venerdì 15 dicembre 2017

RECENSIONE: LISA HERMANN - IL MARE A BERLINO NON C'è


Sinossi:

Perché una prof è svenuta in classe senza un motivo apparente?

Chi ha piantato marijuana nel cortile della scuola?

Cosa nasconde Marzio il misterioso?

Queste e molte altre cose si chiede Ilaria, insegnante napoletana in servizio a Berlino dopo un concorso vinto in extremis.

 

A una festa all'ambasciata Ilaria conosce Marzio, bellissimo ricercatore torinese che passa da una borsa di studio all'altra, ognuna in un paese diverso,

e la seduce irrimediabilmente, ma poi sparisce e riappare in un gioco estenuante e intrigante.

Ilaria non riuscirà a liberarsene nemmeno dopo aver conosciuto un brillante e fascinoso professore napoletano, durante una vacanza nella sua città; anzi,

le cose si complicheranno ulteriormente.

In un mondo multicolore e inafferrabile si muovono cervelli in fuga e nuovi emigranti, creativi turchi e precari italiani, professori boriosi e insegnanti

marpioni, e poi carabinieri dell'ambasciata, studenti arrabbiati, baristi saggi, casalinghe tutt'altro che sull'orlo di una crisi di nervi, portieri vecchio

stampo e nostalgici della DDR.

Sullo sfondo Berlino e Napoli, due città apparentemente contrastanti e tuttavia complementari, anche se il mare a Berlino non c'è.

 

Commento:

Ilaria è una giovane professoressa di lettere che ha vinto un concorso per insegnare (a tempo determinato e grazie ad una borsa di studio) in una scuola italiana a Berlino. La città è bella ed interessante, senza dubbio, ma Ilaria, napoletana, giovane, abituata alla spontaneità, al buon cuore e a ragionamenti altruistici, fa fatica ad abituarsi alla competitività teutonica ed all’ambiente scolastico non proprio cordiale. A condividere la sua sventura ci sono vari colleghi tra cui Biagio, il collega omosessuale che si è trasferito a Berlino sfidando il precariato per amore del suo ragazzo turco e che diventerà come un fratello per Ilaria. Ma la vita della giovane insegnante amata dai ragazzi ed odiata dai colleghi non è fatta di solo lavoro: a Berlino conoscerà Marzio, un enigmatico cosmologo metà pugliese e metà piemontese che la prende e la travolge con la stessa facilità con cui appare e scompare nella sua vita. Insoddisfatta per la precarietà anche sentimentale, di ritorno a Napoli per le feste natalizie, Ilaria conosce Fausto, un affascinante ed altrettanto passionale professore di lettere all’Università Federico II che l’ammalia con le sue parole calde e la promessa di una solidità tanto cercata. Divisa fra Napoli e Berlino, fra due sentimenti forti e coinvolgenti, fra la voglia di far bene con gli alunni e la spada di Damocle dell’incertezza crescente, la nostra Ilaria trascorrerà un anno scolastico assai travagliato, alla fine del quale si troverà a dover districare una matassa ingarbugliatissima ed a prendere decisioni difficili ma importanti, in tutti i campi.

Una lettura gradevole ed interessante che mette in luce le tante difficoltà dei giovani italiani che devono lasciare il loro Paese in cerca di un futuro più solido e, in fin dei conti, senza alcuna certezza di trovarlo. Cervelli in fuga che devono fare i conti con la diffidenza, le abitudini e i modi di vita differenti, la nostalgia di casa, degli amici, dei luoghi cari, di un po’ di calore che faccia sentire meno soli. Il libro è ambientato nei primi anni 2000, ma la situazione è tutt’altro che migliorata oggi, alle soglie del 2018.

Una lettura ironica, divertente, non banale, che tra profusioni d’amore e sentimenti nasconde la durezza di un futuro quanto mai incerto. Consigliato a chi cerchi un libro leggero, ma non banale.

 

 

Opera recensita: “Il mare a Berlino non c’è” di Elisa Hermann

Editore: Giunti, 2016

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Berlino-Napoli

Pagine: 387 (formato disponibile: ebook)

Prezzo: 2,99 €

Consigliato: sì.

 

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