa pensare, perciò lo consiglio, nell'attesa di un terzo capitolo di questa saga che ha molto potenziale ma che ancora non decolla.

 

Opera recensita: "Ali di vetro" di Katrin    e Engberg

Editore: Marsilio, 2021

Genere: thriller, seriale

Ambientazione: Copenaghen, Danimarca

Pagine: 368

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

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