martedì 21 dicembre 2021

RECENSIONE: MARINA DI GUARDO - DRESS CODE ROSSO SANGUE

    Sinossi:

Cecilia Carboni ha venticinque anni e per buona parte della vita si è ritrovata a seguire, suo malgrado, i diktat imposti dal padre Alberto, uno dei più quotati avvocati milanesi. Proprio per volere suo, si è laureata in Giurisprudenza e ha iniziato il praticantato nello studio legale di famiglia. Il suo futuro sembra già delineato, quando un giorno le viene rivolta una proposta allettante: lavorare nel prestigioso showroom di Franco Sartori, uno degli stilisti più celebri al mondo. Lei, da sempre appassionata di moda, per una volta non ha esitazioni, e sceglie di darsi finalmente la possibilità di decidere da sola della propria vita, senza tener conto del parere degli altri, compreso quello del fidanzato Andrea, avvocato a sua volta e collaboratore di Alberto. La scelta si rivela azzeccata: Cecilia è brava, chiude contratti importanti, tanto che brucia le tappe, fino ad assumere un ruolo di rilievo alla Maison Sartori, nonostante Georgette Lazare, direttrice dello showroom, le remi contro.

Ma il destino ha in serbo per lei amare sorprese. Franco Sartori viene trovato assassinato in un cascinale in rovina. È chiuso in una custodia di seta dei suoi abiti da sera, ha una croce rovesciata incisa sul petto e, circostanza ancora più sconvolgente, il suo corpo è collocato dietro una sorta di altare allestito con gli inconfondibili elementi di una messa nera. Per Cecilia è l’inizio di una caduta verticale agli inferi. Sono le convulse settimane delle vendite primaverili, e lo showroom si popola non solo di clienti, ma anche di poliziotti, misteri, segreti insospettabili e purtroppo anche di nuove vittime, ancora in contesti inquietanti. Chi c’è dietro gli omicidi? E se fosse proprio Cecilia la prossima nella lista? L’abisso è pronto a inghiottirla, svelando verità che mai avrebbe immaginato.

Con il suo nuovo, adrenalinico thriller, Marina Di Guardo questa volta ci porta tra le mille luci (e ombre) del jet set milanese, dentro ai locali più esclusivi e ambigui della città della moda e giù in fondo al cuore, a volte nerissimo, dei suoi protagonisti.

 

Commento:

Devo dire che è raro, molto raro, che un thriller non mi piaccia, specialmente se l'argomento trattato o l'ambientazione sono di mio gusto… eppure è successo. Ed è successo con questo ultimo romanzo di Marina Di Guardo, Dress code rosso sangue, che ho trovato prevedibile, scontato, per nulla originale, oltre che – se devo dirla tutta – vagamente approssimativo nel linguaggio. È comunque un libro che si fa leggere e che regala un piacevole viaggio nel mondo della moda, intendiamoci, ma non va oltre la mera lettura d'evasione, che tenga compagnia in pomeriggi o serate noiose o abbacchiate. Spiace dirlo, ma sa tutto di già visto, il colpevole ha un'etichetta addosso che brilla da lontano, da almeno duecento pagine prima della fine, la protagonista è stereotipata così come gran parte dei personaggi. L'impressione è che l'autrice abbia voluto unire troppi mondi, troppi elementi che non è poi riuscita a far funzionare a dovere, non dando a nessuno – tranne alla moda – il giusto risalto e il dovuto approfondimento. Lettura d'evasione, dicevo, perché tutto qui rimane troppo in superficie, persino le emozioni. Leggibile, ma di certo non il meglio che abbia letto in fatto di thriller.

 

Opera recensita: "Dress code rosso sangue" di Marina Di Guardo

Editore: Mondadori, 2021

Genere: thriller

Ambientazione: Milano, Sicilia

Pagine: 324

Prezzo: 18,50 €

Consigliato: sì/no

Voto personale: 6,5.

  

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