mercoledì 17 luglio 2019

RECENSIONE: ANDREA CEDROLA - CORPI DI PASSAGGIO


Sinossi:
Roma, 1953. Ines Astarelli è una ragazza come tante, figlia ventunenne di un falegname del Salario, prossima al matrimonio. Quando un giorno esce di casa senza dire dove va, nessuno si preoccupa, di certo sarà di ritorno entro l’ora di cena. Non vedendola rientrare, però, i famigliari cominciano a cercarla e poi avvisano Mariano Palumbo, il fidanzato poliziotto di stanza al Sud, che arriva appena in tempo per riconoscere un corpo ritrovato senza vita sulla spiaggia di Torvaianica, a pochi passi dalla riserva di caccia della Capocotta. Su quella riserva girano voci di festini a cui partecipano politici, uomini d’affari, attori, nobili e ragazze che si prostituiscono, festini a base di droga e sesso. Gerardo Conforti non è tra gli invitati, è solo l’autista di un principe, da quando è scappato a Roma per salvarsi dalla vendetta di Augusto Trovatore, aguzzino di suo padre nella Milano fascista. Non appena capisce che dietro la morte di Ines Astarelli potrebbe esserci proprio Augusto, il suo nemico giurato, Conforti comincia a raccogliere indizi per incastrarlo e liberarsi per sempre dalla sua ombra. Ambientato nella Roma degli anni Cinquanta, delle automobili di lusso, delle riviste patinate e delle prime star, di via Margutta e dei locali del centro, Corpi di passaggio dispiega un’indagine dettagliata e avvincente ispirata al caso Montesi, il primo caso giudiziario a rivelare nel nostro paese il legame tra soldi, potere e politica, un legame destinato a segnare il secondo Novecento. Dopo il successo della Collina, Andrea Cedrola torna a Gerardo Conforti, un personaggio imprevedibile che si muove decennio dopo decennio tra le pagine più oscure della storia italiana.

Commento:
Roma, aprile 1953. Il corpo di una ragazza viene ritrovato sulla spiaggia di Torvaianica. Non si sa come sia morta, non si sa se si sia suicidata o se qualcuno l'abbia uccisa, non si conoscono i motivi di questa morte. Il corpo è di Ines Astarelli, giovane, proveniente da una famiglia normale – divisa ma non più e non meno di molte altre -, fidanzata con Mariano Palumbo, poliziotto d'istanza a Potenza, il primo a sostenere che la giovane sia stata ammazzata. Di Ines sappiamo poco altro, le poche certezze che abbiamo su di lei affogano nell'ondata di congetture, illazioni, pontificazioni seguite al ritrovamento del suo corpo. Tuttavia ben presto crescono le voci che collegano questa morte alla Capocotta, una riserva di caccia vicina al luogo del ritrovamento del cadavere, nella quale spesso si ritrova una masnada di personaggi tanto illustri quanto dubbi: l'equivoco marchese Sparagna, l'inconsistente Piero Piccioni – l'ennesimo figlio di politico – e ancora l'imprenditore di dubbia fama Augusto Trovatore. Proprio su di lui ha dei sospetti – forse un po' tendenziosi, bisogna ammetterlo – Gerardo Conforti, l'autista di un principe che, convinto della colpevolezza di Trovatore, comincia a raccogliere indizi, fa pedinamenti, incontra persone, rischia la vita, il futuro e gli affetti. E' grazie a lui che oggi conosciamo questa vicenda: nel 2012, in occasione di un evento luttuoso, Conforti ormai vecchio racconta la storia alla nipote Katia con cui a sua volta ha un rapporto controverso. Tanti furono i sospettati per la morte di Ines Astarelli, incluso un ambiguo zio, come tanti furono i depistaggi, gli sviamenti provenienti dall'alto, espressione di una corruzione e un malcostume radicati e imperituri. Liberamente ispirandosi ad un reale caso giudiziario, il caso Montesi, Andrea Cedrola ci racconta una vicenda torbida, in cui soldi, potere, politica intrappolano le vite di chi vi si trova invischiato, rendendo le persone dei semplici corpi, un'accozzaglia di figure vuote, private della loro personalità, mere marionette, corpi di passaggio, pesci presi all'amo e trascinati nelle maglie di un sistema più grande e complesso. Leggendo la trama mi sarei aspettata un thriller adrenalinico, invece ho trovato un giallo dai tempi dilatati, elegante, sottile. Non posso dire che il cambio di velocità e di sottogenere mi sia dispiaciuto, perché la lettura si è trasformata in una sfida: nulla, in questo libro, è convenzionale. Non lo è il linguaggio sempre ricercato, non lo è lo stile cangiante e controverso, non lo sono i molti flash-back che rendono la lettura enigmatica e di non immediata comprensione. Corpi di passaggio è un giallo che non facilita il lettore distratto o superficiale, è un libro che per essere portato a termine necessita attenzione, come il migliore degli enigmi, dei rebus… o dei casi irrisolti. Lo consiglio a chi non si accontenta di un giallo da ombrellone, ma vuole andare in fondo alle cose.

Opera recensita: "Corpi di passaggio" di Andrea Cedrola
Editore: Fandango, 2019
Genere: giallo
Ambientazione: Roma, 1953-Cilento, 2012
Pagine: 332
Prezzo: 18,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.


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