venerdì 22 ottobre 2021

RECENSIONE: NATASHA SOLOMONS - I GOLDBAUM

Sinossi:

Vienna, 1911. Sulla Heugasse, costruito con la pietra bianca più bella d’Austria, sorge il palazzo dei Goldbaum, una famiglia di influenti banchieri ebrei. In città si dice che siano così ricchi e potenti che, nelle giornate uggiose, noleggino il sole perché brilli per loro. Ben poco accade, dentro e fuori la capitale, su cui non abbiano voce in capitolo, e meno ancora senza che ne siano a conoscenza. Persino nei fastosi palazzi di Casa d’Asburgo.
Rinomati collezionisti di opere d’arte, mobili di squisita fattura, ville e castelli in cui esporli, gioielli, uova Fabergé, automobili, cavalli da corsa e debiti di primi ministri, i Goldbaum, com’è costume delle cosmopolite dinastie reali d’Europa, si sposano tra loro. Perché gli uomini Goldbaum continuino a essere ricchi e influenti banchieri è necessario, infatti, che le donne Goldbaum sposino uomini Goldbaum e producano piccoli Goldbaum.
Anche la giovane, ribelle Greta Goldbaum deve rassegnarsi alla tradizione di famiglia e dire addio alle sue scapestrate frequentazioni nella ribollente Vienna del primo decennio del Novecento, sposando Albert Goldbaum, un cugino del ramo inglese della famiglia.
Per una ragazza della sua estrazione sociale il matrimonio è una delle spiacevolezze della vita da affrontare prima o poi, e con questo spirito Greta lascia Vienna per la piovosa Inghilterra.
A Temple Court, dove si trasferisce, la ragazza si sente estranea persino a se stessa: la nuova famiglia la tratta con rispetto, la servitù con deferenza e Albert è cortese e sollecito. Ma la sua presenza riesce a essere opprimente come una coperta pesante in una nottata troppo calda, e tra i due giovani si instaura una gelida, sottile antipatia. Al punto che Lady Goldbaum, la madre di Albert, decide di donare alla ragazza un centinaio di acri come dono di nozze, un giardino dove sentirsi finalmente libera da ogni costrizione.
Alla silenziosa contesa di Temple Court si aggiunge, però, il fragore di ben altro conflitto: la prima guerra mondiale, il tragico evento che spazzerà via l’intero vecchio ordine su cui l’Europa si era retta per secoli. La corsa agli armamenti è tale che persino gli influenti Goldbaum, benché abituati a lavorare con discrezione dietro le quinte dei governi e delle dinastie reali, non possono alterarne il corso. Per la prima volta in duecento anni, la famiglia si troverà su fronti opposti e Greta dovrà scegliere: la famiglia che ha creato in Inghilterra o quella che è stata costretta a lasciare in Austria.
Attraverso pagine d’inconsueta bellezza Natasha Solomons dona al lettore una struggente storia d’amore e al contempo getta uno sguardo nuovo sulla complessità dell’identità ebraica all’inizio del XX secolo e sul ruolo delle banche nei finanziamenti alla causa bellica.

 

Commento:

Eh, ecco… e ora come faccio a commentare questo libro? Dopo che ho dichiarato in lungo e in largo che non mi piaceva, che mi deconcentravo leggendo, che mi perdevo… ora come faccio a dire che, alla fine, mi è piaciuto? Eppure devo dirlo, perché, in fin dei conti, a lettura ultimata mi sento di affermare che tutto sommato questo libro mi è piaciuto. Mi è piaciuto vagare per il giardino naturale di Greta, mi è piaciuto essere testimone dell'evoluzione dei personaggi, dei loro rapporti, delle loro storie; ho apprezzato la cura dei dettagli e l'aderenza con la storia che Natasha Solomons ha profuso in queste pagine… tuttavia il difetto più grande rimane ed è ciò che non mi fa consigliare senza riserve questa saga familiare: questo romanzo è davvero troppo, troppo, troppo lento, specie all'inizio, al punto che diventa noioso finché non si prende confidenza con i personaggi, cosa che accade, ma molto molto in là con la lettura. È vero, alla fine non volevo staccarmi da Albert e Greta, ma arrivare a quest'agognata fine è stata un'impresa non da poco! Se avrete la pazienza di tentarla, quest'impresa, leggerete un buon romanzo storico incentrato su una famiglia di potenti banchieri ebrei, ambientato fra il 1911 e il 1917 ed ispirato alla famiglia Rotschild. Non solo, leggerete anche una emozionante saga familiare che vi renderà edotti, tra le altre cose, sul funzionamento di alcune dinamiche economiche e storiche alla base degli imperi commerciali e finanziari mondiali di ieri e di oggi, nonché dei più grandi conflitti mondiali del Novecento. Un libro non facile, dunque, non tanto per il contenuto, ma per il ritmo o la mancanza di esso. Tuttavia, un libro da consigliare a chi ama prendersi il suo tempo con una lettura che tenga compagnia e permetta di perdersi in un'altra epoca ed in un mondo parallelo e lontano.

 

Opera recensita: "I Goldbaum" di Natasha Solomons

Editore: Neri Pozza, 2019

Traduttore: Laura Prandino

Genere: romanzo storico, saga familiare

Ambientazione: Europa, 1911-1917

Pagine: 480

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 7.

      

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