Sinossi:
«Al buio non facevamo nulla di male.
Al buio non sapevamo neppure chi fossimo. Tu mi parlavi, io ti parlavo, ma
chissà cosa ci dicevamo, non aveva importanza, eravamo come sonnambuli,
incolpevoli per quello che avevamo fatto nella più profonda oscurità della
notte.»
Mariana, l'io narrante di questo
romanzo, è una giovane della provincia americana appena arrivata in Italia per
trascorrere alcuni mesi di studio all'accademia d'arte. La prima sera, al
ricevimento di benvenuto, incontra Itamar. Fa il pittore, è bello e
carismatico, ed è un seduttore impenitente. Sebbene consapevole che una
relazione con un uomo del genere è destinata a finire male, Mariana non può
fare a meno di innamorarsene. Immediatamente e perdutamente. Quando lui comincia
a trattarla in modo ambiguo, sparendo e riapparendo all'improvviso, Mariana è
disarmata. Per reazione a questo scostante atteggiamento, si cela dietro
un'apparenza fredda e distaccata, fino a quando un incontro casuale con lui in
pubblico la farà vacillare... André Aciman, cantore odierno dell'attrazione, si
è ispirato a Lettere di una monaca portoghese, il libro-scandalo pubblicato sotto
pseudonimo che per il realismo e l'audacia nel raccontare la passione amorosa,
alla fine del XVII secolo segnò una vera svolta letteraria. Ci consegna così,
riportandola all'oggi, la storia di un amore totale, un acuto romanzo
psicologico contrassegnato da un eros spietato, inesorabile, che inganna e
ferisce, ma a cui è impossibile resistere.
Commento:
Cosa dire su questo breve romanzo di André Aciman? Che è
ambientato in Italia, ma potrebbe essere ambientato ovunque nel mondo, tanto
poco conta l'ambientazione in queste pagine; che è scritto in prima persona, o
meglio, nella forma di una lettera che Mariana, l'io narrante, scrive più a se
stessa che al suo amante, per riordinare idee e reazioni e cristallizzare, se
non affrontare, quello che è accaduto con Itamar. Che dire ancora? Che richiama,
nell'idea di fondo, nell'ispirazione e nel nome della protagonista, un libro che
fece scalpore secoli fa; ha un'ottima quarta di copertina, che invoglia alla
lettura, ma che il romanzo in sé non mi ha suscitato alcuna emozione se non un
crescente disagio dato dalla sensazione di non comprendere, man mano che
scorrevano le pagine, dove volesse condurci l'autore, quale fosse il suo
messaggio, quale il fine di questa missiva tanto accorata e delirante quanto
inutile, in primis per la scrivente. Mi dispiace, ma non mi sento di
consigliarlo, giacché non solo ritengo di non averne capito la ratio, ma penso
che ci sia poco da capire in fin dei conti… non ho trovato particolari degni di
nota nel registro linguistico o nella narrazione, non mi ha colpito per la
trama o l'originalità di qualche dettaglio… non lo consiglio perché non trovo
motivi per farlo.
Opera recensita: "Mariana" di André Aciman
Editore: Guanda, 2021
Traduttore: Valeria Bastia
Genere: narrativa straniera
Ambientazione: Italia
Pagine: 128
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: no
Voto personale: 5.
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