mercoledì 13 dicembre 2017

RECENSIONE: MARGARET ATWOOD - PER ULTIMO IL CUORE


Sinossi:

In un Nord America messo in ginocchio da una disastrosa crisi economica e dal dilagare della criminalità, Stan e Charmaine, una giovane coppia innamorata,

cedono alla falsa lusinga della normalità e della sicurezza promesse da un avvenente progetto, in cambio della rinuncia a qualche "piccola" libertà personale.

Finiscono in una città troppo bella per essere vera, dove tutti hanno una casa e stanno bene, ma il prezzo è lavorare per un losco personaggio a capo della

comunità, facendo cose orribili: per esempio praticare iniezioni letali ai condannati a morte o lavorare in una sorta di mercato del sesso. Si ritrovano

così a fare il male per libera scelta ma contro la loro volontà. Questa situazione conflittuale li trascinerà in un surreale complotto che darà lo spunto

per interrogarsi su cosa significhi amare - in un futuro dove non solo il sesso ma anche l'amore è mercificato – e scegliere.

 

Commento:

Non lasciatevi fuorviare dal titolo: questo libro è tutto fuor che un romanzo rosa. Sì, si parla d’amore, ma in un modo assolutamente contorto ed inusuale.

Lo scenario con cui si apre questo racconto è quello post apocalittico di un’America in ginocchio, economicamente e socialmente, e senza nessuna prospettiva per il futuro se non quella della completa devastazione. Stan e Charmaine sono il simbolo, l’esempio di questa realtà: vivono in macchina, mangiano schifezze comprate in bar fatiscenti, lui ha perso il lavoro e lei fa la barista e deve stare attenta che i clienti non le saltino addosso. Ma mentre passa il tempo durante un turno al bar, Charmaine vede uno spot in Tv dove un uomo ricco e dall’aspetto rassicurante promette “Una vita piena di significato”: per ottenerla basta trasferirsi a Consilience, una città ordinata, pulita, ricca, produttiva, che basta a se stessa. Il progetto “Positron” prevede, però, che chi vi entra non possa più uscirne e debba rispettare una serie di prescrizioni. Stan e Charmaine, insieme a molte altre persone, vi si sottopongono e all’inzio tutto va bene… ma poi subentra l’infedeltà, il desiderio proibito e tutto cambia. Stan e Charmaine si ritrovano in un eterno conflitto tra volontà e dovere, invischiati in qualcosa di più grande di loro, in un progetto sovversivo pericoloso che coinvolge molte persone: a Positron qualcosa non va più come dovrebbe e rimediare potrebbe costare a dirittura la vita a qualcuno. Allora il dilemma si fa concettuale: è meglio fare il male per un buon fine o rinunciare all’amore, alla dignità, ad una semplice possibilità e soccombere? E l’amore, che ruolo gioca l’amore in tutto questo?

Un racconto caotico, una trama complessa, inverosimile, ma sorprendentemente avvincente: all’inizio confesso di aver fatto fatica ad entrare nel romanzo, anche perché era il mio primo approccio con la Atwood ed il suo stile non mi entusiasma, però con l’incedere della storia mi sono ritrovata con la curiosità di sapere come sarebbe andata a finire. Come ho già detto la storia è inverosimile, infatti si tratta di un racconto fantascientifico, ma in alcuni tratti è così folle da sembrare vera: ho provato, in più di un’occasione, la dissociazione di chi sa di leggere una storia di fantasia, ma al contempo prova l’assurda sensazione di viverla. Ora, a voi la valutazione: se vi piace lo stile della Atwood, se vi va di imbarcarvi in una storia bella ma confusionaria, questa può fare al caso vostro. Io lo consiglio, ma con moderazione: vi ho avvertiti!

 

Opera recensita: “Per ultimo il cuore” di Margaret Atwood

Editore: Ponte alle grazie, 2016

Genere: fantascienza

Ambientazione: Stati Uniti

Pagine: 372

Prezzo: 18,60 €

Consigliato: sì/no.

 

Nessun commento:

Posta un commento