Sinossi:
Connie Chatterley è moglie di sir
Clifford, un aristocratico che in seguito a una ferita di guerra è diventato
impotente (metafora della sterilità intellettualistica della sua cultura e
della sua classe). Connie desidera la maternità e la sua carica vitale la
spinge verso il guardacaccia Mellors. Nasce tra i due una passione e quando
Connie si accorge di aspettare un bambino, lascia il marito e va a vivere
insieme a Mellors. Per il verismo tattile con il quale racconta l'amore
sessuale, per la critica aperta alle convenzioni sociali, per l'apparente
esaltazione dell'adulterio, l'opera più famosa di Lawrence (colpita da sentenze
di oscenità e volgarità) uscì "purgata" nel 1928, in Inghilterra;
sarà pubblicata in edizione integrale solo nel 1960.
La mia ultima lettura, in questi giorni preferragostani, è
stata “l’amante di Lady Chatterley” di David Herbert Lawrence, un romanzo che
possiamo annoverare tra i classici della letteratura inglese.
Il libro narra la storia di Connie, bella ed inquieta moglie
di Sir Clifford Chatterley, un industriale che, a seguito di un incidente al
fronte, si ritrova paralizzato ed impotente. L’irrequieta Connie, insoddisfatta
della propria vita matrimoniale, intraprende una relazione clandestina con uno
dei servi del marito, l’irriverente, disincantato ma intelligente guardiacaccia
Mellors, grazie al quale la donna conoscerà una “nuova vita” amorosa ed una sensualità
a lei finora sconosciuta. Completamente rapita dalla nuova situazione, Connie
si abbandona alla passione ed all’amore verso Mellors che cresce rapido in lei
insieme al frutto delle sue infedeltà, fino al punto di decidere di abbandonare
il marito ed andare a vivere con l’uomo che ama, lottando contro gli ostacoli
delle maldicenze, delle convenzioni sociali, del bieco moralismo di paese,
dell’infantile egoismo del marito.
La storia, in sé, non ha nulla di eccezionale ed è a tratti
un po’ scontata, se vogliamo. Chiunque legga questo libro con gli occhi di chi
vive nei giorni nostri lo troverà senz’altro banale e magari noioso. Ma per
capire la forza rivoluzionaria della più importante opera di Lawrence bisogna
immergersi nel periodo storico e nel contesto sociale in cui è ambientato:
siamo nell’Inghilterra dei primi 900, con il primo conflitto mondiale in corso.
E’ impensabile che una donna potesse ribellarsi al proprio destino, vivere così
intensamente una relazione clandestina ed indurre il marito, aristocratico ed
invalido di guerra, a divorziare. Un altro aspetto sorprendente in questo libro
è costituito dalla descrizione minuziosa ed esplicita delle scene di sesso:
ripeto, nulla di trascendentale se le consideriamo con occhi moderni abituati a
molta più schiettezza, ma assolutamente rivoluzionarie, oscene e oltraggiose
secondo la moralità dell’epoca. Basti pensare che il libro fu pubblicato in
edizione privata nel 1928 e fu tacciato di oscenità, quindi ritirato e
pubblicato in versione integrale solo nel 1960. Se c’è una cosa che, però, non
ho proprio sopportato in questo romanzo sono state le descrizioni minuziose e
sin troppo dettagliate di scene che poco apportavano alla trama: Lawrence si è
concesso delle divagazioni fin troppo ampie per i miei gusti, che distraggono
dalla storia ed ammazzano l’entusiasmo, almeno per quanto mi riguarda. Ad ogni
modo la sua prosa, divagazioni a parte, è chiara e diretta, senza orpelli o
barocchismi. Lo consiglio? Sì, ma con la raccomandazione di cui sopra:
immergetevi nell’epoca e nella società in cui è ambientato e per cui è stato
scritto. Solo così potrete coglierne la non convenzionalità, la critica alla
società inglese e la rivoluzione che Lawrence ha voluto portare fino a noi con
quest’opera.
Opera recensita: “l’amante di Lady Chatterley” di David
Herbert Lawrence
Editore: Mondadori, 1928, ora Garzanti
Genere: letteratura inglese
Ambientazione: Inghilterra, 1917
Pagine: 377 (Garzanti, 24° ed. – 2007)
Consigliato: sì/no.
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