venerdì 2 dicembre 2016

RECENSIONE: SVEVA CASATI MODIGNANI - IL DIAVOLO E LA ROSSUMATA


Sinossi:

in un universo rurale, dove ha inizio il suo apprendistato alla vita. La bambina protagonista di questo libro è Sveva Casati Modignani, la quale affida

per la prima volta a un racconto autobiografico i ricordi della sua infanzia, che si intrecciano con la memoria di cibi e sapori. Sono anni di fame, di

mercato nero e di succedanei. Le donne si ingegnano a cucinare con fantasia i pochi ingredienti di cui dispongono. Nel racconto i ricordi dell'infanzia

spaziano tra ricette golose e le attività solitarie della bambina che osserva silenziosa il mondo degli adulti sempre indaffarati: tra questi una nonna

amorevole e un po' ruvida, che la crede posseduta dal Diavolo, e una mamma che, incapace di esprimere altrimenti il suo amore, cuce per lei abitini raffinati

e cucina cibi gustosi. Il libro include un ricettario, con i piatti della cucina lombarda rivisitati dalle consuetudini di famiglia, tutti singolarmente

commentati dall'autrice che rievoca con rara autenticità una cultura gastronomica radicata nel territorio, in un mondo di tradizioni e sapori dimenticati.

"Il Diavolo e la rossumata" è un racconto personale, intenso, ironico, al quale non mancano tuttavia momenti intimi e a tratti drammatici, in cui Sveva

Casati Modignani svela ai suoi lettori qualcosa di sé.

 

Una lettura scorrevole, veloce e piacevole, adatta a trascorrere qualche ora in allegria. In questo breve racconto Sveva Casati Modignani recupera la sua

infanzia, vissuta durante la guerra, divisa tra la campagna dei nonni e la casa di Milano. E' un'infanzia fatta di ricordi, episodi più o meno divertenti,

alcuni anche esilaranti, tutti inestricabilmente legati al cibo. Così l'autrice ci parla di sé seguendo il filo dei ricordi e dei cibi che hanno allietato

quegli anni difficili.

Ma cibo vuol dire anche rapporti sociali! Così mentre ci parla delle sue giornate alla Cascina Mezzetta o nella casa di Milano, l’autrice ci racconta della sua famiglia, della nonna e della madre che quei cibi succulenti li preparavano con quello che c’era in dispensa, coi prodotti dell’orto e, qualche volta, con ciò che si riusciva a trovare alla borsa nera con tanti sacrifici.

Un libro semplice e divertente, nulla di impegnativo o strappalacrime, consigliato per qualche ora di svago. A me ha fatto tornare in mente i cibi che mangiavo da piccola e che associo

a ricordi felici.

 

Opera recensita: “il diavolo e la rossumata” di Sveva Casati Modignani

Editore: Mondadori, 2013

Genere: narrativa italiana

Ambientazione: Lombardia

Pagine: 169

Consigliato: sì.

 

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