martedì 15 novembre 2016

RECENSIONE: MICHEL FABER - SOTTO LA PELLE


Sinossi:

Una macchina percorre più volte al giorno una statale deserta nelle Highlands scozzesi. Alla guida c'è una donna, Isserley. Sembra che stia cercando qualcosa.
All'improvviso nota sul ciglio della strada un giovane robusto seduto sul suo zaino, gli fa cenno di salire a bordo. Il ragazzo la ringrazia del passaggio,
non ha motivo di diffidare di una bella ragazza dall'apparenza inoffensiva. La fattoria in cui Isserley lo conduce è una base sotterranea, un labirinto
di cucine, camere frigorifere e gabbie in cui altre prede attendono di essere macellate. Isserley appartiene a un'altra specie, che si definisce umana
per distinguersi da quella dei "vodsel", la razza inferiore che riempie le strade e le città e che il suo popolo usa come cibo. I Vodsel siamo noi.

 
 
Ogni giorno Isserley fa su e giù per l’autostrada A9, sia che piova, nevichi o ci sia un sole rovente. E’ il suo lavoro: lei va alla ricerca di autostoppisti. Ma non carica autostoppisti qualunque: devono essere maschi, robusti, tanti muscoli e poco grasso, meglio se disoccupati e senza familiari che li aspettano a casa. Durante il tragitto Isserley conversa con loro, ne sonda le abitudini ed i legami e, se superano l’esame, preme un pulsante situato vicino al volante della sua Toyota ed i malcapitati si addormentano. Al loro risveglio si ritroveranno alle viscere della terra, nei sotterranei di una fattoria sulla costa scozzese, mutilati e chiusi in un recinto in attesa di essere macellati. In breve tempo saranno il cibo prelibato di un popolo superiore, gli umani, di cui Isserley fa parte. Il suo corpo è stato mutilato e modificato chirurgicamente per darle sembianze simili a quelle dei Vodsel, gli animali che caccia, le bestie che ogni giorno cerca sulle strade del mondo, di un mondo che non è il suo, ma che è il premio per il suo enorme sacrificio.

Questa è la storia che l’olandese Michel Faber cerca di raccontare nel suo primo libro, edito da Einaudi nel 2000. In realtà questo è decisamente un libro strano e sono molto indecisa su come giudicarlo. Il modo in cui gli autostoppisti vengono “raccattati” da questa “donna”-mutante è assolutamente inquietante ed anche abbastanza realistico e questo potrebbe essere un merito, se non fosse che la descrizione dei vari casi si trascina per più di metà libro. Questo mi ha reso la lettura particolarmente noiosa, ma di quella noia rassicurante, alla quale alla fine ci si abitua, non so se mi spiego… Il messaggio che Faber vorrebbe trasmettere è che “sotto la pelle siamo tutti uguali” e proviamo tutti le stesse emozioni, siamo affascinati dalle stesse bellezze ed abbiamo grossomodo tutti le stesse esigenze. Per capirlo, però, bisogna arrivare quasi a fine libro, superando oltre centocinquanta pagine di racconto della quotidianità di un essere (Isserley) del quale non si capisce bene la natura. In questo romanzo vi è, infatti, un’inversione tra umano ed alieno, tra uomo ed animale, tra predatore e preda, ma anche questo diventa chiaro se si supera la metà del libro. In definitiva, immaginando una moderna fattoria degli animali, Faber avanza una critica all’opulenza della società, al degrado degli ideali e del rispetto per il mondo che ci circonda e per gli esseri viventi, siano essi simili o diversi da noi. Alla fine di questo mio commento, non ho ancora deciso se consigliarvelo o no… decidete voi, se vi ispira leggetelo… in fin dei conti, a dispetto di uno stile sin troppo lineare, il messaggio intrinseco è pregevole. Per quanto mi riguarda, se prima non mi attraeva l’idea di fare l’autostop, ora di sicuro ci penserò cento volte prima di farmi dare un passaggio da sconosciuti!

 

Opera recensita: “Sotto la pelle” di Michel Faber

Editore: Einaudi, prima ed. 2000

Genere: fantascienza

Ambientazione: Scozia

Pagine: 268

Prezzo: 13,50 €

Consigliato: sì/no.

 

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