domenica 12 giugno 2016

RECENSIONE: TERRY HAYES - PILGRIM


Sinossi:

Una donna senza volto uccisa in uno squallido albergo di Manhattan. Un padre decapitato davanti al figlio nella luce accecante di un pomeriggio in Arabia Saudita... Un filo rosso lega questi orrori. C’è solo un uomo in grado di districarlo. Il suo nome è Pilgrim.
Una missione impossibile, un delitto senza colpevoli, un nemico inafferrabile: giallo, avventura e spionaggio si fondono nel caso più complesso che Pilgrim – nome in codice di uno degli agenti più abili dei servizi segreti americani – abbia mai affrontato. Pilgrim è giovane, ma dopo l’11 settembre il suo mondo è così profondamente cambiato da indurlo a uscire di scena. Impossibile. Richiamato in servizio per sventare il rischio che un’arma biologica spaventosa venga innescata negli Stati Uniti e da lì esploda in tutto il mondo, si troverà di fronte all’avversario più astuto ed elusivo che abbia mai incrociato, un uomo che come lui agisce per ragioni profonde e come lui reca profonde ferite nell’anima: il Saraceno. Uno scontro di mondi, di tecniche, di personalità che darà un nuovo senso al mestiere di Pilgrim.

 

Suspense allo stato puro in questo romanzo d’esordio dello scrittore e sceneggiatore Terry Hayes. Un thriller che è anche spy story, un libro avvincente la cui trama si snoda tra storia, arte, politica, religione, medicina.
Il libro racconta la storia di Pilgrim, uno tra i migliori agenti segreti dell’Intelligence americana, più in alto della C.I.A., molto più in alto dell’FBI. Il suo vero nome? E chi può saperlo, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Il suo nemico più grande? Il Saraceno, il più temibile perché il più elusivo ed inafferrabile: praticamente un fantasma. La sua fede incrollabile è radicata in lui almeno quanto la rabbia, una rabbia antica, che viene da una piazza di Gedda, in Arabia Saudita, nella quale fu giustiziato suo padre. Una rabbia che lo porterà a combattere i russi sulle montagne dell’Afganistan, a cambiare identità ed infine ad elaborare un piano perfetto per provocare la “Morbida morte dell’America”.

E la minaccia è così forte e così reale da costringere i vertici dell’Intelligence statunitense a richiamare sul campo il migliore dei suoi agenti segreti, Pilgrim, che aveva deciso di ritirarsi dalla scena. E così, nella folle ricerca del Saraceno, Pilgrim ci porta con sé in Turchia, in Bulgaria, in Arabia e di nuovo in Turchia. E’ una corsa contro il tempo, contro un avversario arguto ed estremamente determinato, con un piano meticoloso perseguito per anni. E’ uno scontro al cardiopalma tra i rappresentanti di due mondi, quello occidentale, moderno, sicuro ed ipertecnologico e quello arabo, devastato, ferito, legato al passato eppure capace di crescere a velocità sorprendente per perseguire un obiettivo.

Se proprio vogliamo trovare una minuscola pecca a questo romanzo, dovremmo dire che la linea temporale è… come dire… complicata? In realtà, consentitemi l’espressione, è davvero un kasino! Hayes comincia a raccontare da un punto al centro della storia: un omicidio in una camera d’albergo a New York. Da qui il protagonista (che si è già ritirato dalla scena) ci porta indietro nel tempo, nelle sue missioni precedenti, per spiegarci chi è, qual è il suo lavoro, come ha conosciuto l’amico Ben Bradley. Poi torniamo all’omicidio in albergo e da lì, molte pagine dopo, Pilgrim ci spiega come e perché è stato richiamato in campo, raccontandoci la storia del Saraceno in modo tanto preciso che sembra di vederlo mentre sintetizza il vaccino, uccide un membro della polizia segreta siriana, mentre è in treno da Francoforte a Carlsrue.

E poi comincia la fase più emozionante: la partenza di Pilgrim per la Turchia, l’indagine sotto copertura, il modo in cui scopre i collegamenti con il Saraceno e, come nei migliori film d’azione, ci mostra su due binari paralleli le mosse compiute dai due uomini in contemporanea, senza che l’uno sappia dell’esistenza dell’altro, fino al combattimento finale nell’arena del teatro della morte. Solo un sentimento sarà più forte della rabbia, della fede, della determinazione del Saraceno e Pilgrim sa qual è, ha imparato la lezione tanti anni prima, davanti ad un dirigente di una banca svizzera. Sarà quella lezione a salvare la sua vita e quella di tanti ignari cittadini dell’America e del mondo.

Una considerazione a margine: il ruolo delle donne. Nel suo libro Hayes ci mostra donne musulmane ed americane, donne con veli e lunghi abiti neri e donne con tacchi altissimi e minigonne da sballo; ma la cosa che le accomuna a prescindere da quale sia il loro lato della barricata è solo una: l’intelligenza, l’arguzia, la capacità di rischiare, il loro ruolo determinante per stabilire il corso degli eventi.

Scritto in modo magistrale, questo libro tiene incollati alle pagine dall’inizio alla fine, è avvincente, originale e pieno di colpi di scena, con personaggi ben costruiti e ben inseriti nel romanzo. E’ davvero un peccato arrivare alla fine e doversene separare. Le 889 pagine scorrono via senza mai un calo di attenzione, un intoppo, una parte più noiosa… è davvero bellissimo! Lettura assolutamente consigliata!

 

Opera recensita: “Pilgrim” di Terry Hayes

Editore: Rizzoli, 2013

Genere: thriller/spionaggio

Ambientazione: mezzo mondo!

Pagine: 889

Consigliato: assolutamente sì.

 

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