Sinossi:
Una macchina percorre più volte al giorno una statale
deserta nelle Highlands scozzesi. Alla guida c'è una donna, Isserley. Sembra
che stia cercando qualcosa.
All'improvviso nota sul ciglio della strada un giovane
robusto seduto sul suo zaino, gli fa cenno di salire a bordo. Il ragazzo la
ringrazia del passaggio,non ha motivo di diffidare di una bella ragazza dall'apparenza inoffensiva. La fattoria in cui Isserley lo conduce è una base sotterranea, un labirinto
di cucine, camere frigorifere e gabbie in cui altre prede attendono di essere macellate. Isserley appartiene a un'altra specie, che si definisce umana
per distinguersi da quella dei "vodsel", la razza inferiore che riempie le strade e le città e che il suo popolo usa come cibo. I Vodsel siamo noi.
Questa è la storia che l’olandese Michel Faber cerca di
raccontare nel suo primo libro, edito da Einaudi nel 2000. In realtà questo è
decisamente un libro strano e sono molto indecisa su come giudicarlo. Il modo
in cui gli autostoppisti vengono “raccattati” da questa “donna”-mutante è
assolutamente inquietante ed anche abbastanza realistico e questo potrebbe
essere un merito, se non fosse che la descrizione dei vari casi si trascina per
più di metà libro. Questo mi ha reso la lettura particolarmente noiosa, ma di
quella noia rassicurante, alla quale alla fine ci si abitua, non so se mi
spiego… Il messaggio che Faber vorrebbe trasmettere è che “sotto la pelle siamo
tutti uguali” e proviamo tutti le stesse emozioni, siamo affascinati dalle
stesse bellezze ed abbiamo grossomodo tutti le stesse esigenze. Per capirlo,
però, bisogna arrivare quasi a fine libro, superando oltre centocinquanta
pagine di racconto della quotidianità di un essere (Isserley) del quale non si
capisce bene la natura. In questo romanzo vi è, infatti, un’inversione tra umano
ed alieno, tra uomo ed animale, tra predatore e preda, ma anche questo diventa
chiaro se si supera la metà del libro. In definitiva, immaginando una moderna
fattoria degli animali, Faber avanza una critica all’opulenza della società, al
degrado degli ideali e del rispetto per il mondo che ci circonda e per gli
esseri viventi, siano essi simili o diversi da noi. Alla fine di questo mio
commento, non ho ancora deciso se consigliarvelo o no… decidete voi, se vi
ispira leggetelo… in fin dei conti, a dispetto di uno stile sin troppo lineare,
il messaggio intrinseco è pregevole. Per quanto mi riguarda, se prima non mi
attraeva l’idea di fare l’autostop, ora di sicuro ci penserò cento volte prima
di farmi dare un passaggio da sconosciuti!
Opera recensita: “Sotto la pelle” di Michel Faber
Editore: Einaudi, prima ed. 2000
Genere: fantascienza
Ambientazione: Scozia
Pagine: 268
Prezzo: 13,50 €
Consigliato: sì/no.
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