mercoledì 9 febbraio 2022

RECENSIONE: ISABEL ALLENDE - VIOLETA

Sinossi:

Raccontata attraverso gli occhi di una donna che vive un secolo di sconvolgimenti con passione, determinazione e senso dell'umorismo, Isabel Allende ci consegna ancora una volta una storia epica che esalta ed emoziona.

Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l'eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell'influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un'altra quando la Grande depressione compromette l'elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente... Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l'impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.

 

Commento:

Violeta, il nuovo personaggio nato dalla penna di Isabel Allende, è una donna volitiva e tenace, che ha vissuto tanto e intensamente. Ha avuto l'incoscienza di mandare all'aria la rassicurante immobilità di un matrimonio per una passione violenta e irrinunciabile e poi ne ha affrontato le conseguenze per una vita intera, considerato che il divorzio in Cile è stato introdotto solo nel 2004. Da quella passione sono nate molte disgrazie e due figli da lei molto amati che, in modi diversi, l'hanno fatta penare non poco. All'età in cui tutti gli altri avrebbero pensato a come godersi in pace quel che resta della vita, lei ha deciso di stravolgere la sua dedicandosi ad una causa tanto nobile quanto impegnativa: con i molti soldi risparmiati dal lavoro di una vita, ha creato una fondazione che aiuti le donne vittime di violenza. Un'esistenza avventurosa, quella di questa donna sensuale e spregiudicata, di questa combattente la cui unica arma è l'intelligenza. Un'esistenza grazie alla quale ripercorriamo da vicino un secolo di storia del Cile, un Paese su cui pesava l'influenza dei vicini Stati Uniti, sconvolto da decenni di dittatura, periodi bui in cui si scompariva per aver difeso la democrazia, per aver manifestato, per aver espresso le proprie idee. Tutto questo ci racconta Isabel Allende, per bocca di un personaggio memorabile, con una prosa dinamica e ricca. Un po' saga familiare, un po' romanzo storico, un po' romanzo epistolare, Violeta è un libro intenso che ci porta a misurarci con una storia più o meno nota, ma guardata da un punto di vista diverso. Un libro piacevole in cui immergersi, anche per riflettere su un secolo duro e bellissimo, il Novecento, in cui la Storia è stata, come mai prima, storia del mondo, in continue interconnessioni ed intrecci che, tuttavia, non possono mai prescindere dagli esseri umani che le conseguenze di quella Storia le hanno vissute e patite direttamente.

 

Opera recensita: "Violeta" di Isabel Allende

Editore: Feltrinelli, 2022

Traduttore: Elena Liverani

Genere: romanzo epistolare

Ambientazione: Cile-Stati Uniti, 1920-2020

Pagine: 368

Prezzo: 20,00 €

Consigliato: sì

Voto personale: 8.

  

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