venerdì 17 marzo 2017

RECENSIONE: ANNA ERELLE - NELLA TESTA DI UNA JIHADISTA


Sinossi:

Giovane reporter francese, Anna Erelle, ha indagato a fondo la «propaganda digitale» dello Stato Islamico e i metodi di reclutamento utilizzati dai jihadisti

su Internet, la cosiddetta «Jihad 2.0». Nel corso delle sue ricerche è venuta in contatto con decine di giovani europee «reclutate» sui social network

e dichiaratesi pronte a partire per la Siria. Per comprendere meglio il fenomeno e realizzare un reportage ha creato l'identità fittizia di «Mélodie».

Dalla pubblicazione del suo testo Anna Erelle ha ricevuto diverse minacce. Vive sotto scorta e sotto falsa identità.

 

Il testo della fatwa lanciata contro «Mélodie»

Fratelli del mondo intero, lancio la fatwa contro questo essere impuro che si è preso gioco dell’Onnipotente. Se la vedete, ovunque siate, rispettate le

leggi islamiche e uccidetela. A condizione che la sua morte sia lenta e dolorosa. Chi si fa beffe dell’Islam ne pagherà le conseguenze col sangue. Essa

è più impura di un cane, violentatela, lapidatela, finitela. Inshallah.

 

Commento:

Questo libro mi attirava già da tempo; oggi ho cominciato a leggerlo e ne sono rimasta a dir poco sconvolta. Non è un capolavoro della letteratura, ma è una storia vera, sorprendentemente, assurdamente, completamente vera e raccontata in prima persona da chi l’ha vissuta.

Anna Erelle è (o forse dovrei dire “era”) una reporter che da anni si occupa di Isis, terrorismo islamico e che per via del suo lavoro ha molti contatti con simpatizzanti ed estremisti. Ma In particolare Anna si trova spesso a contatto con le famiglie di ragazze europee che all’improvviso mollano tutto e partono per la Siria per combattere gli infedeli, spesso facendo perdere totalmente le loro tracce. Il fenomeno è in crescita e la giornalista vorrebbe andare al di là della normale inchiesta che, sebbene ricca, documentata e ben scritta, non smuove nulla, non aiuta a capire. Anna vorrebbe sapere come queste ragazze vengono convinte, cosa le spinge, come funziona il reclutamento, come si arriva al viaggio… l’occasione le si offre quando, dal falso profilo face book a nome di Mélodie creato tempo prima per lavoro, guarda e condivide il video di uno jihadista armato fino ai denti in una macchina di lusso piena di armi e gadget vari. Il combattente, vedendo la sua condivisione, la contatta, la tempesta di domande e, così, dal nulla Anna si ritrova fra le mani un’inchiesta che potrebbe diventare una bomba e che, comunque, la interessa molto. Così inventa un “travestimento”, una nuova identità che corrisponda al nome di Mélodie e comincia a sentirsi assiduamente con Abu Bilel, un pericoloso jihadista al vertice dell’organizzazione Isis. L’uomo (o l’assassino, come lo definisce Anna) dopo nemmeno una settimana dal primo contatto chiede a Mélodie di sposarlo, di lasciare tutto e di raggiungerlo in Siria, le prospetta una vita da paradiso terrestre, le assicura che potrà disporre di tutte le comodità e che potrà combattere o dedicarsi a compiti nobili come la visita ai feriti e così via. Bilel arriva persino ad innamorarsi sul serio di Mélodie, a premere perché parta e intanto rivela informazioni importanti sull’organizzazione, sui piani, sulle attività. Perciò, quando alla fine si scoprirà che Mélodie non esiste la vita di Anna Erelle cambierà definitivamente: ora vive sotto falsa identità, non può scrivere di terrorismo ed una Fatwa pende come una spada di Damocle sulla sua testa. La Fatwa, una sorta di sentenza di morte, è stata lanciata su di lei da Bilel, che contrariamente a quanto dicano le fonti ufficiali, sarebbe ancora vivo. Il testo della Fatwa, riportato nella quarta di copertina, è quanto di più aberrante, agghiacciante e lontano dalla civiltà possa essere pensato da un uomo, tanto più che è proferito in nome di Dio, in osservanza di una legge religiosa.

Il libro, in cui Anna Erelle ci racconta questa storia incredibile ma vera con dovizia di particolari è una testimonianza fortissima di quanto accade in Siria ad opera dell’Isis, dell’opera di reclutamento compiuta dall’organizzazione sui giovani europei e della mentalità che sta dietro a tanta barbarie. Personalmente l’ho trovato sconvolgente e bellissimo nella sua assurdità, perciò ne consiglio la lettura perché, soprattutto in certe situazioni,  conoscere è un dovere di tutti, prima che un diritto.

 

Opera recensita: “nella testa di una jihadista” di Anna Erelle

Editore: tre 60

Genere: attualità

Ambientazione: Francia, Siria, Paesi Bassi

Pagine: 255

Prezzo: 14,00 €

Consigliato: assolutamente sì.

 

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