Sinossi:
Al largo di Fjällbacka,
nella nassa di un pescatore a caccia di aragoste rimane impigliato il corpo
senza vita di una bambina. Nei suoi polmoni ci sono tracce d'acqua dolce e
sapone: qualcuno l'ha annegata in una vasca da bagno prima di gettarla in mare.
Mentre Erica, mamma da poche settimane, è completamente assorbita da una
neonata che tutto le offre fuorché le "gioie deliranti della
maternità" che si aspettava, Patrik guida le indagini. Ma chi può aver
voluto la morte della piccola Sara? Il paese è alla ricerca di un capro
espiatorio, la gente bisbiglia, i conflitti nutriti negli anni si fanno più
aspri: dentro le case dalle facciate perfette affiorano drammi famigliari che
il tempo non ha saputo placare. Al terzo romanzo della sua serie pubblicata in
trentadue paesi, Camilla Làckberg, con occhio attento agli esseri umani e alla
loro psicologia, intreccia le colpe del passato agli effetti devastanti sul
presente, tracciando il ritratto lacerante di una psiche femminile sfrenata,
affascinante, e mostruosa.
Commento:
Davanti ad un obiettivo le
persone si comportano sostanzialmente in due modi: ci sono quelle che si accontentano
di guardarlo da lontano sognando il miraggio e compiangendosi per non poterlo
raggiungere finendo per restare ferme, arenate al punto di partenza, bloccate
dal loro stesso vittimismo; poi ci sono quelle che fanno letteralmente di tutto
per ottenere ciò che vogliono e tendono a diventare sempre più ambiziose ed
insaziabili. È questo il fulcro da cui guardare a Lo scalpellino, il terzo
romanzo di Camilla Lackberg per la serie con protagonisti Erica e Patrik: c'è
chi si accontenta e subisce, poi c'è chi non si accontenta ed agisce. Posso aggiungere
poco altro sulla trama rispetto a quanto già contenuto nel risvolto di
copertina, però posso dirvi che continuo a trovare disturbante l'eccessiva
lentezza dei romanzi della Lackberg: non l'avevo notato particolarmente nel
primo, La principessa di ghiaccio, mentre ne Il predicatore già avevo sottolineato
questa caratteristica. Di base non ho problemi con i gialli, per natura più
lenti dei thriller, a patto però che i tempi dilatati siano riempiti con
qualcosa di innovativo o comunque davvero interessante… troppo spesso qui questo
non succede: pagine e pagine in cui l'autrice si dilunga in descrizioni che
francamente avrei ridotto. Un'altra pecca di questo romanzo, almeno in una fase
iniziale, sono stati i troppi personaggi introdotti in uno spazio (di pagine) breve
e frammentato. Per un po' mi sono ritrovata spaesata e mi è risultato non
facile seguire la narrazione.
Tuttavia la trama è
interessante, come anche le dinamiche familiari e i salti temporali dagli anni
Venti agli anni Cinquanta che a piccoli passi aiutano a chiarire la dinamica
della storia. Il colpevole è facilmente intuibile, tuttavia i ragionamenti e la
conduzione dell'indagine in generale merita di essere seguita. Consigliato,
anche se non il migliore letto finora.
Opera recensita: "Lo
scalpellino" di Camilla Lackberg
Editore: Marsilio, 2011
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Fjallbacka,
Svezia
Pagine: 572
Prezzo: 19,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.
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