mercoledì 7 luglio 2021

RECENSIONE: ELIZABETH STROUT - AMY E ISABELLE

Sinossi:

Vincitrice del Premio Pulitzer 2009 con il romanzo Olive Kitteridge, Elizabeth Strout ha esordito con Amy e Isabelle nel 1998. È la storia, questa, di una cittadina anonima della provincia americana. Di un’estate straordinariamente torrida. Di un microcosmo di donne, impiegate presso gli uffici di una fabbrica locale. Tra queste c’è Isabelle, ancora giovane, che tenta di celare il proprio misterioso passato dietro una facciata di decoro e perbenismo; e c’è la figlia Amy, una timida adolescente con un segreto che non riesce a tenere nascosto. Il rapporto tra le due è teso, intessuto di cose non dette e di una reciproca incomprensione che si trasforma in aperta ostilità quando la madre scopre nella figlia l’esuberanza e la voglia di vivere che un tempo erano state le sue, il suo stesso desiderio di darsi a un altro e di essere amata. Il mondo di Amy e Isabelle crollerà violentemente all’improvviso, e dopo un toccante, impietoso confronto durante una drammatica notte niente sarà più come prima. Lieve e spietato, impreziosito da una scrittura cristallina, Amy e Isabelle è un indimenticabile romanzo sui legami affettivi e la paura di amare.

 

Commento:

Conoscevo già Elizabeth Strout per aver letto, un po' di tempo fa, Olive Kitteridge, il suo romanzo certamente più famoso. Di quella lettura ho un ricordo piacevole, ma molto vago… so per certo, però, che non sarà lo stesso per Amy e Isabelle: questo libro è decisamente difficile da scordare, almeno per me… mi è piaciuto molto di più, mi ha coinvolta emotivamente, ha toccato corde profonde.

È la storia di una madre e una figlia adolescente che, dopo aver vissuto quasi in simbiosi per sedici anni (questa l'età di Amy), si ritrovano d'improvviso ad odiarsi, acerrime nemiche, presenze ostili obbligate a convivere. Tutto cambia, improvvisamente, quando Isabelle scopre delle cose su Amy che le fanno capire che la figlia che credeva di conoscere è cresciuta, maturata, sta emancipandosi da lei ed anzi contro di lei. Quella figlia cui ha dedicato la vita è, in realtà, una sconosciuta ribelle ed ostile che forse la odia, di sicuro le si rivolta contro e non vuole parlarle. Cosa ha scatenato quest'onda d'urto? Ad un primo sguardo potremmo dire che è stato l'amore, ma indagando un po' più a fondo scopriremo che tutto si deve alla paura. Paura di non essere all'altezza l'una dell'altra, all'altezza della società di una piccola cittadina di provincia, all'altezza delle aspettative del prossimo, di se stesse, dell'uomo che si desidera e si crede di amare. Paura di fallire, di non proteggere abbastanza, di deludere chi ci è caro, paura che gli errori del passato si ripetano e si tramandino.

Amy e Isabelle è un romanzo toccante e bruciante sull'adolescenza e il rapporto madre-figlia, ma anche sulla necessità di vivere la propria vita senza costrizioni, libere da pregiudizi o condizionamenti sociali, economici, religiosi, culturali… una necessità che non è superficiale e frivola, ma che è parte del bisogno di autodeterminarsi che riguarda intimamente ognuno di noi.

 

Opera recensita: "Amy e Isabelle" di Elizabeth Strout

Editore: Fazi, prima ed. 2000

Genere: narrativa americana

Ambientazione: New England, Stati Uniti

Pagine: 474

Prezzo: 19,50 €

Consigliato: sì

Voto personale: 9.

  

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