domenica 25 ottobre 2020

RECENSIONE: HELENE FLOOD - LA TERAPEUTA

Sinossi:

Sara, psicologa trentenne, gestisce uno studio privato per giovani problematici nella nuova grande casa che sta ristrutturando insieme al marito Sigurd, ambizioso architetto sempre oberato di lavoro. Un giorno, dopo aver lasciato un messaggio telefonico alla moglie in cui dice di aver raggiunto un paio di amici per una breve vacanza, Sigurd scompare nel nulla. Gli amici confermano che lo stavano aspettando ma che non è mai arrivato a destinazione. Dov'è finito? Perché ha mentito? Sara non ha idea di cosa sia successo e, mentre le ore passano, la rabbia comincia a trasformarsi in paura. Quando la polizia inizia finalmente a interessarsi alla scomparsa, la donna diventa uno dei principali sospettati perché ha cancellato definitivamente e troppo in fretta il messaggio vocale del marito. Sara si ritrova dunque sola nella casa da sogno rimasta incompiuta, dove ogni stanza diventa sempre meno ospitale e sempre più inquietante, anche lo studio dove riceve i pazienti. Ma è sola davvero? Non riesce infatti a scrollarsi di dosso la sensazione di essere osservata, è convinta che gli oggetti spariscano e ricompaiano misteriosamente e di sentire dei passi in soffitta durante la notte. È davvero così o è lei che sta perdendo lucidità? Mentre verità terribili vengono alla luce, Sara trova sempre più difficile gestire la propria vita e i propri pensieri. Può fidarsi della sua memoria? Riuscirà lei, esperta nell'interpretare le emozioni e le intenzioni degli altri, a guardare davvero dentro se stessa? E dove può considerarsi veramente al sicuro?

 

Commento:

Ambientato nella fredda Norvegia, in una Oslo quasi primaverile che offre di sé un'immagine lontana dalle classiche capitali europee, una città dove ciascuno sembra vivere isolato, chiuso dentro se stesso e circondato dal nulla fisico e da rari e freddi contatti sociali, La terapeuta è un buon thriller psicologico che mantiene una tensione costante e controllata e che riesce a regalare anche più di qualche brivido. Sara e Sigurd sono una giovane coppia che sta cercando, con fatica, di conquistarsi la sua indipendenza ed il suo equilibrio. Quando il vecchio nonno di lui muore lasciando loro la sua casa grande e di valore, i due intravedono in quest'insperata fortuna l'ottimo punto di partenza per cominciare a costruire la loro famiglia: con la ristrutturazione della casa, il lavoro di entrambi e magari l'arrivo di un figlio ce la faranno. Ma le cose non vanno proprio così bene, tutto sembra essere più difficile di quanto sperassero, tutto sembra andare a rilento… così quando Sigurd le comunica che andrà in montagna con gli amici per il weekend, Sara non è triste, anzi è quasi grata di poter restare sola e prendersi un po' di tempo per sé. Vedrà i suoi pazienti, poi mangerà da sola, farà spinning, guarderà Netflix, berrà vino bianco e… e poi basta, chi lo sa, chi vivrà vedrà. Ma i piani di entrambi i coniugi per il weekend ben presto si riveleranno sin troppo rosei. Lei scoprirà che il marito le ha mentito; lui… lui scomparirà nel nulla. Dov'è Sigurd? Se non era con gli amici come aveva detto, dov'era diretto? E come mai il suo tubo portadocumenti prima non c'era e poi è ricomparso? E di chi sono quei passi in mansarda? Cosa sta succedendo davvero? Sara non lo sa, non capisce più cosa sia reale e cosa sia frutto della sua immaginazione… e noi con lei. Helene Flood ci conduce per i meandri di una storia familiare intricata, fra insoddisfazione e rancori mai davvero sopiti, fra pericoli insospettabili e giustizieri per cui la legge è solo un pezzo di argilla da modellare a proprio piacimento. Un buon thriller psicologico che induce a riflettere su quanto possiamo realmente dire di conoscere noi stessi e le persone che abbiamo accanto.

 

Opera recensita: "La terapeuta" di Helene Flood

Editore: Mondadori, 2020

Genere: thriller psicologico

Ambientazione: Norvegia

Pagine: 324

Prezzo: 20,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

              

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