giovedì 11 novembre 2021

RECENSIONE: VIGDIS HJORTH - LONTANANZA

Sinossi:

Johanna torna in Norvegia dopo trent’anni di assenza e, rompendo il divieto di contattare la famiglia, telefona alla madre, che ormai ha ottantacinque anni ed è vedova. Nessuna risposta. Per i suoi parenti Johanna non esiste più: è morta quando, appena sposata, studentessa di Legge per volere del padre avvocato, ha mollato tutto per diventare pittrice e si è trasferita nello Utah con il suo professore d’arte, con cui ha avuto un figlio. Johanna ormai è un’artista piuttosto quotata, ma persino i soggetti dei suoi quadri scatenano l’ira dei familiari, che in essi vedono una denigrazione ulteriore nei loro confronti, soprattutto per il modo in cui viene raffigurata la madre. Sono tanti gli argomenti rimasti insoluti che hanno condizionato Johanna nella sua vita di figlia, di donna, di artista e di madre: nella sua mente affiorano antichi ricordi di una donna all’apparenza leggera, spensierata, bellissima, ma quando riesce finalmente a spiegarsi alcuni episodi sconcertanti di cui è stata spettatrice, capisce che la madre non faceva che nascondersi dietro una corazza di convenzioni. Finché il lunghissimo silenzio fra le due donne si spezzerà in maniera violenta in un ultimo, spietato confronto.

 

Commento:

Ho avuto modo di conoscere letterariamente Vigdis Hjorth leggendo, ormai un anno e mezzo fa, Eredità, il romanzo che l'ha resa famosa a livello internazionale. Ricordo che di quel romanzo mi era piaciuta la profondità con cui l'autrice norvegese descriveva gli intricati rapporti familiari e le sensazioni della protagonista. Bene, se in quella sede la Hjorth mi era piaciuta, in Lontananza, questo suo nuovo romanzo, mi ha definitivamente conquistata. Lontananza è un romanzo potente, in crescendo, disturbante, duro, angoscioso. È la storia di Johanna, una donna che ha passato tutta la vita a sentirsi estranea ed incompresa dalla sua famiglia; ha sofferto l'austerità del padre che la considerava una ritardata dal cervello bacato, e l'umoralità della madre, un giorno allegra, sollecita ed amorevole e il giorno dopo fredda, arrabbiata e succube del marito. Johanna, che ora è un'artista quotata, torna in Norvegia dopo trent'anni, trent'anni in cui non ha avuto assolutamente contatti né con la madre né con il resto della famiglia. Torna con la scusa di una mostra retrospettiva da realizzare, ma in realtà ha il desiderio di rivedere la madre. Desiderio che diventa sempre più ossessivo ogni volta che la donna si nega. Una storia forte, questa, in cui fino alla fine è difficile parteggiare, stabilire chi ha ragione e chi torto… una storia da leggere lasciandosi condurre dalla penna visionaria della Hjorth senza però mai sapere davvero dove ci porterà.

 

Opera recensita: "Lontananza" di Vigdis Hjorth

Editore: Fazi, 2021

Traduttore: Margherita Podestà Heir

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Norvegia

Pagine: 300

Prezzo: 18,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

          

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