giovedì 12 maggio 2016

RECENSIONE: ERICH EMMANUEL SCHMITT - LA GIOSTRA DEL PIACERE


Sinossi:

Place d’Arezzo a Bruxelles ospita misteriosamente da decenni pappagalli di ogni specie. Si dice che molto tempo fa un console brasiliano abbia liberato i suoi volatili che hanno così occupato il parco nella piazza, riproducendosi e popolando il posto con i loro colori sgargianti e le loro voci evocative. Attorno a questa piazza vivono vari personaggi che ricevono un giorno la stessa lettera autografa: “Questo biglietto solo per dirti che ti amo. Firmato: tu sai chi”. Un messaggio d’amore, apparentemente innocuo, le cui conseguenze a catena però sconvolgeranno la vita degli abitanti della piazza, mischiandoli in un groviglio di eventi tragici o comici sempre più sorprendenti. Perché queste persone, ognuna con la sua storia, la sua vita sessuale, i suoi segreti, sono o diverranno molto più legate tra loro che non per il semplice fatto di vivere nello stesso luogo.

 


Se mi chiedessero di scegliere un aggettivo per descrivere il romanzo di cui vi parlo oggi, sceglierei “sorprendente”. Perché?
Perché dal primo all’ultimo capitolo questo romanzo erotico-enciclopedico non ha smesso un attimo di stupirmi, di sorprendermi per la maestria dell’autore nel raccontare le storie dei suoi tanti e diversi personaggi. Ma come al solito mi lascio prendere dalle emozioni: andiamo con ordine.

Immaginate una piazza piena di pappagalli e cocorite coloratissimi e rumorosissimi. No, non siamo a Rio dejaneiro! Questa è una bella e ricca piazza di Bruxelles, chiamata Place D’arezzo, in onore del monaco che inventò il nostro sistema di note musicali. Immaginate che questa piazza sia una grande giostra: voi, fermi in un punto esterno, la guardate girare incessantemente e davanti a voi sfilano gli occupanti; immaginate poi di avere accanto una vocina che vi racconta nel dettaglio tutte le loro storie, le loro variegate abitudini sessuali, i loro amori, le pulsioni, i timori: c’è l’economista malato di sesso, la signora di mezza età che pensa di non avere più speranze, il giardiniere belloccio, la quindicenne che si crede trentenne e via così in uno scenario caleidoscopico come i colori dei volatili che abitano la piazza. Ad ogni giro della giostra il racconto sui vari personaggi diventa più approfondito, il quadro assume tratti più definiti, il puzzle si completa.

Vi figurate la scena? Bene! E’ proprio questa la sensazione che si ha leggendo questo romanzo scritto in modo magistrale! Tutto parte da un biglietto anonimo che gli abitanti di Place d’Arezzo ricevono in momenti diversi. Ovviamente anche le singole reazioni sono molto diverse tra loro perché il biglietto arriva in case, negozi, storie, vite diverse. Ciò che questa strana busta color canarino scatena è, come dicevo all’inizio, sorprendente. Tutti, chi più chi meno, cercano di capire chi sia il mittente del misterioso biglietto e più l’indagine avanza più ci si addentra nelle vite dei personaggi; quanto più si va avanti con la ricerca tanto più dall’eros ci si avvicina all’amore. E alla fine le singole esistenze saranno legate tra loro non solo per il fatto di abitare tutte nella stessa eccentrica piazza.

Ma non pensate ad un racconto piatto tipo gazzetta della cronaca locale o sovreccitato come i pettegolezzi di una vecchia comare al bordo della strada! L’autore è lucido, competente, attento a centellinare le informazioni e non mancano i colpi di scena fino all’ultima pagina, ma non voglio svelarvi di più, perché rischierei di rovinarvi la sorpresa. Vi dico solo che questo libro è bellissimo perché analizza con il giusto mix di intelligenza, consapevolezza, ironia, mancanza di pregiudizi, la società europea dei giorni nostri. Tra gli abitanti di Piazza d’Arezzo troveremo sicuramente un amico, un familiare, un conoscente o magari noi stessi, chi può dirlo? Con la scusa di analizzare le abitudini sessuali dei singoli, Schmitt ne scandaglia i comportamenti, le attitudini, i pensieri, i ricordi. E’ un’analisi psicologica intelligente, attenta e mai invadente o volgare. Inutile dire che mi è piaciuto davvero moltissimo e penso che, se dovessi dare un voto, stavolta il massimo sarebbe pienamente meritato. Perché? Perché sia durante la lettura sia alla fine del libro mi è capitato più volte di restare senza parole per la sorpresa e l’emozione.
Bello, lettura caldamente consigliata!

 
Opera recensita: “la giostra del piacere” di E. E. Schmitt

Editore: edizioni e/o (2013)

Genere: narrativa europea
Ambientazione: Bruxelles
Pagine: 720

Consigliato: sììììì!!!

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