mercoledì 19 febbraio 2020

RECENSIONE: CAMILLA LACKBERG - LO SCALPELLINO


Sinossi:
Al largo di Fjällbacka, nella nassa di un pescatore a caccia di aragoste rimane impigliato il corpo senza vita di una bambina. Nei suoi polmoni ci sono tracce d'acqua dolce e sapone: qualcuno l'ha annegata in una vasca da bagno prima di gettarla in mare. Mentre Erica, mamma da poche settimane, è completamente assorbita da una neonata che tutto le offre fuorché le "gioie deliranti della maternità" che si aspettava, Patrik guida le indagini. Ma chi può aver voluto la morte della piccola Sara? Il paese è alla ricerca di un capro espiatorio, la gente bisbiglia, i conflitti nutriti negli anni si fanno più aspri: dentro le case dalle facciate perfette affiorano drammi famigliari che il tempo non ha saputo placare. Al terzo romanzo della sua serie pubblicata in trentadue paesi, Camilla Làckberg, con occhio attento agli esseri umani e alla loro psicologia, intreccia le colpe del passato agli effetti devastanti sul presente, tracciando il ritratto lacerante di una psiche femminile sfrenata, affascinante, e mostruosa.

Commento:
Davanti ad un obiettivo le persone si comportano sostanzialmente in due modi: ci sono quelle che si accontentano di guardarlo da lontano sognando il miraggio e compiangendosi per non poterlo raggiungere finendo per restare ferme, arenate al punto di partenza, bloccate dal loro stesso vittimismo; poi ci sono quelle che fanno letteralmente di tutto per ottenere ciò che vogliono e tendono a diventare sempre più ambiziose ed insaziabili. È questo il fulcro da cui guardare a Lo scalpellino, il terzo romanzo di Camilla Lackberg per la serie con protagonisti Erica e Patrik: c'è chi si accontenta e subisce, poi c'è chi non si accontenta ed agisce. Posso aggiungere poco altro sulla trama rispetto a quanto già contenuto nel risvolto di copertina, però posso dirvi che continuo a trovare disturbante l'eccessiva lentezza dei romanzi della Lackberg: non l'avevo notato particolarmente nel primo, La principessa di ghiaccio, mentre ne Il predicatore già avevo sottolineato questa caratteristica. Di base non ho problemi con i gialli, per natura più lenti dei thriller, a patto però che i tempi dilatati siano riempiti con qualcosa di innovativo o comunque davvero interessante… troppo spesso qui questo non succede: pagine e pagine in cui l'autrice si dilunga in descrizioni che francamente avrei ridotto. Un'altra pecca di questo romanzo, almeno in una fase iniziale, sono stati i troppi personaggi introdotti in uno spazio (di pagine) breve e frammentato. Per un po' mi sono ritrovata spaesata e mi è risultato non facile seguire la narrazione.
Tuttavia la trama è interessante, come anche le dinamiche familiari e i salti temporali dagli anni Venti agli anni Cinquanta che a piccoli passi aiutano a chiarire la dinamica della storia. Il colpevole è facilmente intuibile, tuttavia i ragionamenti e la conduzione dell'indagine in generale merita di essere seguita. Consigliato, anche se non il migliore letto finora.

Opera recensita: "Lo scalpellino" di Camilla Lackberg
Editore: Marsilio, 2011
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Fjallbacka, Svezia
Pagine: 572
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.


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