martedì 9 gennaio 2018

RECENSIONE: LARS KEPLER - L'UOMO DELLA SABBIA (JOONA LINNA 04)


Sinossi:

Nel cuore di una notte d'inverno in cui la neve ricopre interamente Stoccolma, un ragazzo cammina lungo i binari di un ponte ferroviario sospeso sul ghiaccio,

in direzione del centro. Perde sangue da una mano ed è in gravissimo stato di shock: nel suo delirio febbricitante, parla di un misterioso uomo della sabbia.

Il ragazzo si chiama Mikael e risulta scomparso da dodici anni. Da sette è stato ufficialmente dichiarato morto. All'epoca dei fatti, dopo lunghe ricerche,

tutti hanno preferito credere che Mikael fosse annegato insieme alla sorellina, Felicia, scomparsa lo stesso giorno, sebbene i corpi non siano mai stati

trovati. Tutti tranne il commissario Joona Linna. Lui ha sempre saputo che i due fratelli sono tra le numerose vittime del più spietato serial killer svedese,

Jurek Walter, l'uomo che lui stesso ha catturato anni prima. Da allora Jurek Walter è detenuto in regime di isolamento nell'unità di massima sicurezza

dell'ospedale psichiatrico Lowenstromska. Non può parlare con nessuno ed è costantemente sedato, ma niente riesce a domarlo. Il male che abita in lui è

animato da una furia incontrollabile. Con il ritorno di Mikael, però, tutto cambia. Nessun caso può considerarsi chiuso. E Felicia potrebbe essere ancora

viva... L'unico a sapere la verità è Walter, l'unico uomo forse in grado di essere più pericoloso dietro le sbarre che da libero. Qualcuno deve introdursi

nell'ospedale e conquistarsi la fiducia del serial killer, sperando di indurlo a parlare. E, soprattutto, sperando di sopravvivergli...

 

Commento:

Quarto, avvincente episodio della saga che ha per protagonista il commissario Joona Linna. L’introverso, abilissimo poliziotto dagli occhi grigi e dal melodioso accento finnico stavolta dovrà combattere con uno degli enigmi irrisolti che costellano la sua vita: un criminale che ha catturato dodici anni prima e che ora è rinchiuso in un reparto di massima sicurezza di un ospedale psichiatrico torna a far parlare di sé. Una delle sue vittime, infatti, Mikael Koller Frost, scomparso all’età di dieci anni, fugge dal luogo dov’era tenuto prigioniero e riporta alla luce un caso che tutti credevano risolto. Tutti tranne Joona. Ora però bisogna salvare Felicia, la sorella di Mikael rimasta ancora nella “capsula” e bisogna fare in fretta prima che il morbo del legionario da cui è affetta ne provochi la morte. Occorre una missione speciale, della massima segretezza e pericolosità e per compierla è necessaria la bravura di Saga Bahuer che dovrà avvicinare il killer nella sua tana senza lasciarsi manipolare dalla sua astuzia. Purtroppo la missione si rivela più complicata del previsto.

Un thriller incalzante, come tutti quelli a cui ci ha abituato Lars Kepler: neve, velocità, efferatezza, precisione chirurgica di killer e poliziotti, è quello che troviamo ormai in ogni thriller di questa saga. Tuttavia, sebbene sia noto che io amo quest’autore – o questi due autori nascosti dallo pseudonimo di Kepler – per dovere di obiettività ammetto che questo è, dei quattro thriller che ho letto, quello in cui la storia sembra più inverosimile. Il cerchio quadra come al solito, le vicende sono appassionanti e la tensione è altissima, ma in più di un punto durante la lettura mi sono detta “Va beh, è assurdo”.

A parte questa mia considerazione personale, però, il livello è comunque molto alto ed anche questa è una lettura consigliata agli amanti del thriller nordico e di velocità e concitazione.

 

Opera recensita: “L’uomo della sabbia” di Lars Kepler

Editore: Longanesi, 2013

Genere: thriller

Ambientazione: Svezia

Pagine: 524

Prezzo: 16,40 €

Consigliato: sì

Voto: 8,5.

 

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