venerdì 3 giugno 2016

RECENSIONE: MATTHEW PEARL - IL CIRCOLO DANTE


Sinossi:

Boston, 1865. In un'America appena uscita dalla guerra civile, un gruppo di letterati, tra i quali il poeta Longfellow, lavora alla traduzione inglese della "Divina Commedia". Il comitato direttivo dell'università di Harvard, di ferrei principi protestanti e conservatori, cerca di ostacolare la diffusione delle superstizioni "papiste" di Dante, ma quando la città viene insanguinata da una serie di efferati delitti, i membri del Circolo Dante saranno gli unici in grado di scoprire il colpevole. Sembra infatti che l'assassino si ispiri alle torture e alle pene descritte nell'"Inferno" per martoriare le sue vittime.

 

Avrete certamente notato che in questa settimana non sono stata molto presente con le recensioni… me ne scuso, ma sono stata impegnata con la lettura del libro di cui vi parlo oggi.

Si tratta del primo romanzo dello scrittore americano Matthew Pearl, intitolato “il circolo Dante”, una lettura tutt’altro che facile. Leggendo la trama ci si aspetterebbe un thriller d’azione con spunti letterari. In realtà gli spunti letterari ci sono e pure tanti e di qualità, ma non si può proprio parlare di un romanzo d’azione

Di cosa parliamo? Nel 1865, in una Boston scossa dalla guerra di secessione, vengono commessi alcuni efferati delitti che le cui vittime sono alcuni personaggi molto in vista in città: un giudice e un reverendo fra i primi. Un gruppo di illuminati letterati bostoniani che si sta occupando della prima traduzione in inglese della Commedia di Dante si rende conto che c’è un legame tra i delitti e le punizioni inferte da Dante nell’inferno. Da qui partono le indagini, quelle quasi segrete dei letterati (che hanno paura di infangare Dante rivelando il collegamento con i crimini) e quelle più o meno ufficiali svolte non senza ostacoli da Nicolas Rey, il primo agente nero della storia di Boston.

Ora, la trama non è affatto male, anzi fornisce spunti storici e letterari molto interessanti, ma ciò che può essere d’ostacolo alla lettura è proprio la prosa dell’autore. Il suo stile narrativo, soprattutto all’inizio del libro, è estremamente lento e prolisso ed affatica chi voglia entrare nella lettura. Nonostante questo gap stilistico, però, si tratta di un buon libro, punto di partenza per chi voglia approfondire le questioni storiche dell’America della seconda metà dell’800 e per chi voglia leggere Dante sotto un’ottica diversa.

Non posso definirlo un libro trascendentale, ma nemmeno mi sento di bocciarlo… quindi “nì”! .

Opera recensita: “il circolo Dante” di Matthew Pearl

Editore: Rizzoli, 2003

Genere: thriller

Ambientazione: Boston, 1865

Pagine: 538

Consigliato: sì/no

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