lunedì 16 gennaio 2017

RECENSIONE: CHIARA GAMBERALE - LA ZONA CIECA


Sinossi:

La zona cieca è tutto quello che gli altri colgono di noi ma che a noi (inevitabilmente e maledettamente) sfugge. Lo sa bene Lidia Frezzani, che ogni giorno

nella sua trasmissione radiofonica "Sentimentalisti anonimi" riceve confidenze di persone totalmente confuse, e che s'innamora di Lorenzo, uno scrittore

quarantenne arrogante e fascinoso, totalmente annebbiato dal suo narcisismo. Comincia una storia d'amore dai ritmi serrati, fatta di bugie vere o supposte,

smascherate, di tradimenti e piaceri perversi: quello che prova Lidia nello schiantarsi contro l'imperturbabilità e l'apparente indifferenza di Lorenzo,

e quello di Lorenzo che sembra godere nel lasciarla fare. In un crescendo di tensione e pathos, di abbandoni e colpi di scena, all'improvviso a Lorenzo

arrivano le misteriose lettere di Brian, uno sciamano. Che ha un nome, un'anima e un passato, ma non ha un volto: ma si dimostrerà molto più reale di ogni

reale persona...

 

Lidia conduce un programma radiofonco dall’eloquente titolo “sentimentalisti anonimi”, nel quale racconta le storie e le problematiche dei suoi ascoltatori. E’ reduce da tre ricoveri in una clinica psichiatrica ed ha una bassa, bassissima stima di sé.

Lorenzo è uno scrittore famoso, ma è anche un anaffettivo cronico, uno con la mente ottenebrata dalle droghe che assume e dal male nero che lo sta corrodendo dall’interno.

Lidia e Lorenzo si incontrano, lei si innamora di lui, vivono nello stesso appartamento, si annientano eppure non si separano. Lidia cerca di aiutare Lorenzo a venir fuori dalle tenebre della sua mente, lo aiuta in ogni modo, lo giustifica, lo comprende… arriva ad inventarsi un Guru virtuale che, in un certo senso, riesce a smuovere Lorenzo ed a fargli intraprendere la strada della guarigione… ma poi tutto cambia, la corda si spezza e…

Avevo letto un altro romanzo di quest’autrice, “per dieci minuti” e ricordo che mi era rimasta un’impressione di incompiutezza. Impressione che, purtroppo, ritrovo anche in questo “la zona cieca”, o meglio, credo che a distanza di tempo non ricorderò granché di questo libro. L’ho letto in poche ore, non per uno sfrenato entusiasmo o per un coinvolgimento fuori dalle righe, ma perché in effetti è scritto bene, in modo scorrevole e mi interessava capire come si sarebbe evoluta la storia… ma alla fine della fiera cosa rimane? Un senso di grigio, di vuoto e di occasioni perse, due persone che si sono devastate a vicenda e che ora si allontanano. Il risvolto di copertina parla di una scommessa vinta e di grandi rivelazioni… io in questo libro ho trovato una storia di disamore in cui una donna annienta se stessa per amore di un uomo che non la apprezza e la umilia ad ogni occasione. Ho trovato poca originalità, salvo le conversazioni per radio, il diario e gli sms sul telefono di Lorenzo e poco altro… Bella l’idea della zona cieca, ma non c’è, a mio parere, nulla di innovativo, neppure il finale: non volevo per forza il lieto fine, ma mi sarebbe piaciuto almeno che tutto si concludesse bene, tanto perchè fosse valsa la pena di scontrarsi con tutto questo degrado. Lo consiglio? Mah… nì: sarei tentata di dire di no, ma magari qualcuno ci trova qualcosa in più rispetto a me, non si sa mai!

 

Opera recensita: “la zona cieca” di Chiara Gamberale

Editore: Bompiani, prima ed. 2008

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Roma-San Liberato (Umbria)

Pagine: 254

Prezzo: 9,00 €

Consigliato: sì/no.

 

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