martedì 23 marzo 2021

RECENSIONE: PITCHAYA SUDBANTHAD - SOTTO LA PIOGGIA

    Sinossi:

Nell’inquieta città di Bangkok c’è una casa. Nel corso di duecento anni è stata plasmata dall’inesorabile scorrere del tempo e si è legata a molte vite: un medico missionario che rimpiange il natio New England ma trova la forza di non soccombere al caos vibrante del Siam del diciannovesimo secolo, una donna mondana del secondo dopoguerra che si sposa, diventa madre e padrona di casa senza avere alcun sospetto del futuro solitario che l’attende; un pianista jazz dell’era del rock che, perseguitato dai propri fantasmi, viene chiamato a placare gli spiriti che aleggiano nella casa; un’ex militante politica che, nel presente, cerca di superare la lunga ombra del suo passato. Mentre la città, vera protagonista, prende vita, i destini dei suoi abitanti si sfiorano o si scontrano, modificandosi l’uno con l’altro; il tempo collassa, e queste esistenze convergono, collegate dal sangue, dalla memoria, dal desiderio, dal caso e dalle forze voraci che creano e ricostruiscono la stessa città, anfibio in continua trasformazione. Fino a che, nella Bangkok del futuro, sommersa, una banda di adolescenti guida i turisti e gli ex residenti attraverso i monumenti inondati d’acqua, vendendo loro fazzoletti per asciugare le lacrime versate su luoghi che nemmeno ricordano.
Un romanzo d’esordio fulminante, che ritrae le suggestioni lontane di una Bangkok inedita, girandola di luci e colori, odori e sapori, in continuo mutamento verso un finale ineludibile.

 

Commento:

Sotto la pioggia è un romanzo particolarissimo che ci porta a conoscere una terra lontana che ci affascina, ma della quale conosciamo poco: la Tailandia. In questo suo romanzo d'esordio, lo scrittore Pitchaya Sudbanthad fa un vero e proprio omaggio alla storia della sua terra e in particolare della città di Bangkok, la capitale dai tanti nomi e dalle tante vite, una per ogni volta che questa città ha dovuto piegarsi, inabissarsi e poi rialzarsi. Dal XIX secolo ad oggi, persino a domani, questa terra e il popolo che la abita hanno dovuto rialzarsi tante volte, opporsi a chi voleva prevaricarli, cercando un equilibrio che permettesse di non dimenticare, ma di continuare a vivere attutendo la prossima, inevitabile caduta. E questo equilibrio, questo viaggio interiore ed esteriore fra il popolo e la città passa inevitabilmente dall'acqua: acqua infingarda che inonda e sommerge, acqua tollerante che lava e purifica, acqua accogliente che culla e dà pace, acqua rigenerante che dà equilibrio ed energia. L'acqua è l'elemento portante di questa storia, la chiave per conoscere i personaggi, i luoghi, le storie, le vicissitudini, per andare su e giù nel tempo senza restare impantanati.

Sotto la pioggia è un romanzo organico, una narrazione corale in cui il tempo diventa fluido, il genere non esiste, esistono solo una terra e il suo popolo fatto di tante persone, ricordi, gioie, dolori. Una lettura intensa, interessante e gradevole che ci riporta a luoghi esotici che però conosciamo solo superficialmente e che, in verità, avrebbero tanto da raccontarci.

 

Opera recensita: "Sotto la pioggia" di Pitchaya Sudbanthad

Editore: Fazi, 2021

Genere: narrativa straniera

Ambientazione: Tailandia

Pagine: 382

Prezzo: 18,00 €

Consigliato: sì

    Voto personale: 8.

      

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