sabato 12 novembre 2016

RECENSIONE: JAMES ELLROY - DALIA NERA


Sinossi:

Non si muovono certo in un mondo di illusioni Lee e Dwight, poliziotti, pugili, amici. Eppure il pericolo più grave per loro non arriva dalla folla di

relitti umani e delinquenti che li circondano, né dalla violenza e dalla corruzione di Los Angeles, né da Kay, la donna di cui entrambi sono innamorati.

È un orrido delitto a sconvolgere per sempre la loro vita: il massacro di Elizabeth Short, la "Dalia Nera", ragazza leggera, allegra, imprudente, prostituta

a tempo perso. Una delle tante vittime consenzienti dello show business e soprattutto di sé stessa. E quando Lee scompare misteriosamente, per Dwight le

indagini si trasformano in una tremenda ossessione.

 

Elizabeth Short, aspirante attrice e prostituta per necessità, viene barbaramente uccisa e ritrovata su un prato in un quartiere malfamato di Los Angeles. Fra le centinaia di investigatori coinvolti al caso ci sono anche Lee Blanchard e Dwight (detto Bucky) Bleichert, poliziotti, ex pugili, “soci” sul lavoro ed amici al di fuori.

Mentre Bucky non vuole lasciarsi coinvolgere, Lee viene particolarmente colpito dal caso “dalia nera” e per una serie di circostanze concomitanti finisce per perdere il controllo e fugge inspiegabilmente in Messico facendo perdere le sue tracce. Suo malgrado, Bucky si ritrova coinvolto nella vicenda della Dalia nera che, contrariamente alle apparenze, si dimostra sempre più articolata, misteriosa ed inestricabile. Quando il caso, irrisolto, viene chiuso dopo numerosi colpi di scena, Bucky viene rimandato a pattugliare i quartieri malfamati di Los Angeles, ma non riesce a staccarsi dal ricordo di Betty Short, la dalia, nemmeno quando è con Key, l’enigmatica compagna del suo ex collega ed amico Lee, diventata nel frattempo sua moglie. Così, fra un matrimonio naufragato, una vita piena di bugie ed una carriera costantemente in bilico, Bucky torna sulle tracce dell’assassino della dalia e scopre un’intrigo familiare molto più sordido e squallido di quanto potesse immaginare.

Questa, per sommi capi, la trama. Ora, per dovere di obiettività, vi dirò che si tratta, tutto considerato, di un buon libro… a me, comunque, non è piaciuto troppo: l’ho trovato soprattutto lento! Sebbene il numero di pagine non sia per nulla proibitivo, la lettura mi è risultata stancante, con pochi picchi di suspense e sostanzialmente monocorde. Probabilmente questa sensazione è stata acuita dal fatto che a raccontare tutto è la voce narrante di Bucky in prima persona e l’autore spesso si sofferma troppo su circostanze, fatti, sensazioni del poliziotto che rallentano lo svolgersi dell’intreccio.

In definitiva, la storia in sé è gradevole, ma non ho apprezzato lo stile usato dall’autore nel raccontarla. Perciò, se vi piacciono i libri lenti potrete facilmente avere un parere contrario al mio a fine lettura. Se invece siete abituati a thriller incalzanti e costantemente al cardiopalma questo libro potrebbe non piacervi.

Considerazioni personali a parte, “dalia nera” è salutato dai più come un ottimo libro, uno tra i migliori di quest’autore noto fra gli estimatori del genere noir. Tra l’altro “dalia nera” basato su un caso realmente accaduto e dal quale è stato tratto anche un film omonimo, è il primo della tetralogia di Los Angeles o “L. A. quartet”, ambientata nella Los Angeles degli anni 40 e 50. Perciò, se dovesse piacervi questo primo libro, sappiate che il ciclo si compone, nell’ordine, di “dalia nera”, “Il grande nulla”, “L. A. Confidential” e “White jazz”. Beh, non mi resta che augurare buona lettura a chi vorrà provarci!

 

Opera recensita: “Dalia nera” di James Ellroy

Editore: Mondadori, prima ed. originale 1987, in Italia nel 2006

Genere: Noir

Ambientazione: Los Angeles (U.S.A.)

Pagine: 349

Prezzo: 9,50 €

Consigliato: sì/no.

 

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