giovedì 11 agosto 2016

RECENSIONE: ELIF SHAFAK - LA BASTARDA DI ISTANBUL


Sinossi:

Istanbul non è una città, è una grande nave. Una nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore, religione. Lo scopre Armanoush, giovane americana in cerca nelle proprie radici armene in Turchia. E lo sa bene chi a Istanbul ci vive, come Asya, diciannove anni, una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Quando Asya e Armanoush si conoscono, il loro è l'incontro di due mondi che la storia ha visto scontrarsi con esiti terribili: la ragazza turca e la ragazza armena diventano amiche, scoprono insieme il segreto che lega il passato delle loro famiglie e fanno i conti con la storia comune dei loro popoli. Elif Shafak, nuova protagonista della letteratura turca, affronta un tema ancora scottante: quel buco nero nella coscienza del suo paese che è la questione armena. Simbolo di una Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni.

 

Due ragazze, due famiglie, due popoli, due mondi a confronto in questo bel romanzo di Elif Shafak.

La scrittrice turca cerca, in questo libro, di spiegare in modo semplice il genocidio degli armeni compiuto dai turchi nel 1915 e dagli stessi negato per molti anni. L’analisi di Elif Shafak parte dalle donne, le fantastiche donne mediorientali che in tanti libri rappresentano l’anima della civiltà, tra tavole imbandite di ogni sorta di prelibatezze, odori, colori, suoni. Le protagoniste principali sono Asia, ragazza turca vissuta in una famiglia di sole donne che le hanno fatto da zie e da madri, e Armanoush, armena americana divisa tra una iperprotettiva madre americana ed un’altrettanto presente famiglia armena. Quando le due ragazze si incontreranno il lettore avrà l’opportunità di assistere alla ricostruzione storica del genocidio da parte di Armanoush, allo sconcerto, all’incredulità ed alle perplessità di alcuni turchi, alla voglia di scoperta che pervade Asia, giovane donna che non conosce il suo passato ed è interessata a non fermarsi alle apparenze ed a saperne di più sul passato della sua nuova amica.

Questo libro ci racconta di una Istanbul sospesa tra un pesante passato ed una modernità che stenta a decollare; una città stupenda, ma piena di contraddizioni, in cui una donna con la minigonna viene ancora additata come pecora nera mentre in Tv c’è un video pop o la versione turca di un programma americano. Luci ed ombre di uno stato in perenne cambiamento, ma che in realtà sembra non voler cambiare per niente. Il tutto condito da un pizzico di magia e dagli ingredienti di un dolce che sa di perdono e riconciliazione.

Nel complesso il libro mi è piaciuto, direi che in alcuni tratti è anche divertente, anche se ci sono delle cose che sembrano un po’ forzate: in alcuni punti ho avuto l’impressione che alcuni eventi accadessero con un po’ troppa facilità, come se fossero scontati, quando magari avrebbero necessitato di qualche riga o un po’ di astuzia narrativa in più per introdurli nella storia. Giudizio positivo, comunque, perciò lo consiglio!

 

Opera recensita: “la bastarda di Istanbul” di Elif Shafak

Editore: Rizzoli, 2006

Genere: narrativa internazionale

Ambientazione: Istanbul

Pagine: 388

Consigliato: sì

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Musica: Radiodervish, soprattutto Istanbul e Yerevan; Litfiba: Istanbul.

 

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