venerdì 13 maggio 2016

RECENSIONE: PAULA HAWKINS - LA RAGAZZA DEL TRENO


Sinossi:
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
Nelle mani sapienti di Paula Hawkins, il lettore viene travolto da una serie di bugie, verità, colpi di scena e ribaltamenti della trama che rendono questo romanzo un thriller da leggere compulsivamente, con un finale ineguagliabile. Decisamente il debutto dell’anno, ai vertici di tutte le classifiche".

Non tutti i giorni sono uguali, si sa: ci sono giornate sì e giornate no… non si può sempre essere allegri, frizzanti, positivi, ma comunque ogni giorno va vissuto fino in fondo e condotto alla sua fine naturale con dignità.
Beh, lo stesso vale per i libri: non tutti i libri ci piacciono, alcuni proprio ci risultano indigesti e ci chiediamo perché mai li abbiamo cominciati… eppure sarebbe fin troppo facile lasciarli lì, incompiuti… io, per esempio, non ci riesco: quando comincio un libro che non mi piace devo portarlo, prima o dopo, fino alla conclusione altrimenti sento un peso sulla coscienza! Ma perché tutta questa premessa? Solo per dirvi che il libro di cui vi parlo oggi, “la ragazza del treno” di Paula Hawkins, ha costituito un duro attacco alla mia forza di volontà! Appena è uscito non vedevo l’ora di leggerlo, complice la campagna pubblicitaria allettante che lo annunciava come il caso editoriale del 2015. In effetti in Inghilterra e negli Stati Uniti questo libro ha scalato le classifiche vendendo milioni di copie in poche settimane. Quando l’ho avuto fra le mani e con le migliori aspettative mi sono apprestata a leggerlo… beh, le cose sono cambiate! Ho fatto una fatica assurda a finirlo, ho dovuto sforzarmi per arrivare alla fine proprio con la curiosità di capire che cosa ci avessero visto gli altri, cosa di così bello li avesse portati a definirlo “caso editoriale”! E in effetti, a pensarci bene, è proprio un caso editoriale: come può un libro così brutto, pesante, noioso arrivare in vetta alle classifiche? Complimenti al marketing!
Ma veniamo a qualcosa di più concreto rispetto al mio, modestissimo, giudizio… Di cosa parla questo “thriller”? Di una ragazza, anzi una donna, Rachel, che ogni mattina prende il treno per raggiungere Londra da un paesino in periferia dove vive, momentaneamente ospite di un’amica. Rachel va a Londra per lavorare, o meglio questo è ciò che vuol far credere alla sua amica, all’ex marito, alla madre, a se stessa. Dal finestrino del treno Rachel vede sempre lo stesso paesaggio, le stesse case, la stessa coppia che fa colazione in veranda. Rachel non conosce quelle persone, ma crea una sorta di vita immaginaria per quella coppia che le sta così simpatica e che arbitrariamente chiama Jess e Jason. Ma un bel giorno la vita immaginaria costruita da Rachel si dissolve e la realtà pian piano si svela ai suoi occhi perennemente annebbiati dai fumi dell’alcool. Sì perché Rachel beve, beve molto, al punto da non ricordare le azioni che compie, al punto da confondere la realtà con l’immaginazione. Un giorno, però, mentre cerca ossessivamente di ricordare cosa ha fatto alcune sere prima, la realtà le si svela come per magia e così ricorda, collega gli elementi di quel fatidico sabato sera in una stazione della metro, ricostruisce il puzzle della sua vita e trova il colpevole di un omicidio. Questa, a grandi linee, è la storia narrata in questo libro… è una storia squallida, grigia, fumosa come i fumi dell’alcool che annebbia la mente di Rachel dalle 8 del mattino alle 10 di sera; è una storia di degrado, di insoddisfazioni, sensi di colpa e recriminazioni, di vite allo sbando, complicate, come in effetti ce ne sono tante… ma in questo libro manca la positività, manca una possibilità di redenzione e la trama finisce per essere troppo assurda per essere realistica.
Leggendo ci si sente quasi pervadere da quella grigia apatia mista a rassegnazione che caratterizza irrimediabilmente le giornate della protagonista; inoltre il suo brusco risveglio, nelle ultime pagine del libro, risulta paradossalmente finto, poco plausibile. Ecco perché non mi è piaciuto questo “la ragazza del treno”, ecco perché proprio non mi sento di consigliarlo, anche se a quanto pare vado controcorrente. Tanta attesa prima di leggerlo, tante aspettative e poi… deludente! Sicuramente non vedrò il film tratto da questo libro, in uscita entro il 2016!.

 
Opera recensita: “la ragazza del treno” di Paula Hawkins

Editore: Piemme, 2015

Genere: narrativa internazionale
Ambientazione: Londra
Pagine: 306

Consigliato: no.

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