lunedì 7 novembre 2016

RECENSIONE: JANE AUSTEN - MANSFIELD PARK


Sinossi:

"MANSFIELD PARK", UNO DEI ROMANZI PIÙ NOTI E DISCUSSI DI JANE AUSTEN, NARRA LA STORIA DI FANNY PRICE. ADOTTATA, ANCORA BAMBINA, DAGLI ZII SIR THOMAS E LADY BERTRAM, FANNY VIENE ACCOLTA E ALLEVATA NELLA LORO LUSSUOSA PROPRIETÀ DI MANSFIELD PARK. QUI CRESCE, PARENTE POVERA IN UN AMBIENTE D'ÉLITE, E MISURA TUTTA LA DISTANZA FRA IL PROPRIO MODELLO EDUCATIVO - FONDATO SUL SENSO DEL DOVERE, L'ABNEGAZIONE, LA VIRTÙ - E QUELLO, IN PARTICOLARE, DELLA SPREGIUDICATA MARY CRAWFORD. ALLA FINE LA PROTAGONISTA SPOSERÀ IL CUGINO EDMUND, FIGLIO DI SIR THOMAS, E CON LUI SI STABILIRÀ DEFINITIVAMENTE A MANSFIELD PARK. AL DI LÀ DELL'APPARENTE TRIONFO DELLA MORALE TRADIZIONALE, LA NARRAZIONE CONTIENE UN'IMPLICITA E CORROSIVA CRITICA DELLA CULTURA DOMINANTE DEL PRIMO OTTOCENTO: FANNY - SUGGERISCE L'AUTRICE - REALIZZA, INFATTI, L'ASCESA SOCIALE AL PREZZO DELLA NEGAZIONE DELLA PROPRIA LIBERTÀ E SPONTANEITÀ.

 

Quando si apre un romanzo di Jane Austen si sa bene cosa aspettarsi: ci si tuffa nell’ambientazione di campagna e case gentilizie dell’Inghilterra del primo Ottocento, intrisa di moralità, regole di condotta e convenzioni sociali radicatissime. Questo romanzo non fa eccezione e, a parer mio, esprime più di altri la critica di Jane Austen verso i costumi della società del suo tempo, contrapponendo ideali di svagatezza, egoismo e faciloneria a principi morali basati sul rispetto, la lealtà e la bontà d’animo.

Protagonista indiscussa di quest’opera è la giovane Fanny Price: per un atto di gentilezza verso i suola madre della ragazza, ridotta in povertà, le sue sorelle che hanno ottenuto matrimoni migliori, decidono di ospitare presso la casa di Mansfield la piccola Fanny che, all’età di nove anni e mezzo, si ritrova catapultata dalla sua modesta casa ad una nobile dimora di campagna in cui l’eleganza, gli ossequi e le buone maniere la fanno da padrone. Di indole timida, gentile, modesta ed altruista, la ragazza non riuscirà mai a liberarsi dal senso di inferiorità e profonda gratitudine che la lega alla famiglia ospitante. Così, quando riceve un’inaspettata e, per la verità, insperata proposta di matrimonio da parte di un giovane gentiluomo non può fare a meno che rifiutarla, spinta dall’incredulità, dalla vergogna e dal sospetto di essere ingannata, oltre che dai suoi fermissimi principi morali. Questo, però, scatena reazioni contrastanti in famiglia provocando nella ragazza ulteriori turbamenti: non può rivelare la ragione del suo rifiuto perché essa metterebbe in cattiva luce altre persone, ma, motivo ancor più importante, non può ammettere neanche a se stessa che il suo cuore è già impegnato. Ma, come nei migliori romanzi, dopo tante peripezie l’amore vince sempre ed anche per Fanny arriverà la tanto ambita serenità.

Questo libro mi è piaciuto. Confesso che la cosa non è scontata quando si tratta dei romanzi di Jane Austen: non ho amato “Emma”, mentre ho molto apprezzato “persuasione”, quindi nel cominciare questa lettura non sapevo cos’aspettarmi. Tuttavia sono bastate poche pagine per entrare nella vicenda di Fanny, della famiglia Bertram e dei Crawford ed appassionarsi alle vicissitudini di tutti i personaggi.

In modo particolare, poi, non si può non adorare la giovane, dolcissima Fanny! Una ragazza amabile per la quale non si può non parteggiare sin da subito. Le ingiustizie, le umiliazioni, l’abnegazione, le accuse ed i rimproveri ingiustificati la rendono il personaggio più amabile del libro. Una menzione particolare va poi fatta per Edmund, il giovane cugino che diventerà un ecclesiastico, ed a MR Thomas, il gentiluomo capofamiglia che, dopo una vita passata ostentando durezza ed autorità, si accorge di quanti errori ha compiuto nell’educazione delle figlie e di quanto male il suo comportamento repressivo ha provocato loro.

Davvero un bel classico, dunque, la cui trama è appassionante, sebbene lo stile sia spesso prolisso e ridondante, soprattutto per via delle lunghe conversazioni tra i protagonisti, riportate fedelmente, che servono all’autrice proprio ad esprimere adeguatamente quella critica all’educazione, alle convenzioni, alla morale della società inglese cui si accennava.

Ad ogni modo, “Mansfield park” si può considerare una piacevole lettura invernale, utile per rilassarsi e riflettere.

 

Opera recensita: “Mansfield Park” di Jane Austen

Editore: Bur, biblioteca universale Rizzoli, 2010 (prima ed. 1814)

Genere: letteratura inglese

Ambientazione: Inghilterra, primo Ottocento

Pagine: 620

Consigliato: sì.

 

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