sabato 3 luglio 2021

RECENSIONE: VALENTINA MIRA - X

                Sinossi:

X è un romanzo e una lettera. Valentina scrive al fratello con cui non parla da anni per raccontargli quello che ne è stato di lei e soprattutto quello che non ha avuto il coraggio di dirgli in passato. Torna all’estate del 2010, l’estate della sua maturità. C’è una festa, alcol e nelle casse la musica degli ZetaZeroAlfa, band di riferimento di CasaPound. La musica l’ha messa G., amico di tutti lì, anche di Valentina, ottimo studente della scuola cattolica nonostante la celtica al collo (è pur sempre una croce, del resto, e in quell’ambiente non è grave quanto un orecchino indossato da un ragazzo). G. quella notte diventa uno stupratore. Uno stupratore normale in un quartiere normale di un paese normale: nessun mostro, nessuna martire, nessun livido, solo un po’ di sangue sul letto. Valentina non lo denuncerà mai. Esattamente come il novanta per cento delle donne che sono state violentate, quel danno resta taciuto per anni. Con un’unica eccezione, un solo confidente, suo fratello che tuttavia non le crede. Al contrario, si allontana da lei e rimane amico di G., lo stupratore. Dopo quasi dieci anni Valentina decide di riprendersi la propria storia, di spezzare l’omertà e ribaltare la vergogna, dalla violentata al violentatore, restituendola a lui. È questo che ci racconta Valentina Mira in X: il tabù e lo stigma che accompagnano lo stupro, la violenza che porta a sentire il proprio corpo come estraneo. La necessità di una reazione. Scrive un canto di Natale per il fratello che non le ha creduto, lo porta indietro con sé in quella festa di molti anni prima, e poi nel presente in cui nulla funziona perché la violenza è sistemica e non una sfortunata eccezione, infine in un futuro che vede nel diritto a difendersi e ad aggredire l’unica via. Un romanzo di una forza e di una franchezza senza precedenti in cui la potenza letteraria e di racconto lascia disarmati.

 

Commento:

Stupro, violenza, tabù. Di questo e di molto altro parla Valentina Mira in queste pagine. Lo fa con cognizione di causa perché la storia che racconta è la sua, è parte della sua vita; lo fa perché prima o poi arriva il momento di liberarsi, di cercare le parole, di trovare dentro di sé la voce e la forza per urlare il proprio dolore, la rabbia, la frustrazione, il rifiuto di accettare ogni giorno quello che si era già rifiutato ab origine. Stupro, violenza, tabù… tre parole che indicano una cosa sola: negazione della libertà, rifiuto di ascoltare, irreparabilità, umiliazione, dolore taciuto, occultato, ma sempre bruciante perché troppo grande, troppo ingiusto, troppo vero. Vero come vera è questa storia, vero come il sangue su quel lenzuolo dopo troppi no rimasti inascoltati, vero come i chili persi da una ragazza di diciannove anni che di colpo smette di mangiare, di ridere, di parlare; vero come il vuoto lasciato da un fratello che prima completava un tutto fatto di due persone inseparabili ed ora fa sentire tutta la sua assenza ostile; vero come il prezzo pagato per non aver denunciato, per aver stretto un patto di non belligeranza dal quale la vittima ha perso ancora ed è vittima due, dieci, cento volte.

Con penna vibrante e sguardo lucido, Valentina Mira conduce noi e se stessa attraverso il racconto doloroso e agghiacciante di uno stupro avvenuto nella normalità di una festa post maturità, in una sera d'estate romana, fra alcool, scherzi, flirt giocosi e conversazioni letterarie. Ed è necessario, leggendo questa storia, riflettere una volta in più su cosa sia, davvero, la violenza, su cosa si possa, davvero, definire stupro: non è necessario che ci sia un vicolo buio, un coltello, un aggressore sconosciuto perché si parli di stupro. La violenza viene dal mancato consenso, viene dal rifiuto inascoltato, da quel no interpretato arbitrariamente come un sì. Una storia che non avremmo voluto leggere perché non avremmo voluto che si verificasse. Una storia come troppe, con cui siamo obbligati a fare i conti… tutti, uomini e donne.

 

 

Opera recensita: "X" di Valentina Mira

Editore: Fandango, 2021

Genere: romanzo epistolare, autobiografia

Ambientazione: Roma

Pagine: 192

Prezzo: 15,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

  

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