Sinossi:
Lolita Lobosco è stata
promossa questore e deve trasferirsi a Padova. Ma gli inizi non sono facili:
l’ambiente si rivela più intollerante del previsto, la nebbia confonde i
pensieri e mortifica i capelli, l’orizzonte d’acqua di Bari è troppo lontano
per curare la solitudine. Anche il lavoro stenta a decollare, e poi, con i
nuovi colleghi, proprio non riesce a legare. Solo grazie all’aiuto e ai
consigli di Giancarlo Caruso, affascinante vicequestore di origini siciliane,
le cose migliorano, mentre un caso di bullismo – la scomparsa, nell’omertà
generale, di un ragazzo da uno dei licei più in vista della città del Santo
–mette a dura prova il talento investigativo di Lolì. Dopo tanto freddo,
intorno e nell’anima, la commissaria più bella del Mediterraneo riesce
finalmente a farsi richiamare nella sua amata Puglia, dove pure l’attende un
mistero da risolvere: una sensuale arpista è stata massacrata in un
appartamento. I sospetti sono tanti, ma c’è uno strano testimone... Alle due
estremità della penisola, tra panzerotti e pettole di Natale, la passionale
poliziotta barese torna a ricercare la verità, sui luoghi di delitti efferati e
nel fondo stropicciato del proprio cuore.
Commento:
Nel settimo romanzo della
serie, la nostra commissaria – ormai promossa questora – si ritrova ben due
casi fra capo e collo e per di più in due città diverse. Come sa bene chi ha
letto Mare nero, il romanzo precedente a questo, Lolita è stata promossa
questore a Padova, ma non è facile, per una barese D.O.C. che ama il sole, il
mare, il calore, abituarsi alla nebbia e all'intolleranza. Lolita ha nostalgia
della sua città, degli odori, dei sapori, dell'affetto; non ha legato con i
sottoposti, non si trova bene nell'appartamento troppo grande che le è stato
destinato; non ha nessuno con cui confidarsi. Provvidenziale e risolutivo sarà
il consiglio del vicequestore Caruso, un siculo affascinante e perspicace che
alla nostra Lolì sembra tenerci parecchio. Sul piano lavorativo, il caso con
cui Lolita si deve confrontare è tutt'altro che facile e la soluzione non sarà
indolore. Un ragazzo è scomparso e, tranne suo nonno, nessuno sembra
occuparsene: è scomparso mesi prima, in orario scolastico, ma gli inquirenti
non hanno seguito il protocollo e la questione è caduta nel dimenticatoio. Il
nonno del ragazzo, però, non si rassegna e interpella direttamente la questora
che, ovviamente, si prende a cuore la questione, tantopiù che sulla sorte del
ragazzo ha da subito un brutto presentimento. Le circostanze – e una
determinazione ferrea – la riportano poi a Bari dove dovrà affrontare la
scomparsa di una musicista dalla doppia vita. È durante quest'indagine che
Lolita fa un incontro che, c'è da scommetterci, avrà risvolti positivi anche
nei prossimi romanzi. E Caruso? Anche lui di certo lo ritroveremo, visto che di
mollare Lolita proprio non se ne parla.
Un altro episodio della
briosa, ma al contempo impegnata, serie di Lolita Lobosco che fra leggerezza e
ironia affronta come sempre temi importanti: il bullismo, i giovani, la droga,
il senso di colpa, le scelte sbagliate… e anche l'amore, la cucina, la
femminilità. Un'altra storia accattivante fra giallo e rosa che mi conduce
dritta verso l'ultimo – per ora – capitolo della serie, I quattro cantoni, che
leggerò a brevissimo.
Opera recensita:
"Dopo tanta nebbia" di Gabriella Genisi
Editore: Sonzogno, 2017
Genere: giallo, seriale
Ambientazione: Padova-Bari
Pagine: 208
Prezzo: 14,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8.
Nessun commento:
Posta un commento