venerdì 28 febbraio 2020

RECENSIONE: DAVID GROSSMAN - CON GLI OCCHI DEL NEMICO


Sinossi:
Cosa può fare uno scrittore per aiutare il proprio paese a ritrovare la pace? David Grossman ha una risposta, semplice e profonda come tutte le grandi verità: scrivere, raccontare, creare storie e personaggi in grado di far entrare i lettori nella pelle di un altro, farli pensare con la testa di un altro, far loro guardare la realtà con gli occhi di un altro. Anche se l'altro è un nemico. "Quando abbiamo conosciuto l'altro dall'interno, da quel momento non possiamo più essere completamente indifferenti a lui. Ci risulterà difficile rinnegarlo del tutto. Fare come se fosse una "non persona". Non potremo più rifuggire dalla sua sofferenza, dalla sua ragione, dalla sua storia. E forse diventeremo anche più indulgenti con i suoi errori." I milioni di lettori di Grossman sanno che è possibile, per un personaggio inventato, diventare - come per miracolo - una persona vera, viva e intimamente familiare: un miracolo che solo la letteratura può compiere, e che incanta gli uomini da sempre. Ma che è anche un dono prezioso per chi vive in un paese in guerra, un dono capace di accendere una speranza e indicare una via di uscita dal tragico labirinto del conflitto tra israeliani e palestinesi. Scrivere diventa, allora, un mezzo per rendere il mondo meno estraneo e nemico, il dolore meno paralizzante e insopportabile, il linguaggio meno povero e fossilizzato dagli stereotipi dell'odio e della paura."

Commento:
Completamente diverso da come me l'immaginavo, questo breve saggio – o raccolta di saggi e discorsi – è interessante perché offre un'analisi lucida della situazione in Medio Oriente, ma soprattutto della società di oggi e di come questa si pone di fronte alle guerre, ai soprusi, all'altro. Ritorna spesso questo concetto di "altro", quell'altro così diverso da noi, quello che in un attimo diventa il nostro nuovo nemico, del quale, però, conosciamo solo una porzione di mondo. E allora come rapportarsi agli altri senza estremizzarne i rapporti? Cercando di pensare, guardare, sentire come l'altro, dal suo punto di vista così diverso dal nostro. E uno scrittore cosa può fare in questi termini? Può scrivere storie, storie che permettano di immedesimarsi nell'altro, che ne raccontino vita e difficoltà, storie scritte o narrate che qualcuno leggerà, ascolterà e ripeterà così da allargare la conoscenza.
Belle, profonde e molto condivisibili queste considerazioni, peccato che occupino una minima parte – quella iniziale – del volume che si addentra poi, in modo forse troppo specifico e circostanziato per chi ne possiede una conoscenza sommaria, nel mondo di Israele, nel tema della guerra, di quella guerra che da decenni soggioga quei territori. Una bella raccolta di contributi che, però, necessita di essere meditata e metabolizzata, va riletta anche alla luce dei problemi quotidiani della società moderna. Consiglio questo libro solo a chi abbia dimestichezza con il conflitto israelo-palestinese, giacché non è sempre semplice da comprendere. Molto affascinante, invece, il primo dei quattro saggi analizzati.


Opera recensita: "Con gli occhi del nemico" di David Grossman
Editore: Mondadori, 2007
Genere: saggio
Pagine: 115
Prezzo: 9,50 €
Consigliato: sì
Voto personale: 7,5.

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