lunedì 26 luglio 2021

RECENSIONE: NAMWALI SERPELL - CAPELLI, LACRIME E ZANZARE

                    Sinossi:

1904. Sulle rive del fiume Zambesi, a poche miglia dalle maestose Cascate Vittoria, c’è un insediamento coloniale chiamato Old Drift. In una stanza fumosa dell’hotel dall’altra parte del fiume, un esploratore di nome Percy M. Clark, annebbiato dalla febbre, commette un errore che intreccia il destino di un albergatore italiano con quello di un garzone africano. Questo innesca un ciclo di inconsapevoli conseguenze che travolgono tre famiglie dello Zambia (una nera, una bianca, una mista) i cui membri si scontrano e s’incontrano nel corso del secolo, nel presente e oltre. Con il susseguirsi delle generazioni, le storie di queste famiglie – i loro trionfi, i loro errori, le perdite e le speranze – emergono attraverso un panorama di storia, fiaba, romanticismo e fantascienza. Da una donna ricoperta di peli a un’altra afflitta da una cascata infinita di lacrime, a storie d’amore proibite e ardenti storie politiche, a meraviglie tecnologiche nostrane come afronauti, microdroni e vaccini virali, questo avvincente e indimenticabile romanzo è una testimonianza del nostro desiderio di creare e attraversare i confini e una meditazione sul lento e grandioso passare del tempo.

 

Commento:

Cos'hanno in comune fra loro capelli, lacrime e zanzare? Apparentemente nulla, ma, fidatevi, c'entrano molto, molto più di quanto si possa pensare. Di sicuro c'entrano nella storia raccontata nel libro cui danno il titolo, il folgorante esordio letterario di Namwali Serpell da molti – troppi – accostato addirittura a Cent'anni di solitudine. Senza voler cercare a tutti i costi paragoni impegnativi, mi sento di affermare che Capelli, lacrime e zanzare è un libro impegnativo, una saga familiare appassionante, un buon romanzo storico con tracce di distopia sul finale, un ottimo esordio letterario e, non da ultimo, un interessante modo di conoscere la storia di un popolo, tanto variegato, di un territorio che ruota attorno a un fiume (lo Zambesi) e di una Nazione nata da appena sessant'anni e segnata dal colonialismo europeo del primo Novecento e da profondi dissidi e contraddizioni interni, dati dalle tante etnie conviventi in un territorio non poi così vasto. Tutto comincia da un errore e finisce in un errore, tutto comincia in un hotel nel 1904 in cui un inglese supponente e razzista viene in contatto con un albergatore italiano, e finisce con tre ragazzi di etnie diverse che cercano di cambiare il corso di una storia già scritta. Nel mezzo c'è la vita, c'è un groviglio di storie, esperienze che si intrecciano, destini che si incrociano… ci sono amori, lotte politiche, privazioni, compromessi, tragedie personali, progetti, tradimenti… c'è tutto quello di cui è fatto un vissuto, moltiplicato per il vivere d'un intero popolo. La storia di un Paese raccontata tra verità e fantasia, in un romanzo intenso, impegnativo, ma molto piacevole da leggere. Consigliato.

 

Opera recensita: "Capelli, lacrime e zanzare" di Namwali Serpell

Editore: Fazi, 2021

Genere: saga familiare, romanzo storico, distopico

Ambientazione: Zambia

Pagine: 650

Prezzo: 18,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

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