mercoledì 8 giugno 2016

RECENSIONE: CRISTINA CABONI - LA CUSTODE DEL MIELE E DELLE API


Sinossi:

Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C'è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. È un'apicultrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. Perché il miele di lavanda può calmare un animo in tempesta e quello di acacia può far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l'infanzia, quando viveva su un'isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è più riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo.
Ma adesso il destino ha deciso di darle un'altra possibilità. C'è un'eredità che la aspetta là dove tutto è cominciato, su quell'isola dove è stata felice. C'è una casa che sorge fra le rose più profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c'è solo una persona che può aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui può curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L'unico posto dove il cuore può essere davvero libero.
Dopo lo strabiliante successo del Sentiero dei profumi, un bestseller adorato dai lettori e dalla stampa, venduto in tutto il mondo e che ha conquistato la vetta di tutte le classifiche italiane e straniere, Cristina Caboni ci regala un nuovo prezioso gioiello. Un romanzo emozionante e pieno di vita. Una storia che ci prende la mano e ci porta dove i nostri sogni possono aprire la porta all'amore.

 

Come promesso, eccomi qui a parlarvi de “La custode del miele e delle api”, secondo romanzo della scrittrice sarda Cristina Caboni. Ho appena terminato la lettura e sono ancora immersa nelle tante emozioni che queste pagine così intense mi hanno lasciato. Il primo romanzo, “il sentiero dei profumi” mi era piaciuto per l’interesse suscitato in me dal tema (i profumi, appunto) e perché era ambientato tra Firenze e Parigi, due città che mi affascinano; questo secondo libro, invece, mi ha colpito perché l’ho sentito più vivo, più reale. Se ricordate, infatti, avevo descritto “il sentiero dei profumi” come una bella fiaba perché la storia di Elena era bellissima, ma forse troppo fiabesca, appunto, per essere vissuta nei nostri giorni. In “La custode del miele e delle api”, invece, si sente tutta l’amarezza della realtà del nostro mondo, quello fatto di abusi, interessi economici e logiche di potere contro cui bisogna lottare ogni giorno per impedire che prevalgano sulle nostre radici, sulla storia del nostro territorio, qualunque esso sia. La storia di Angelica, infatti, è ambientata ad Abbadulche, un piccolo villaggio su un’isola della Sardegna, nelle cui vicissitudini possiamo vedere ciò che accade, purtroppo, in tanti posti della nostra bella Italia.

Ma “La custode del miele è delle api” racconta la storia di tante donne tenaci, che con coraggio riescono ad emergere dal loro buio interiore, lottando contro la prevaricazione che viene da fuori e l’ombra più grande e minacciosa che viene dal loro interno. E’ questo che fanno Angelica, Maria, Sofia, Pina, Gigliola e tutte le protagoniste di questo splendido libro. Ed è quello che fa anche Nicola, bello e tormentato, che deve ritrovare il suo equilibrio e fare ordine nei suoi sentimenti. Ci riusciranno lui ed Angelica? Riusciranno a guardare al passato senza paura, a dissipare le ombre e sciogliere il ghiaccio che imprigiona il loro cuore? Sarà più forte il loro legame o gli ostacoli, le incomprensioni, l’orgoglio?

Ci sono, a ben guardare, dei punti in comune con il primo romanzo: le due protagoniste, per esempio, si somigliano. Entrambe sono restie a fidarsi degli altri, a lasciarsi amare; entrambe hanno problemi con il loro passato: non vorrebbero affrontarlo, ma non riescono a lasciarselo alle spalle. E poi sia in “il sentiero dei profumi” sia in “la custode del miele e delle api” si sente il legame con il passato, con la tradizione, le radici, la storia. E tutto è condito da un profumo di fiori, di acqua, di terra. Nei suoi romanzi Cristina Caboni ci dona il suo, personale, amore per la natura che ci avvolge, cura e protegge e che, allo stesso tempo, va amata e salvaguardata. In questo romanzo, in particolare, l’autrice ci porta nella sua Sardegna e nel suo mondo, quello delle api e del miele, ci guida alla scoperta dei poteri di questo nettare dolce che dà coraggio, forza, sostegno, felicità. Cosa dire di più? Leggetelo, è bellissimo!

 

Opera recensita: “la custode del miele e delle api” di Cristina Caboni

Editore: Garzanti, narratori moderni, 2015

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Sardegna

Pagine: 360

Consigliato: sì.

 

 

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