Sinossi:
"MANSFIELD PARK", UNO DEI ROMANZI
PIÙ NOTI E DISCUSSI DI JANE AUSTEN, NARRA LA STORIA DI FANNY PRICE. ADOTTATA,
ANCORA BAMBINA, DAGLI ZII SIR THOMAS E LADY BERTRAM, FANNY VIENE ACCOLTA E
ALLEVATA NELLA LORO LUSSUOSA PROPRIETÀ DI MANSFIELD PARK. QUI CRESCE, PARENTE
POVERA IN UN AMBIENTE D'ÉLITE, E MISURA TUTTA LA DISTANZA FRA IL PROPRIO
MODELLO EDUCATIVO - FONDATO SUL SENSO DEL DOVERE, L'ABNEGAZIONE, LA VIRTÙ - E
QUELLO, IN PARTICOLARE, DELLA SPREGIUDICATA MARY CRAWFORD. ALLA FINE LA
PROTAGONISTA SPOSERÀ IL CUGINO EDMUND, FIGLIO DI SIR THOMAS, E CON LUI SI
STABILIRÀ DEFINITIVAMENTE A MANSFIELD PARK. AL DI LÀ DELL'APPARENTE TRIONFO
DELLA MORALE TRADIZIONALE, LA NARRAZIONE CONTIENE UN'IMPLICITA E CORROSIVA
CRITICA DELLA CULTURA DOMINANTE DEL PRIMO OTTOCENTO: FANNY - SUGGERISCE
L'AUTRICE - REALIZZA, INFATTI, L'ASCESA SOCIALE AL PREZZO DELLA NEGAZIONE DELLA
PROPRIA LIBERTÀ E SPONTANEITÀ.
Quando si apre un romanzo di Jane Austen si
sa bene cosa aspettarsi: ci si tuffa nell’ambientazione di campagna e case
gentilizie dell’Inghilterra del primo Ottocento, intrisa di moralità, regole di
condotta e convenzioni sociali radicatissime. Questo romanzo non fa eccezione
e, a parer mio, esprime più di altri la critica di Jane Austen verso i costumi della
società del suo tempo, contrapponendo ideali di svagatezza, egoismo e
faciloneria a principi morali basati sul rispetto, la lealtà e la bontà d’animo.
Protagonista indiscussa di quest’opera è la
giovane Fanny Price: per un atto di gentilezza verso i suola madre della
ragazza, ridotta in povertà, le sue sorelle che hanno ottenuto matrimoni
migliori, decidono di ospitare presso la casa di Mansfield la piccola Fanny
che, all’età di nove anni e mezzo, si ritrova catapultata dalla sua modesta casa
ad una nobile dimora di campagna in cui l’eleganza, gli ossequi e le buone
maniere la fanno da padrone. Di indole timida, gentile, modesta ed altruista,
la ragazza non riuscirà mai a liberarsi dal senso di inferiorità e profonda
gratitudine che la lega alla famiglia ospitante. Così, quando riceve un’inaspettata
e, per la verità, insperata proposta di matrimonio da parte di un giovane
gentiluomo non può fare a meno che rifiutarla, spinta dall’incredulità, dalla
vergogna e dal sospetto di essere ingannata, oltre che dai suoi fermissimi principi
morali. Questo, però, scatena reazioni contrastanti in famiglia provocando
nella ragazza ulteriori turbamenti: non può rivelare la ragione del suo rifiuto
perché essa metterebbe in cattiva luce altre persone, ma, motivo ancor più
importante, non può ammettere neanche a se stessa che il suo cuore è già
impegnato. Ma, come nei migliori romanzi, dopo tante peripezie l’amore vince sempre
ed anche per Fanny arriverà la tanto ambita serenità.
Questo libro mi è piaciuto. Confesso che la
cosa non è scontata quando si tratta dei romanzi di Jane Austen: non ho amato “Emma”,
mentre ho molto apprezzato “persuasione”, quindi nel cominciare questa lettura
non sapevo cos’aspettarmi. Tuttavia sono bastate poche pagine per entrare nella
vicenda di Fanny, della famiglia Bertram e dei Crawford ed appassionarsi alle
vicissitudini di tutti i personaggi.
In modo particolare, poi, non si può non
adorare la giovane, dolcissima Fanny! Una ragazza amabile per la quale non si
può non parteggiare sin da subito. Le ingiustizie, le umiliazioni, l’abnegazione,
le accuse ed i rimproveri ingiustificati la rendono il personaggio più amabile
del libro. Una menzione particolare va poi fatta per Edmund, il giovane cugino
che diventerà un ecclesiastico, ed a MR Thomas, il gentiluomo capofamiglia che,
dopo una vita passata ostentando durezza ed autorità, si accorge di quanti
errori ha compiuto nell’educazione delle figlie e di quanto male il suo
comportamento repressivo ha provocato loro.
Davvero un bel classico, dunque, la cui
trama è appassionante, sebbene lo stile sia spesso prolisso e ridondante,
soprattutto per via delle lunghe conversazioni tra i protagonisti, riportate
fedelmente, che servono all’autrice proprio ad esprimere adeguatamente quella
critica all’educazione, alle convenzioni, alla morale della società inglese cui
si accennava.
Ad ogni modo, “Mansfield park” si può
considerare una piacevole lettura invernale, utile per rilassarsi e riflettere.
Opera recensita: “Mansfield Park” di Jane Austen
Editore: Bur, biblioteca universale Rizzoli, 2010 (prima ed.
1814)
Genere: letteratura inglese
Ambientazione: Inghilterra, primo Ottocento
Pagine: 620
Consigliato: sì.
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