domenica 14 agosto 2016

RECENSIONE: DAVID HERBERT LAWRENCE - L'AMANTE DI LADY CHATTERLEY


Sinossi:

Connie Chatterley è moglie di sir Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la spinge verso il guardacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e quando Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere insieme a Mellors. Per il verismo tattile con il quale racconta l'amore sessuale, per la critica aperta alle convenzioni sociali, per l'apparente esaltazione dell'adulterio, l'opera più famosa di Lawrence (colpita da sentenze di oscenità e volgarità) uscì "purgata" nel 1928, in Inghilterra; sarà pubblicata in edizione integrale solo nel 1960.


 

La mia ultima lettura, in questi giorni preferragostani, è stata “l’amante di Lady Chatterley” di David Herbert Lawrence, un romanzo che possiamo annoverare tra i classici della letteratura inglese.

Il libro narra la storia di Connie, bella ed inquieta moglie di Sir Clifford Chatterley, un industriale che, a seguito di un incidente al fronte, si ritrova paralizzato ed impotente. L’irrequieta Connie, insoddisfatta della propria vita matrimoniale, intraprende una relazione clandestina con uno dei servi del marito, l’irriverente, disincantato ma intelligente guardiacaccia Mellors, grazie al quale la donna conoscerà una “nuova vita” amorosa ed una sensualità a lei finora sconosciuta. Completamente rapita dalla nuova situazione, Connie si abbandona alla passione ed all’amore verso Mellors che cresce rapido in lei insieme al frutto delle sue infedeltà, fino al punto di decidere di abbandonare il marito ed andare a vivere con l’uomo che ama, lottando contro gli ostacoli delle maldicenze, delle convenzioni sociali, del bieco moralismo di paese, dell’infantile egoismo del marito.

La storia, in sé, non ha nulla di eccezionale ed è a tratti un po’ scontata, se vogliamo. Chiunque legga questo libro con gli occhi di chi vive nei giorni nostri lo troverà senz’altro banale e magari noioso. Ma per capire la forza rivoluzionaria della più importante opera di Lawrence bisogna immergersi nel periodo storico e nel contesto sociale in cui è ambientato: siamo nell’Inghilterra dei primi 900, con il primo conflitto mondiale in corso. E’ impensabile che una donna potesse ribellarsi al proprio destino, vivere così intensamente una relazione clandestina ed indurre il marito, aristocratico ed invalido di guerra, a divorziare. Un altro aspetto sorprendente in questo libro è costituito dalla descrizione minuziosa ed esplicita delle scene di sesso: ripeto, nulla di trascendentale se le consideriamo con occhi moderni abituati a molta più schiettezza, ma assolutamente rivoluzionarie, oscene e oltraggiose secondo la moralità dell’epoca. Basti pensare che il libro fu pubblicato in edizione privata nel 1928 e fu tacciato di oscenità, quindi ritirato e pubblicato in versione integrale solo nel 1960. Se c’è una cosa che, però, non ho proprio sopportato in questo romanzo sono state le descrizioni minuziose e sin troppo dettagliate di scene che poco apportavano alla trama: Lawrence si è concesso delle divagazioni fin troppo ampie per i miei gusti, che distraggono dalla storia ed ammazzano l’entusiasmo, almeno per quanto mi riguarda. Ad ogni modo la sua prosa, divagazioni a parte, è chiara e diretta, senza orpelli o barocchismi. Lo consiglio? Sì, ma con la raccomandazione di cui sopra: immergetevi nell’epoca e nella società in cui è ambientato e per cui è stato scritto. Solo così potrete coglierne la non convenzionalità, la critica alla società inglese e la rivoluzione che Lawrence ha voluto portare fino a noi con quest’opera.

 

Opera recensita: “l’amante di Lady Chatterley” di David Herbert Lawrence

Editore: Mondadori, 1928, ora Garzanti

Genere: letteratura inglese

Ambientazione: Inghilterra, 1917

Pagine: 377 (Garzanti, 24° ed. – 2007)

Consigliato: sì/no.

 

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