giovedì 4 agosto 2016

RECENSIONE: ALMUDENA GRANDES - TROPPO AMORE


Sinossi:

UNA MATTINA COME TANTE, AD ACCOGLIERE MARIA JOSÉ SÀNCHEZ SUL POSTO DI LAVORO È UNA TELEFONATA CHE LA RIPORTA INDIETRO DI QUALCHE ANNO, AI TEMPI IN CUI ERA UNA RAGAZZA CON I CAPELLI MOLTO LUNGHI E UNA SPICCATA VOCAZIONE ARTISTICA. A RITUFFARLA IN QUEI GIORNI È LA VOCE DI JAIME, IL VECCHIO COMPAGNO DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI, CHE LE ANNUNCIA LA MORTE DI MARCOS, UN COMUNE AMICO. JAIME E MARCOS. VECCHI COMPAGNI, MA NON SOLO. DIETRO I LORO NOMI SI SQUARCIA UN PASSATO CHE NON È MAI PASSATO: ODORE DI ACQUARAGIA, DI HASHISH, DI CORPI SUDATI, IMMAGINI DI UN TRIANGOLO AMOROSO. TRE RAGAZZI, TRE DIVERSI TALENTI CHE, PROCEDENDO INSIEME, AVEVANO SCOPERTO IL PIACERE, PROVATO IL SENSO DEL POSSESSO, L'EBBREZZA DELLA SFIDA ALLE CONVENZIONI. UN LEGAME FORTE, UNA PASSIONE TOTALE CHE SBOCCIANDO SI CONSUMA, E CONSUMA CHI NE È TRAVOLTO. ROMANZO DI SENTIMENTI E NOSTALGIE, "TROPPO AMORE" È SOPRATTUTTO LA STORIA DI UNA FORMAZIONE ARTISTICA ED EROTICA, AI TEMPI DELLA MADRID ESALTANTE ED ECCESSIVA DELLA MOVIDA.

 

Maria Jose lavora in una grande casa d’aste, compra e vende opere d’arte, quelle opere che forse, se in passato avesse creduto un po’ più in se stessa, magari avrebbe dipinto. E’ annoiata, apatica, indifferente agli altri, non ricorda neanche i nomi delle tante persone con cui ha a che fare ogni giorno. Perciò, quando una mattina la sua segretaria le passa una telefonata annunciandole il nome del chiamante lei pensa subito ad un abbaglio, ad un’omonimia… chi la chiama non può essere quel Jaime che non vede da tanti anni e che ha amato tanto… e invece sì, è proprio lui e ciò che deve dirle non è piacevole: il loro amico Marcos è morto, si è suicidato.

La notizia scuote Maria Jose che si tuffa nei ricordi e, nelle 24 ore che passano tra la chiamata di Jaime e il funerale, ripercorre con la mente quegli anni, quel 1984 che ha vissuto così intensamente e che ricorda come il periodo migliore della sua vita.

Maria Jose, Jaime e Marcos hanno vissuto un rapporto che da semplice ménage-à-trois si è trasformato in un amore segreto, diverso, completo. Le manchevolezze dell’uno si compensavano nelle capacità dell’altro e tutti i pezzi si incastravano in un puzzle stupendo… ma purtroppo le cose belle spesso non sono destinate a durare a lungo… così un bel giorno il fragile equilibrio del trio si rompe e le vite dei tre ragazzi non saranno mai più le stesse, non saranno mai più complete perché mancherà sempre una parte del gruppo.

Il libro è scorrevole, scritto con uno stile diretto ma non lapidario, descrittivo e pieno di particolari, ma chiaro e lucido. Una storia che raccoglie la leggerezza della vita da studenti, la svogliatezza e la precarietà di tutti gli artisti boemiens, una buona dose di tensione erotica e una serie di problemi, di disagi psicologici che fanno riflettere. Tuttavia, nonostante sia interessante e ben scritto, questo libro non mi ha convinto fino in fondo… non so bene perché, ma non mi ha trasmesso quel pathos che, credo, l’autrice volesse instillare nel lettore attraverso le riflessioni di Jose, i suoi sensi di colpa, le incertezze ed infine il senso di abbandono e di fine.

In definitiva, ve lo consiglio per una lettura non impegnata: si legge in un giorno e si dimentica altrettanto velocemente… almeno, questa è la mia attuale impressione!

 

Opera recensita: “troppo amore” di Almudena Grandes

Editore: Guanda, 2011

Genere: narrativa internazionale

Ambientazione: Madrid, 1984-1985

Pagine: 166

Consigliato: sì/no.

 

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