Sinossi:
Boston, 1865. In un'America appena uscita dalla guerra
civile, un gruppo di letterati, tra i quali il poeta Longfellow, lavora alla
traduzione inglese della "Divina Commedia". Il comitato direttivo
dell'università di Harvard, di ferrei principi protestanti e conservatori,
cerca di ostacolare la diffusione delle superstizioni "papiste" di
Dante, ma quando la città viene insanguinata da una serie di efferati delitti,
i membri del Circolo Dante saranno gli unici in grado di scoprire il colpevole.
Sembra infatti che l'assassino si ispiri alle torture e alle pene descritte
nell'"Inferno" per martoriare le sue vittime.
Avrete certamente notato che in questa settimana non sono
stata molto presente con le recensioni… me ne scuso, ma sono stata impegnata
con la lettura del libro di cui vi parlo oggi.
Si tratta del primo romanzo dello scrittore americano
Matthew Pearl, intitolato “il circolo Dante”, una lettura tutt’altro che
facile. Leggendo la trama ci si aspetterebbe un thriller d’azione con spunti
letterari. In realtà gli spunti letterari ci sono e pure tanti e di qualità, ma
non si può proprio parlare di un romanzo d’azione
Di cosa parliamo? Nel 1865, in una Boston scossa dalla
guerra di secessione, vengono commessi alcuni efferati delitti che le cui
vittime sono alcuni personaggi molto in vista in città: un giudice e un reverendo
fra i primi. Un gruppo di illuminati letterati bostoniani che si sta occupando
della prima traduzione in inglese della Commedia di Dante si rende conto che c’è
un legame tra i delitti e le punizioni inferte da Dante nell’inferno. Da qui partono
le indagini, quelle quasi segrete dei letterati (che hanno paura di infangare
Dante rivelando il collegamento con i crimini) e quelle più o meno ufficiali
svolte non senza ostacoli da Nicolas Rey, il primo agente nero della storia di
Boston.
Ora, la trama non è affatto male, anzi fornisce spunti
storici e letterari molto interessanti, ma ciò che può essere d’ostacolo alla
lettura è proprio la prosa dell’autore. Il suo stile narrativo, soprattutto all’inizio
del libro, è estremamente lento e prolisso ed affatica chi voglia entrare nella
lettura. Nonostante questo gap stilistico, però, si tratta di un buon libro,
punto di partenza per chi voglia approfondire le questioni storiche dell’America
della seconda metà dell’800 e per chi voglia leggere Dante sotto un’ottica
diversa.
Non posso definirlo un libro trascendentale, ma nemmeno mi
sento di bocciarlo… quindi “nì”! .
Opera recensita: “il circolo Dante” di Matthew Pearl
Editore: Rizzoli, 2003
Genere: thriller
Ambientazione: Boston, 1865
Pagine: 538
Consigliato: sì/no
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