lunedì 8 agosto 2016

RECENSIONE: FRANCESCA PALUMBO - LE PAROLE INTERROTTE

Sinossi:

Clara, fotografa, è separata e ha un figlio di cinque anni, Matteo, balbuziente.
Malaika è un’immigrata nigeriana, scappata da un centro di accoglienza per rintracciare il figlio disperso in mare durante il naufragio del barcone sul quale si trovavano per fuggire dal loro paese.
Il destino fa incontrare le due donne, apparentemente distanti ma in realtà molto simili nel loro tentativo individuale di restituire un senso agli eventi che attraversano le loro vite. L’incontro rappresenterà un nuovo punto di partenza per entrambe, una scossa che permetterà soprattutto a Clara di vedere la sua esistenza con occhi nuovi e considerare le cose da una prospettiva diversa.
Ambientato nella campagna pugliese, il romanzo diventa poi, attraverso il viaggio in camper verso Genova, una sorta di viaggio catartico che porterà le due donne ad acquisire una nuova consapevolezza.
Con tratti delicati e asciutti, l’autrice delinea una storia insolita in cui le parole e le azioni si fanno ancore di salvezza e in cui la tenerezza crepitante dello sguardo ricambiato è in grado di generare bellezza.

 

“Le parole interrotte” è un romanzo breve ma intenso, che porta con sé un carico di emozioni forti e ci pone di fronte ad aspetti della vita che richiedono una riflessione profonda.

Siamo in Puglia, nella campagna barese. E’ qui che Clara, fotografa trentacinquenne, separata e madre del piccolo Matteo, si rifugia per rilassarsi, raccogliere le idee e ritrovarsi… ed è qui che incontra Malaika, una donna nigeriana scappata dal proprio paese e giunta in Italia via mare, su un barcone. Malaika è ferita, ha bisogno d’aiuto e Clara, dopo l’iniziale sensazione di paura e disorientamento, non esita a portarla a casa sua, a curarla ed a cercare di instaurare una comunicazione con lei. Da questo momento comincerà un viaggio difficile, profondo e bellissimo che porterà le due donne a conoscersi, capire reciprocamente paure e necessità, fidarsi l’una dell’altra in un’amicizia crescente, in una solidarietà intima, tutta femminile. Clara e Malaika sono due donne, ma sono soprattutto due madri amorevoli che si riconoscono come simili nell’amore immenso che le lega ai loro figli: Clara vuole capire, proteggere, aiutare  Matteo, il figlio di 5 anni, che soffre di balbuzie; Malaika è alla disperata ricerca di suo figlio, che ha perso in mare durante la fuga verso l’Italia.

Clara è alle prese con le incertezze di ogni madre divisa tra il senso di protezione e la paura di esagerare, asfissiare, danneggiare il proprio bambino, mentre Malaika non sa neppure dove sia suo figlio, se sia ancora vivo eppure non rinuncia a cercarlo, sfidando le sue paure, la sorte e la legge. Le due donne percorreranno un pezzo importante del loro viaggio insieme, aiutandosi a vicenda a superare i momenti di difficoltà e di scoramento ed usciranno entrambe fortificate e rinnovate da questa esperienza insolita, drammatica e bellissima.

La bruciante attualità del tema dell’immigrazione non è l’unico spunto di riflessione che questo libro ci offre: c’è il tema del viaggio che è insieme crescita e scoperta di sé e degli altri; ci sono le riflessioni sulla maternità e sull’amicizia fraterna tra queste due stupende madri così diverse eppure così simili; c’è la straordinaria semplicità di Matteo che ci dimostra una volta di più come i bambini siano molto più bravi di noi adulti a comunicare ed a solidarizzare.

Un encomio va poi a Francesca Palumbo, che ha affrontato questi temi così ardui e profondi con una delicatezza, un’intensità ed una sensibilità ammirevoli. Scrittura fluida, chiara ed evocativa… bellissimo romanzo che consiglio caldamente a tutti!

 

Opera recensita: “Le parole interrotte” di Francesca Palumbo

Editore: Controluce, 2015

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: campagna barese, Italia, Genova

Pagine: 156

Consigliato: sì

Consigli correlati:

Libri: “Mare al mattino” di Margaret Mazzantini.

 

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